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Ma quanto è resiliente questo Torino?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Rincon, Nkoulou, Belotti

Con il countdown del campionato in pieno svolgimento e da una parte l’affollamento di squadre che lottano per non retrocedere e dall’altra risultati che lasciano aperte ancora tutte le possibilità è normale chiedersi quanto sia resiliente questo Torino. Una prima risposta la si avrà questa sera al triplice fischio dell’arbitro Aureliano quando si saprà se i granata saranno stati capaci di battere il Parma. Già perché con i ducali sarà un vero e proprio test sull’indice di fragilità della squadra di Davide  Nicola, anche se forse lui preferirebbe che si definisse il test un indice di forza. A prescindere da come lo si vuole chiamare, si tratterà di una partita delicatissima seppur non ancora decisiva, ma è facile intuire che il risultato avrà ripercussioni sulle successive gare.

Il Torino, così come il Parma, sa che il Crotone è già retrocesso e che il Benevento ha perso, il Cagliari ha pareggiato e altrettanto hanno fatto Spezia e Fiorentina e che in caso di vittoria i liguri sarebbero raggiunti al quintultimo posto, i toscani sarebbero a una sola lunghezza, il Genoa, sconfitto ieri dalla Lazio a due, e gli emiliani sarebbero costretti di fatto ad abbandonare anche l’ultima residua microscopica speranza di restare in Serie A, avendo un distacco dal terzultimo posto di undici punti e restandone ancora in palio dodici. Questa conoscenza da una parte può galvanizzare e spingere a dare il massimo, ma dall’altra può mettere pressione e quindi paralizzare.

Già all’andata il Torino batté il Parma con un netto tre a zero, però, erano altri tempi e c’era un altro allenatore. Non significa ovviamente che adesso non possa fare altrettanto, anzi, pur con le assenze di Verdi e soprattutto Mandragora per squalifica che inevitabilmente influiranno un po’ sull’equilibrio non senza fatica trovato a centrocampo. Ma le assenze nel Torino  sono controbilanciate da quelle del Parma che avrà un numero ben maggiore di giocatori inutilizzabili a causa di infortuni. A parte il match con il Napoli dove il Torino non ha approcciato bene alla partita e sembrava che fosse già rassegnato alla sconfitta dall’ingresso in campo poiché si riteneva più debole dei partenopei, nelle altre partite dell’ultimo periodo si è vista una squadra che ha tenuto testa a Juventus e Roma per cui non è possibile che non possa fare altrettanto con il Parma. Sulla carta i granata dovrebbero essere sufficientemente resilienti da conquistare i tre punti e non auto-gambizzarsi facendosi schiacciare dal peso di dover assolutamente vincere dimostrando così che l’indice di fragilità è basso.


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