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Mazzarri con la Roma mette sotto esame i suoi giocatori

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it

Presentarsi al cospetto della Roma con la difesa ai minimi termini e con defezioni anche a centrocampo e in attacco non è proprio il massimo, ma il Torino anche sotto questo aspetto è chiamato a dimostrare che se c’è la volontà e l’impegno tutto il resto passa in secondo piano. Ieri nella rifinitura hanno alzato bandiera bianca anche Obi e Ljajic, il primo per un risentimento muscolare alla coscia destra e il secondo per un problema simile ma alla coscia sinistra, che vanno ad aggiungersi agli infortunati Molinaro, Lyanco e Bonifazi, più all’appena operato al naso Niang, che però è stato convocato, e allo squalificato Burdisso. C’è da dire che di veri e propri titolari assenti c’è ne sono due, Burdisso e Molinaro, più Niang che in campo ci è andato molto spesso sia con Mihajlovic sia con Mazzarri, anche se non sempre ha sfoderato prestazioni all’altezza dell’essere stato il giocatore più costoso dell’era Cairo. Mentre Obi e Ljajic per motivi differenti non hanno giocato spesso, il nigeriano per i ripetuti infortuni che ne hanno costellato la carriera e il serbo per non riscontrare grande considerazione in Mazzarri a causa della sua indolenza nel dare contributo alla causa.

Appare abbastanza scontata la formazione che sarà scelta da Mazzarri per questa sera. Sirigu in porta, De Silvestri, N’Koulou, Moretti e Ansaldi in difesa, Acquah, Rincon e Baselli in mediana e Falque, Belotti e Berenguer in attacco. Tre tra Niang, Valdifiori, Barreca ed Edera troveranno un po’ di spazio nella ripresa. Certo Mazzarri potrebbe anche sorprendere tutti magari utilizzando fin dall’inizio Niang e/o Valdifiori, ma avendo detto in conferenza stampa, anche se prima della rifinitura e quindi senza sapere che non avrebbe potuto disporre di Obi e Ljajic, che vuole le stesse risposte dalla sua squadra che avrebbe voluto se si fosse disputata la partita con il Crotone “a prescindere che la Roma sia un avversario di caratura diversa e che abbia un’altra classifica rispetto alla squadra di Zenga” di conseguenza è più che probabile che si affiderà agli uomini che finora ha utilizzato quasi sempre. Per cui l’unico vero dubbio è legato alle condizioni di Niang, se il naso operato martedì non darà grandi problemi e se il giocatore sopporta bene la mascherina protettiva allora potrebbe partire anche titolare e Berenguer restare in panchina.
Molti tifosi vorrebbero vedere in campo Edera che sia in Coppa Italia con la Roma sia in campionato con la Lazio, sempre all’Olimpico della Capitale, aveva segnato contribuendo a due vittorie che alla vigilia di quelle gare erano tutt’altro che preventivabili, ma bisogna vedere se Mazzarri vorrà puntare fin dall’inizio sul giovane e molto promettente ragazzo cresciuto nel vivaio granata.

Mazzarri vuole un Torino compatto oltre che equilibrato e che giochi un calcio totale “tutti devono contribuire a ogni fase del gioco … chi non lo fa è difficile che vinca le partite. Si può giocare male e sbagliare ma l’impegno deve esserci sempre, il piede va messo e si deve prevalere sul diretto avversario: questo è imprescindibile per avere una vera squadra. Sicuramente i numeri e la tattica contano, ma dopo l’impegno. Non credo che nel mio gruppo manchi la volontà e, come ho già detto, se mi accorgo che manca la volontà in qualcuno non lo convoco”. La partita con la Romaè stata preparata in una settimana un po’ più corta del normale, poiché la gara si disputa nell’anticipo di venerdì e anche in un clima particolare dovuto alla tragedia di Astori, ma Mazzarri non deroga ovviamente dalle sue convinzioni “Quando si affrontano certe squadre gli episodi devono essere dalla nostra parte, non basta attaccarli bene perché vengono a prendere gli avversari alti e tengono la linea alta e, quindi, bisogna impostare il gioco in un certo modo. Non bisogna far giocare la Roma altrimenti è capace di fare male com’è accaduto al Napoli, che è la prima del campionato. Avremo la possibilità di fare male alla Roma se faremo al meglio certi movimenti”. Il lavoro fatto in allenamento dovrà essere trasferito in campo e su questo l’allenatore del Torino non transige: “Il centrocampo deve proteggere la difesa, ma tutta la squadra deve fare un certo tipo di lavoro. Tendo sempre a parlare di fase difensiva perché ci si difende in undici, quindi, tutta la squadra dovrà essere compatta e dovranno essere bravi gli attaccanti, i centrocampisti e i difensori a fare si che ci siano pochi spazi e ci saranno, ma dovremo essere bravi a interpretare ciò che abbiamo provato in settimana. Abbiamo provato tante cose e speriamo di saperle metterle in pratica nel migliore di modi”.