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Ma che testa avrà il Torino quando il calcio ripartirà?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Prima dello stop forzato a causa della pandemia da Covid-19 il Torno era una squadra frastornata e che non riusciva più a vincere e che era precipitata a ridosso della zona retrocessione. L’arrivo di Moreno Longo alla guida dei granata non era riuscito a dare quella scossa che si sperava, anche se qualche miglioramento si era visto. Infatti, con il Milan e con il Napoli e in parte anche con la Sampdoria i giocatori avevano retto meglio l’urto degli avversari pur continuando a commettere errori, anche grossolani, che hanno favorito il subire in gol e continuato a rendere difficile andare a realizzare reti. Per questo è legittimo chiedersi: ma che testa avrà il Torino quando il calcio ripartirà?

Questo periodo, non ancora concluso, senza allenamenti al Filadelfia e senza doversi confrontare in campo con gli avversari avrà permesso ai giocatori di resettare le loro menti oppure li ha tenuti un una sorta di limbo e quando torneranno ad allenarsi e poi a giocare rispunteranno i fantasmi del passato? Ovviamente non si può dare una risposta adesso, ma verrebbe da pensare che avendo avuto tutto il tempo per riflettere su quanto stava accadendo dovrebbero aver capito che se nel girone di ritorno dello scorso campionato erano una delle squadre che avevano conquistato più punti non possono nel giro di alcuni mesi essere diventati così brocchi da subire imbarcate di gol e faticare oltremodo a segnare con la conseguenza di perdere partite a ripetizione. Per cui se anche solo avranno ritrovato in se stessi un po’ di quello spirito che li accompagnava un anno fa riusciranno a trovare le forze per sollevarsi e concludere la stagione senza ulteriormente aggravare la posizione in classifica e, anzi, migliorandola.


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