Mazzarri: “Dobbiamo giocare in modo diverso se vogliamo andare avanti in Europa”
Fonte: Dall'inviata a Debrecen Elena Rossin
L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria in Ungheria sul Debreceni per quattro a uno e il passaggio al terzo turno di qualificazione all’Europa League. Ecco tutto ciò che ha detto:
Come commenta la partita?
“Siamo partiti bene, concentrati. Sapevamo che su questo campo sarebbe stata una partita più difficile di quella dell’andata e siamo partiti con il piglio giusto e concentrati fino a quando abbiamo fatto un paio di gol. Dopo, e questo ci deve far riflettere, appena abbiamo mollato la concentrazione nella fase passiva abbiamo rischiato e giocato peggio. Non mi è piaciuto il gioco, siamo stati più frenetici, ci allungavamo e anche i dati sono inferiori all’andata. Nel nostro percorso di crescita questa partita ci deve far riflettere soprattutto in campo aperto nei novantacinque minuti non bisogna mai cambiare atteggiamento altrimenti rischiamo di fare figure diverse da quelle che dobbiamo fare. Deve servirci anche il sapere come cambiano le partite da un minuto all’altro e cose si può dare coraggio all’avversario quando c’è un pubblico così importante. C’è stato un momento in cui sembravamo quasi in balia della squadra avversaria. Ripeto, non mi sono piaciute diverse cose: bisogna riflettere”.
Ci sono stata anche cose positive come i quattro gol e il debutto in Europa con gol di Millico.
“Sì, ma a me piace vedere al squadra compatta che non si disunisce. E’ vero che abbiamo fatto gol con questo bello scambio tra i due centravanti, ma se si guarda stavamo subendo e a me non piace subire la squadra avversaria come l’abbiamo subita ed andare in contropiede. Dobbiamo sempre essere corti ed avere certe distanze in campo altrimenti si passa da un’azione nostra ad una degli avversari. Non sembravamo la stessa squadra, ci eravamo allungati. Il calcio è fatto di tante cose e una partita può essere anche giocata così, ma noi dobbiamo giocare differentemente se vogliamo continuare ad andare avanti in Europa. In quest’occasione avevamo il risultato dell’andata che ci ha fatto stare tranquilli, adesso lo possiamo dire, però, soprattutto a inizio campionato continuare a migliorare e avere la nostra identità e non perderla solo perché sotto certi aspetti la qualificazione era tranquilla. Dobbiamo lavorare su noi stessi come ho detto anche alla vigilia. Guardo la partita per come è stata e certe cose vanno migliorate”.
In occasione del gol subito in quattro si sono fermati chiedendo il fallo di mano e anche a questo che si riferisce quando parla di mentalità e concentrazione?
“Sì, forse c’era un fallo a nostro favore, ma la rabbia che hanno messo i nostri avversari a inizio secondo tempo e il nostro atteggiamento quando siamo rientrati in campo deve fare riflettere. Non in tutte le partite si segnerà con facilità e basterà difenderci. Dobbiamo penare che più si andrà avanti e più le partite saranno equilibrate e, quindi, non si possono fare certe leggerezze. Anche se l’arbitro doveva fischiare e non lo ha fatto noi non dovevamo fermarci. Faccio un esempio, in queste due partite non volevo che si subissero gol e, invece, abbiamo rischiato di prenderne due o tre. E’ chiaro che oltre alla forza dell’avversario si è vista anche la nostra, all’andata dissi che era sembrata più facile di quello che era stato perché quanto stiamo tutti bene non facciamo giocare bene gli altri oltre a giocare bene noi. In questa partita lo abbiamo fatto a fasi alterne e dobbiamo avere la mentalità che a costo di tenere la palla per trenta minuti al limite la facciamo girare, ma senza concedere tutte queste ripartenze agli altri, queste sbadataggini, la squadra lunga con i due attaccanti sili davanti e tutti gli altri dietro. Non mi garba questo tipo d’atteggiamento. Siamo a inizio stagione e bisogna lavorare sulla prestazione e non sui risultati. Dentro il risultato e dentro alla partita bisogna vedere com’è stata la prestazione, come ci siamo mossi. Se vogliamo crescere bisogna pensare all’identità che dobbiamo avere sempre per novantacinque minuti”.
A fine primo tempo Baselli è uscito dal campo toccandosi la coscia, sapete già che cosa ha?
