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Mazzarri: “Con il Crotone potrà cambiare qualche cosa e dipenderà da come sta Rincon”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita con il Crotone. Ecco che cosa ha detto:

Qual è il grado di difficoltà di questa partita?

“Quello che ha fatto finora il Crotone fa capire che a prescindere dal risultato finale sarà una partita dura. Nel girone di ritorno, come ha dimostrato il Verona, le cose sono ancora più difficili. Non dobbiamo farci sorprendere e non  si deve guardare il nome della squadra che si affronterà. Una delle difficoltà è che il Crotone darà battaglia e da quando c’è Zenga è una formazione organizzata. Speriamo di essere preparati sulle cose semplici e soprattutto sotto il profilo del temperamento in modo da arrivare primi sulle seconde palle e non fare come nel brutto primo tempo con il Verona”.

Come siete risusciti a lavorare in mezzo al pessimismo che c’è?

“Sono due mesi che sono qui e non me ne ero neppure accorto, quando sono arrivato ho detto che si lavora meglio se siamo tutti positivi, noi, i tifosi e i media. Ho preso una squadra in corsa e devo fare tante cose ed è meglio se c’è positività, ma se non è così si cercherà comunque di fare al meglio. Le brutte partite devono far venire fuori l’orgoglio e così si è fatto in settimana dopo esserci auto-contestati martedì per il primo tempo con il Verona e spero di vedere in campo domani una squadra che mi assomiglia per carattere e che non abbia sbalzi fra un tempo e l’altro”.

Come si può ritrovare la positività con l’annunciato sciopero del tifo?

“Il mio ideale è essere un corpo unico e poi magari dopo le gare come quella con il Verona ci auto contestiamo. Penso che la negatività arrivi da tempo ed è meglio se c’è unità e mi piacerebbe che durante la partita si sentisse il fattore campo, se non succederà rispetto tutti e comunque noi cercheremo di fare comunque una bella partita. Credo che tutti quelli che vogliono bene al Torino sperino domani in una bella partita e noi proveremo a portare la tifoseria e gli scettici dalla nostra parte”

Che settimana è stata? Ha avuto le risposte che cercava dai giocatori?

“Credo di sì e credo che abbiano riflettuto profondamente e domani vedremo se sarà stato così, la risposta la darà il campo. L’allenatore deve provare a far fare ai giocatori certe cose. Gli undici che giocheranno e i tre che entreranno dovranno fare vedere sul campo ciò che ci siamo dette e che sanno fare”.

Forse l’inizio positivo ha creato una scolatura con la realtà?

“No, ci sono state differenze fra la gara con la Juventus e quella con il Verona, con la Juve abbiamo iniziato bene mentre con il Verona abbiamo giocato malissimo nel primo tempo. Se vogliamo costruire dobbiamo sempre pensare a cosa si dice e aiutatemi anche voi giornalisti a farlo guardando oltre al risultato e analizzando le partite in tutti i loro aspetti”.

Che tipo di black out mentale c’è stato con il Verona? C’è rischio domani che ci siano ancora problemi?

“Tutti mi avevate detto che nella settimana post derby si riproponeva un passato che ritornava e forse i giocatori hanno risentito di questo, ma fra il primo e secondo tempo con il Verona, per ciò che avevo detto alla squadra nell’intervallo toccando certi tasti, c’è stata una reazione e in campo lo si è visto, anche se il risultato non lo ha confermato. Tutti si vive di risultati, ma se guardo alla prestazione c’è stata dunque spero che il “post-derby” ce lo siamo scrollati di dosso. Se si analizza la prestazione del secondo tempo si può pensare che si sia superato, se si guarda solo il risultato allora un’altra sconfitta come lo è stata con il Verona può influire sul morale della squadra. Ci siamo parlati e credo che domani si vedranno cose diverse. In questo momento io devo ragionare partita dopo partita”

Rincon come sta? Ljajic avrà alto spazio?

“Se ho rimandato in campo Ljajic è perché ho visto segnali da parte sua. Valuterò tutto e deciderò se sarà uno di quelli che può essere considerato in una partita così delicata. Rincon lo proverò oggi e vedremo. Per Bonifazi il recupero sembra difficile, infatti, convocherò Buongiorno che in settimana ha sempre lavorato con noi e che è uno dei migliori giocatori della Primavera. Edera sta bene”.

Baselli e Barreca come sono rientrati dallo stage con la Nazionale?

“Bene, è positivo andare in Nazionale. Baselli oltretutto ha anche segnato. Barreca sta ritrovando la condizione migliore e si candida ad essere impiegato durante al gara: o all’inizio o durante”.

