Mazzarri: “Con la Sampdoria si è avuta la sensazione che fossimo davvero una squadra vera”
Fonte: Elena Rossin
L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria con la Sampdoria: Ecco nel dettaglio che cosa ha detto:
Nel primo tempo avete impedito alla Sampdoria di fare il suo gioco, Belotti ha segnato due gol e se anche i blucerchiati nella ripresa hanno riaperto la partita avete tenuto fino alla fine senza correre pericoli eccessivi. Soddisfatto?
“Nel secondo tempo fino al 70-80esimo ci è mancato solo segnare il terzo gol perché abbiamo sbagliato qualche cosa sotto porta, ma abbiamo continuato a giocare come nel primo tempo come se non fossimo stati in vantaggio per due a zero, quindi, complimenti ai ragazzi. Nonostante la maggior parte dei giocatori avesse giocato due giorni prima ha avuto la forza di pressare, di rubare palla, di stare alti e di giocare bene come hanno fatto nel primo tempo. Come ho detto, ci è mancato solo il gol per chiuderla completamente con il tre a zero. E quando si spendono tante energie e si subisce un gol viene il braccino corto e subentra un po’ di paura, comunque sono contentissimo per come ha giocato la squadra”.
Tutt’altra partita rispetto a quella di Firenze con tanta corsa e aggressività, ma c’è un piccolo neo: Meïté. E’ apparso impacciato e ha commesso molti errori, come mai?
“Vi ricordate con il Bologna e il rigore, ecco ha sentito un po’ di sfiducia. Forse patisce un po’ sentire il rumorio di disapprovazione quando sbaglia. E’ un ragazzo giovane e due-tre cose con la Sampdoria non gli sono venute, ma mano a mano che è entrato in partita è migliorato e, infatti, nel finale del primo e nel secondo tempo ha fatto meglio. E’ vero che non è più sciolto com’era prima. Purtroppo Lukic è stato ammonito ingiustamente ed essendo diffidato sarà squalificato per la prossima partita con il Parma, quindi, a centrocampo sabato dovranno giocare più o meno gli stessi perché siamo abbastanza contati”.
Nel corso della stagione ci sono state tre situazioni abbastanza simili: le trasferte di Bergamo, Ferrara e Firenze dove non avete brillato e poi nelle gare successive avete reagito bene giocando partite importanti. Alla fine del campionato mancano otto giornate dovrete continuare a gestire o potrete spingere?
“Ha ragione, però, alle volte non dipende dalla nostra volontà, ma capita. Ed è proprio su questo che voglio che si cresca e non mi fido totalmente. Secondo voi si osa di più perché ci sono più attaccanti in più in campo. Con la Sampdoria abbiamo giocato benissimo e c’era Berenguer che è un attaccate, ma con certe caratteristiche. Se tutti insieme si pressa la squadra avversaria la si mette in difficoltà, ma se magari giochiamo anche con più attaccanti però non pressiamo tutti insieme siamo noi ad andare in difficoltà com’è accaduto con la Spal che ci attaccava. Quando c’è un uomo in più che viene nella nostra metà campo si va in difficoltà. Poiché sento che tutti dicono che si deve osare per vincere dico che, invece, bisogna essere equilibrati, correre tutti e fare un bel gioco come con la Sampdoria. Siamo andati sulle fasce con le catene e soprattutto sulla sinistra Berenguer e Ansaldi hanno fatto il bello e il cattivo tempo, hanno messo cinquanta palloni dentro e s’è giocato e dall’altra parte si era pronti a concludere e con Baselli e De Silvestri si attaccava sulla fascia e anche per vie centrali quando siamo stati costretti a lanciare Belotti c’erano due mezze punte a rimorchio e prendevamo sempre palla. A me piace questo tipo di gioco e possibilmente dobbiamo sempre farlo per ottenere risultati e poi così arrivano anche i gol. Pur con meno attaccanti in campo se si gioca bene le mie squadre hanno sempre segnato e tutti hanno fatto gol”.
Alla vigilia aveva detto che ci sarebbe stato discontinuità con la partita dell’andata, ma si è sbagliato e c’è stata pure la doppietta di Belotti.