“Voleva provare a rientrare, ma aveva sentito qualche cosa e io per precauzione, visto che al di là di tutto il risultato era abbastanza nelle nostre mani, non volevo rischiare che potesse peggiorare e allora l’ho fatto uscire subito, anche perché dovevo provare Rincon che è arrivato da poco. In questa fase guardo tante cose perché se non ci fossero stati i preliminari d’Europa League saremmo stati alla quinta settimana e normalmente si fa la seconda amichevole importante. Sto cercando di far crescere la squadra e grazie al risultato dell’andata ho fatto come se fosse stata un’amichevole utile per entrare in forma nelle prossime settimane”.
Come giudica la prestazione di Berenguer che ha giocato in una posizione un po’ differente dal solito?
“Ho dovuto cambiare modulo per far giocare Belotti e Zaza insieme per cui a centrocampo ha fatto in pratica la mezzala. L’unico modo per far giocare insieme Belotti e Zaza è adottare il 3-5-2 poi gli interpreti delle mezzali e del metodista variano in base a quello che penso sia la forma del momento. Faccio tante considerazioni. Comunque Berenguer è un giocatore talmente duttile che può ricoprire tanti ruoli perché ha gamba e passo, anche se deve acquisire un po’ più di fisicità per stare in mezzo al campo in pianta stabile. Il ragazzo è giovane e sta migliorando di volta in volta e , secondo me, è stato uno dei migliori. E’ un ragazzo in crescita e ha fatto bene anche il centrocampista soprattutto fino a quando tutti hanno giocato insieme e fatto ciò che dovevano. Quando poi la squadra si è allungata e si è giocato una partita diversa c’è chi ha fatto meglio e chi peggio e lui anche in quel momento è stato uno dei migliori”.
Come ha visto Zaza e Belotti che quasi mai l’anno sorso hanno giocato insieme per tutta una partita?
“Lo avevano fatto l’anno scorso a Sassuolo. In questa che era la prima della nuova stagione che giocavano insieme la differenza è che Zaza rispetto all’anno scorso ha fatto il ritiro con noi e sta molto meglio. Anche in allenamento è uno dei più propositivi, di quelli che s’impegnano di più ed è fra i più in forma. Ha disputato una buona gara, anche se i meccanismi, per come voglio che giochi la squadra, devono essere differenti se vogliono giocare insieme. Non si può solo andare in profondità perché tutte le volte il passaggio in profondità ha portato la squadra ad allungarsi e se non va a buon fine poi c’è da rincorrere, ci si allunga e si fanno tante cose che all’andata non si sono fatte quando la squadra è sempre stata compatta per tutta la partita e il campo era stato tenuto sempre bene. In questa partita, invece, appena si è iniziato a fare le cose con minor attenzione ci si è allungati e, come ho detto prima, non abbiamo giocato tanto bene”.
Il Torino in Europa League dove può arrivare?
“Dobbiamo crescere di volta in volta migliorando il gioco. All’andata si era fatto meglio, ma non possiamo dire dove arriveremo perché ci sono anche tanti giocatori esordienti nella competizione ed è il primo anno che disputiamo la coppa dopo tanti anni. Dobbiamo solo pensare partita per partita senza porci limiti, ma nemmeno ad esaltarci troppo continuando a lavorare e a crescere. Ecco perché insisto sulla prestazione e non tanto sul risultato. Vedremo di partita in partita e poi ci aggiorneremo”.
Secondo lei, il Debreceni giocando così fin dove può arrivare?
“Non per fare i complimenti per opportunismo, ma il Debreceni ha sempre giocato meglio che con noi perché se lo si lascia giocare è una buona squadra e può fare bene. Noi quando facciamo bene e facciamo le cose insieme limitiamo il gioco di tutti. L’anno scorso tutte le squadre importanti italiane con noi hanno giocato male perché le abbiamo messe in difficoltà sia in fase difensiva sia in fase attiva. Non conosco il campionato ungherese fino in fondo e non posso dire dove arriverà il Debreceni, ma sicuramente è una squadra che può fare bene”.
Mazzarri ha poi fatto una precisazione. “Volevo far capire bene ai giornalisti che ci seguono sempre, quando un portiere con me para tanto vuole dire che la squadra non è andata bene e in questa partita Sirigu ha parato troppo, mentre all’andata non c’era stato neppure un tiro nello specchio “.
Nel secondo tempo ha parato molto.
“Sì, sì, appunto. Ma io dico nei novanta minuti. Ho analizzato tutta la partita e ho detto che eravamo partiti bene e abbiamo continuato fino al secondo gol, poi di lì sempre peggio”.
Quali momenti non le sono piaciuti?
“All’inizio del secondo tempo per come siamo rientrati in campo”.