Come sta la squadra dal punto di vista della condizione?

“Basta chiedere a chi è venuto a vedere l’allenamento di martedì come lavoriamo. Non mi voglio ripetere, ma quando c’è il cambio di allenatore ci possono essere difficoltà nell’adattarsi. So che bisogna fare tutto e subito e io e i miei collaboratori pensiamo di continuo anche ai lavori che devono fare i singoli e fra un po’ di tempo si vedrà una maggiore uniformità nella condizione che può essere influenzata da tante variabili e lo si vede anche in partita ”.

Come  vede Belotti?

“Qualsiasi giocatore deve prima di tutto stare bene e lui ha avuto due infortuni ed è normale che non sia al top, ma ora sta bene e non deve penare al gol bensì ad aiutare la squadra a vincere e glielo ho detto. E’ un ragazzo d’oro e penso che per primo sarebbe contento se la squadra vincesse anche se lui non segna. Deve restare sereno e lavorare bene così la forma migliore arriverà”.

Se Rincon non potrà giocare, tenuto conto che tutti i centrocampisti della rosa hanno caratteristiche differenti, è probabile che si vedranno delle variazioni negli schemi di gioco?

“Sì, faccio un esempio: se uno dice metodista di solito è quello che gioca davanti alla difesa e ci sono caratteristiche diverse anche fra chi fa sempre questo, ma queste sono valutazioni che facciamo noi in base a certi meccanismi che vogliamo ottenere. E’ possibile che ci sia qualche cosa di diverso, ma prima voglio vedere come sta Rincon oggi durante la rifinitura perché essendo, secondo me, uno dei più positivi prima di rinunciarci completamente … lui è anche un guerriero che si piange poco addosso e alle volte gli infortuni si superano anche con la capacità di saper  andare oltre alla soglia del dolore. Quindi, aspettiamo e poi vedremo. Domani quando vedrete la formazione, se vorrete, mi chiederete perché ho fato certe scelte”.

Ljajic è una scommessa da vincere di qua a fine stagione?

“Io ho il dovere che la squadra vada in campo con la migliore formazione di settimana in settimana e, quindi, di volta in volta farò le mie scelte e se lui crede in ciò che facciamo. Se lui come per tutti gli altri crede in quello che si fa è utile, poi ci sono momenti in cui l’allenatore guarda agli aspetti tattici e fa le scelte. Non mi pongo il problema di perdere le scommesse, voglio costruire nel Torino la mentalità di arrivare il più in alto possibile già da quest’anno e non voglio che nessuno pensi mai di mollare altrimenti va in tribuna e non viene convocato. Quando un allenatore vigila su tutto ciò si sente a posto con la coscienza e alla fine tireremo le somme e poi su queste basi e su questi ragionamenti a giugno si costruirà una squadra che incarni questi valori”.

In settimana ha visto cedimenti da parte di qualcuno?

“Il garante dell’impegno sono io. Domenica se avessi potuto avrei fermato la partita e sarei entrato in campo, non  mi piace perdere e ci sto male quando accade. Cedimenti da parte dei giocatori non ne ho visti. Ho filmato gli allenamenti e poi li riguardo per vedere la tattica e le distanze percorse e l’intensità di ogni giocatore monitorata anche dai cardiofrequenzimetri. Sto tutto il giorno al campo con i miei collaboratori per riuscire a dire il giorno dopo ai giocatori ciò che è stato fatto bene o male e su questo lavoriamo. Spero che il fondo lo si sia toccato con il primo tempo a Verona e che non si ripetano più partite così”.

Come vede Valdifiori?

“E’ un ragazzo stupendo ed è intelligente quando ha la palla e lo sa anche lui. Finora ho fatto delle scelte e ho preferito far giocare la squadra con un uomo in più davanti alla difesa. Rincon dà giometrie e dinamismo e io tengo all’equilibrio. Valdifiori ha un ottimo atteggiamento e per questo lo ringrazio e di questo ne tengo conto, anche per le valutazioni che verranno fatte a fine stagione e su chi dovrà essere tenuto. Se domani non partirà dall’inizio entrerà a partita in corso, dipenderà da come sta Rincon”.

Il 4-2-3-1 è un modulo che si può utilizzare solo in emergenza oppure anche in altre occasioni?