“Potevamo segnare il tre a zero quando Baselli ha fatto una grande azione in contropiede quando la Sampdoria ha provato il tutto per tutto. C’è mancato l’ultimo passaggio per fare il terzo e forse anche il quarto gol, ma la squadra ha fatto una grande partita e la Sampdoria in questo periodo è tonica, su di morale perché ha vinto con il Milan e con il Sassuolo. E’ una squadra in salute e a gennaio ha preso Gabbiadini, che ha giocato, e Sau e si è rinforzata rispetto al girone d’andata. E’ una squadra temibilissima e per questo sono molto contento della prestazione dei miei ragazzi”.
Zaza non ha giocato anche perché a Firenze non ha rincorso gli avversari e aveva mancato d’intensità, avrà preso appunti dalla gara di Belotti?
“Zaza quando gioca sa che faccio le scelte in base a cosa vedo e penso. Zaza è un ragazzo a posto, che alle volte gioca meglio e altre peggio. Con la Sampdoria ho fatto le scelte giuste e spero che quando avrò bisogno di Zaza faccia come con il Chievo e ci dia una mano per vincere. A volte l’ho fatto giocare e ha fatto bene, a Firenze un pochino meno, ma penso che lo sappia anche lui e non cedo che sia stato contento. L’ho visto tranquillo e se l’avessi utilizzato sono convinto che avrebbe fatto molto meglio”.
Ha perso Falque, ma ha ritrovato un ottimo Berenguer che non giocava da un po’. Sarà un’arma in più nel finale di campionato?
“E’ un ragazzo fresco. Sapevo che avrei potuto contare su di lui nel finale di stagione quando i terreni di gioco sono belli e la palla scorre perché è un ragazzo svelto, veloce e tecnicamente bravo. Anche quando non gioca dall’inizio può essere utile e per questo a Firenze l’ho mandato in campo alla fine sperando che facesse la giocata giusta per farci vincere. E’ un ragazzo che ho sempre tenuto in considerazione e penso che in questo periodo potrà dare ancora di più perché con i campi asciutti essendo un giocatore tecnico farà bene. Speriamo che riesca a recuperare per sabato perché c’è poco tempo e lui da tanto non giocava per novanta minuti e in questi casi c’è il rischio che senta un po’ di più la fatica rispetto agli altri, questa è l’unica preoccupazione”.
A prescindere dalla vittoria, rispetto alla partita d’andata la squadra è maturata?
“All’andata sembravamo veramente messi bene, poi siamo un po’ peggiorati, ma con la Sampdoria si è avuta la sensazione che fossimo davvero una vera squadra, anche perché nel frattempo la Sampdoria è migliorata tanto non per nulla arrivava da risultati importanti con prestazioni importanti”.
Alla vigilia Giampaolo aveva caricato la partita parlando di sfida per la Champions, lei di otto finali da giocare. Adesso com’è la situazione?
“Il calcio è fatto di cose semplici. Non parlo di Champions perché se non si vince in Champions non si va e bisogna sempre pensare alla prossima partita. Ho sempre ragionato così, il Napoli l’avevo preso al sestultimo poto e poi siamo arrivati in Europa League il primo anno e il secondo in Champions. Le cose si fanno pensando partita per partita perché è inutile dichiarare obiettivi se poi si perde o si fa una brutta partita con il Parma. Pensiamo al Parma e per ogni partita guardiamo la prestazione. A Firenze la prestazione mi era piaciuta poco nonostante fosse un campo difficile e il pareggio non era da buttare via, ma sapevo che per come preparo la squadra si poteva giocare meglio e lo si è visto con la Sampdoria. Ai ragazzi all’allenamento dirò che dobbiamo continuare su questa strada e non voglio più cali di tensione. Facendo così una volta il risultato può andare male, ma se si fanno prestazioni di questo tipo è difficile che ci vada male due volte. Con il Bologna ci è andata male, ma probabilmente ce ne andranno bene sei o sette”.
Pensando al Parma, Moretti può fare tre partite di fila giocando così bene alla sua età?
“Lo vedremo, è un’altra variabile. Ha chiesto lui il cambio perché io non lo volevo togliere. Speriamo che riesca a recuperare. A trentasette anni quando si disputano tre partite in una settimana può essere pericoloso. Se lo forzo gioca, ma se ricordate a Roma si fece male. Il recupero per uno della sua età è un bel po’ diverso rispetto a quello di chi ha ventidue o ventitré anni”.