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Mazzarri: “Abbiamo fatto bene con il Crotone, ma possiamo fare ancora meglio”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sul Crotone. Ecco le sue parole:

Risultato a parte, cercava delle risposte dalla partita con il Crotone. Le ha avute? E’ soddisfatto e quanto?

“Per quel che riguarda la prestazione avremmo dovuto essere ancora più aggressivi in partenza, ma poi lo siamo stati. Da quel lato si può fare meglio perché con questo modulo (il 3-4-3, ndr) in fase difensiva con uno sul metodista e due sui tre bisognava ogni tanto lasciare il metodista andare a pressarli prima per metterli in difficoltà, però, dico che abbiamo fatto bene, anche se, secondo me, possiamo fare ancora meglio. Chiaramente il risultato è importantissimo perché si fa tutto per il risultato e sono contento. L’unica nota stonata della serata è stata l’infortunio a Buongiorno, avevo fatto di tutto per farlo esordire e si è fatto male e questa è l’unica cosa brutta”.

Si è fatto male alla spalla?

“No, al gomito. Mi spiace perché sarebbe servito venerdì alla Primavera che ha una partita importante (affronterà il Milan nell’andata della finale di Coppa Italia, ndr). Peccato perché è un ragazzo che merita, si allena seriamente e potrebbe avere un bel futuro. E’ un giocatore che mi piace e lo seguirò anche in futuro. E’ un ragazzo molto giovane e sarebbe stato bello per lui avere a disposizione tutti i minuti che restavano prima della fine (era stato fatto entrare all’82esimo, ndr), peccato”.

Bonifazi l’ha fatto giocare tutta la partita, quindi sta bene?

“Bonifazi mi ha fatto un po’ impazzire perché alla fine del primo tempo sembrava che avesse già i crampi, poi, gli abbiamo dato i sali e nel secondo tempo stavamo a vedere come stava poiché volevo gestire al meglio i tre cambi, anche in previsione della partita con l’Inter. Gli ha fatto bene giocare novanta minuti perché era tanto che non giocava un’intera partita, anche se sul quattro a zero i ritmi sono diversi rispetto ai novanta di una partita tirata. L’ho tenuto in campo anche perché volevo far riposare qualcun altro sempre in vista della gara con l’Inter fra quattro giorni, uno era Rincon (salterà il match con l’Inter perché era diffidato e sarà squalificato, ndr) e l’altro Ansaldi, avevamo detto loro di stare attenti e se ci fosse stata la possibilità avrei cambiato loro due, invece, poi Rincon è stato ingenuo e forse anche l’arbitro poteva evitare di ammonirlo, per ciò che mi hanno riferito perché io non ho visto l’episodio dell’ammonizione poiché stavo parlando con Frustalupi proprio per cercare di centellinare i cambi. Peccato per la squalifica di Rincon”.

Spesso si è detto che il Torino dipende da Belotti e ieri è stato decisivo per i gol e le giocate. Quanto dipende la svolta da Belotti e quali sono i margini di ulteriore miglioramento del giocatore?

“Belotti quando è rientrato dall’infortunio non era al cento per cento della condizione, infatti, gli dissi di pensare a trascinare la squadra e di lottare come sa fare quando sta bene e che doveva solo ritrovare la forma migliore. Gli avevo anche predetto che poiché i gol ce li ha nel sangue e che per come giocherà la squadra si sarebbe ritrovato davanti alla porta senza problemi e l’importante era che lui fosse utile per la squadra in fase difensiva. Ieri in fase difensiva sono stati utili Belotti, Falque e Ljajic, hanno fatto un grande lavoro, ma se non lo fanno tutti e tre non possono coesistere. Alla fine a noi interessa non parlare dei singoli, ma della squadra e che la squadra vinca le partite. Se ci possiamo permettere di giocare con tre calciatori tecnici, bravi e che sono belli da vedere è più facile fare gol, ma loro devono contribuire alla fase difensiva altrimenti la squadra soffre. Se così faranno giocheranno insieme”.

E’ soddisfatto? Riproporrà questo modulo?

“Sì. Ieri con il Crotone era una verifica, ma tra tre giorni e mezzo avremo una “verificona” con l’Inter, ma a parte gli scherzi devo vedere come stanno i giocatori poiché quando si disputano tre partite in una settimana vanno fatte delle verifiche prima di decidere la formazione. Ripeto, se corrono e fanno la fase difensiva di cui necessita la squadra mi piacerebbe farne giocare anche un altro tecnicamente forte, però, contano sempre gli equilibri della squadra e lo abbiamo visto nelle quattro partite purtroppo perse dove gli equilibri, per varie ragioni, non ci sono stati. Ora con il cambio di modulo sembra che si conceda meno, che la squadra sia solida e che si faccia un buon calcio ed è quello che stavamo cercando. Speriamo di continuare così”.

Con le due vittorie con il Cagliari e con il Crotone qualche cosa è cambiato? Ne ha avuto percezione?

“Quando sono arrivato ho cercato di cambiare il meno possibile perché volevo verificare il modulo, magari ho dato qualche piccola correzione che ritenevo da farsi, ed eravamo partiti anche abbastanza bene, infatti, avevamo ottenuto cinque risultati positivi, tre vittorie e due pareggi, ma poi dopo il derby è successo qualche cosa. Sembra che qui da sempre quando va male il derby ci siano contraccolpi che si ripercuotono sulle partite successive. Allora per dare sicurezze alla squadra ho pensato di cambiare modulo e il nuovo modulo è stato adottato nelle ultime due partite ed è per questo che prima, rispondendo alla prima domanda che mi era stata fatta, ho detto che voglio ancora di più poiché so come si può fare quando si gioca con questo tipo di modulo e di sistema di gioco. Per ora questa è stata una bella novità perché, secondo me, ha dato solidità alla squadra e sicurezze di cui aveva bisogno. Con questo tipo di atteggiamento tattico è stato per me più facile inserire i tre giocatori di grande tecnica (Falque, Belotti e Ljajic, ndr) perché con i tre difensori dietro e i due esterni di un certo tipo si può osare di più. Ecco anche perché voglio continuare ancora così perché i test saranno più probanti, domenica a mezzogiorno e mezza affronteremo una corazzata, una squadra molto più forte, non si offenda il Crotone, ma i valori dell’Inter sono talmente importanti e lo sappiamo tutti e, quindi, per me sarà un’ulteriore verifica”.

Con la difesa a tre e con il trequartista si ha la sensazione che la squadra abbia ricevuto un’iniezione di coraggio, è così?

“Se avete notato diventava un 3-4-3 in fase difensiva e in fase di possesso volevo le due mezze punte (Falque e Ljajic, ndr) fra le linee e Belotti che allungasse la squadra avversaria. E’ quello che piace tanto a me perché quando si hanno due calciatori di qualità che giocano tra le linee e vengono sempre a prendere la palla e quando i difensori avversari arrivano larghi, secondo me, si hanno grandi vantaggi. Poi ci sono gli esterni e i movimenti in verticale di Belotti. E’ un bel modulo e se questi ragazzi, come ho detto prima, riescono a interpretarlo al meglio dando una mano alla squadra quando dobbiamo recuperare il pallone lo vedo bene per il futuro, anche perché mi permette di poter con un po’ più di serenità di far giocare i calciatori più bravi in fase di possesso”.


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