“Guardate cosa è accaduto negli spezzoni  di gara in cui abbiamo usato il 4-2-3-1. Contro il Verona ho provato a vincerla e ho schierato la squadra con quel modulo. E’ entrato Ljajic, con Falque e Niang dietro a Belotti e a centrocampo c’erano Acquah e Obi. Erano ben quattro i giocatori offensivi puri e abbiamo preso il due a uno. Questo, però, non vuol dire che non siamo andati bene. Abbiamo sbagliato l’approccio nel primo tempo e commesso errori  sulle seconde palle e facendoci intimorire, ma nel secondo tempo abbiamo creato tre-quattro palle gol e poi abbiamo preso gol sull’unico errore che abbiamo fatto. Anche nel finale del derby eravamo schierati con il 4-2-3-1 per provare a scardinare la difesa della Juventus, ma per assurdo abbiamo avuto meno occasioni questo perché non sono state fatte bene alcune cose. Come vi dicevo, avrei voluto vedere Edera e Niang più vicini a Belotti e con i terzini più alti. Avremmo dovuto fare un calcio meno pulito ma più redditizio. Ci è mancato qualche cosa, ma non perché utilizzavamo con il 4-2-3-1. Non è sempre questione di moduli. Io li conosco tutti, con l’Udinese abbiamo utilizzato il 3-5-2, ad esempio. Tutti i moduli sono validi, dipende come li si applica. Una cosa è fare esperimenti e verifiche in estate, un’altra nelle amichevoli e tutt’altra cosa in partita. Se i giocatori metabolizzano e se ho a garanzia dell’equilibrio posso utilizzare qualsiasi modulo. Gli interpreti sono più importanti del modulo. Baselli trequartista, ad esempio, è un’altra cosa rispetto a Ljajic. Sono tante le valutazioni da fare. L’allenatore cerca di mettere in campo la miglior formazione possibile, poi si analizzano le partite e sii lavora. Sono convinto che potremo fare cose migliori quando tutti capiranno alla perfezione quello che intendo io”.

Viste le assenze di Burdisso e Molinaro giocheranno Moretti e De Silvestri?

“Posso cercare di non dare la formazione, però, per questo alternative non ce ne sono. A meno che non si giochi con la difesa a tre (sorride, ndr). Abbiamo avuto il braccino corto in fase d’attacco in alcune circostanze. La fase difensiva deve essere fatta da assatanati e quella offensiva anche, ma bisogna avere spensieratezza e un po’ di cinismo, ecco perché con il Verona si guarda l’aspetto più brutto, ma anche il secondo tempo, che è stato più positivo, è da tenere in considerazione”.

Nell’ultima settimana quali messaggi sono arrivati dalla società?

“In questi casi qualsiasi presidente chiede all’allenatore le cose per sapere che cosa capita e io gli rispondo in base a quello che vedo e su questi confronti continui a giugno si dovrà provare a costruire una rosa omogenea e per questo che serve questo periodo. Lo stesso atteggiamento ce l’ha Petrachi.  Ho scelto il Torino anche perché intorno voglio poche persone con le quali confrontarmi e questo sta avvenendo in modo sereno e continuo. Purtroppo abbiamo sbagliato la partita di Verona e ci siamo rimasti tutti male, ma dal mercoledì si deve ripartire e non dico dal martedì perché il martedì la cosa brucia ancora. Voglio inculcare questo messaggio a tutti coloro che mi circondano: positività in modo che i giocatori mettano in mostra le potenzialità. E chiedo a voi giornalisti di riportare chiaramente i miei concetti. A Verona, ad esempio, abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio qualche volta di troppo. La fase difensiva va fatta da assatanati come ha fatto il Verona con noi altrimenti soccombi con qualsiasi avversario. Quando però hai la palla devi avere la spensieratezza per fare la giocata giusta e a Verona ci è mancato anche questo perché sull’uno a uno con Ljajic, Niang e Falque, che ha fatto alcune cose belle ma poi non le ha concluse, è successo proprio questo. Il primo tempo l’abbiamo sbagliato completamente per questioni caratteriali, ma nel secondo è mancata la spensieratezza: questo è il mio doppio rammarico della gara di Verona”.

L’Europa League è una chimera o un traguardo ancora possibile?

“Non ho mai parlato di classifica e proclami non ne ho mai fatti. Quando sono arrivato ho cercato di inculcare in tutti, non solo nei giocatori, che la prossima partita è una finale. Alla Regina, ma non solo, le grandi rincorse le ho fatte sempre facendo un certo tipo di ragionamento: la partita più importante è la prossima e alla fine poi si guarderà la classifica. Domani c’è il Crotone e vediamo di fare ciò che dobbiamo. Di sicuro con me non molla nessuno e se qualcuno dovesse mollare ve ne accorgerete subito perché non sarà convocato e andrà in tribuna”.


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