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Mazzarri: “Dovevamo segnare il secondo gol e chiudere la partita, abbiamo rischiato e non va bene”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sulla Spal. Queste le sue parole:

Bene il risultato, meglio il secondo tempo rispetto al primo anche se è mancato il secondo gol che avrebbe chiuso la partita. Che cosa l’ha soddisfatta del nuovo reparto offensivo?

“Ha detto in parte quello che penso anch’io. L’unica eccezione e che all’inizio siamo partiti bene con la palla gol clamorosa di Belotti davanti al portiere, Stavamo giocando bene, eravamo nell’area avversaria e forse potevamo già subito sbloccare la partita. Poi il temporale e la pausa ci hanno un po’ frenati, ci siamo ghiacciati e alcuni pensavano che la partita non sarebbe ripresa visto com’era il terreno di gioco così quando siamo rientrati in campo è stato buttato via lo spezzone della partita fino all’intervallo. In quel frangente la squadra non mi è piaciuta e mi sono arrabbiato. Forse ci serviva un po’ di tempo per riscaldarci e ritrovare la concentrazione, ma poi il secondo tempo è stato ottimo. Giustamente ha detto che avremmo dovuto chiudere la partita, infatti, siamo andati in vantaggio meritatamente e se si creano in seguito un sacco di occasioni da gol la partita va chiusa perché se non lo si fa si rischia all’ultimo, come si è visto, di essere beffati magari su un calcio d’angolo o in qualche altra situazione. E non va dimenticato che gli avversari sotto di un gol ci provano fino alla fine a pareggiare perché non hanno più nulla da perdere. Se non si chiude la partita si rischia di buttare via altri punti e di questo bisogna fare tesoro e segnare e non centrare il portiere avversario quando si tira in porta. Alcuni tiri sul portiere sono stati clamorosi e altre occasioni non fono andate a buon fine. Abbiamo fatto bene quando è entrato Baselli, che era fresco, e abbiamo fatto anche altre cose belle, ma si è sprecato troppo e si è rischiato di buttare via punti. Bisogna crescere, essere più cattivi e cinici quando si gioca meglio degli avversari e si creano tante palle gol altrimenti si rischia davvero di buttare via dei punti importanti.
Per il resto a voi giornalisti garba sempre parlare dei singoli, ma io guardo alla squadra  nel suo complesso, nella sua interezza, come si muove, come si comporta, come pressa, come tiene il campo e come fa girare la palla, comunque gli attaccanti hanno fatto bene. Secondo me, a parte quella frazione subito dopo l’interruzione a causa del nubifragio e fino alla fine del primo tempo non mi sono piaciuti, quasi tutti erano frastornati e in tanti hanno giocato male. Poi dopo, invece, tutti, secondo me, hanno fatto un’ottima partita sia chi ha giocato dall’inizio sia chi è subentrato. Ripeto, bisogna essere più cattivi e cinici e buttare la palla dentro. Ci sarà anche un po’ di sfortuna e alle volte le ciambelle non riescono con il buco, come si dice dalle mie parti, però quando si gioca così e si creano palle gol non si deve sprecare e rischiare di buttare via punti. A me piace il bel calcio, ma sono anche pragmatico e alla fine i punti mancano e nessuno ce li ridà più”.

Nei primi diciassette minuti cercavate di uscire dal basso palla a terra, ma viste le condizioni del campo non sarebbe stato meglio utilizzare altre soluzioni?

“Questa è la vita degli allenatori, lo dicevo ai ragazzi, ma, ad esempio, Ola Aina continuava ad uscire e la palla si bloccava a terra e abbiamo anche rischiato che ci facessero gol. Le partite si preparano in un certo modo, ma vanno anche interpretate a seconda delle situazioni. Durante la sospensione della partita ho detto ai ragazzi che se la gara fosse ripresa e il campo continuava a essere nelle stesse condizioni si sarebbe dovuto cambiare e ho suggerito accorgimenti per scavalcare il centrocampo e casomai fargli male là, continuare come avevano fatto non era il modo corretto, era autolesionistico”.

Soriano trequartista è una soluzione che adotterà fino alla fine del campionato?

“E’ stato molto lucido, bravo, lineare. Si è mosso bene fra le linee, è stato essenziale nel non rallentare il gioco. Anche lui deve crescere dal punto di vista della condizione, ma la giusta competitività in certi ruoli serve. Avevamo Baselli, ma si era fatto male, comunque, quando è entrato ha fatto altrettanto bene. Quando la squadra ha giocato complessivamente bene tutti hanno fatto bene, ma quando ci siamo persi un po’ non si è saputo cambiare. Da una parte mi piace questo atteggiamento (fare ciò che era stato provato in allenamento, ndr), ma dall’altra nei momenti di difficoltà i giocatori più esperti devono dire “fermi, facciamo le cose in un certo modo”, Invece, purtroppo, o tutti giocano bene oppure tutti fanno un po’ male. Di questo ne parlerà in settimana con i ragazzi”.

Come giudica l’esordio di Zaza?

“Buono. Anche lui ha avuto una palla gol, ma purtroppo non è stato fortunato perché il portiere della Spal è stato bravo, come in altre occasioni, ad esempio, all’inizio sul tiro di Belotti, anche se avrebbe potuto incrociare sul secondo palo, ma Gomis ha fatto una grande parata a terra. Zaza è arrivato due giorni prima che giocassimo con la Roma e gli altri erano con me da un mese e mezzo e, quindi, è normale che fosse in ritardo rispetto ai compagni, ma per come era questa partita e per le difficoltà che c’erano nel momento in cui è entrato in campo ha fatto una buona gara”.

La variazione del modulo con la Spal è legata all’avversario oppure è un passaggio per far ruotare meglio gli attaccanti?

“E’ il dodicesimo anno che alleno nella massima divisione italiana e se vi ricordate quando ero alla Regina e conquistammo cinquantuno punti utilizzavo il 3-4-3. Chi di voi giornalisti era presente durante il ritiro ha visto che ho alternato il 3-5-2 al 3-5-1-1 e al 3-4-3 e quando è entrato Zaza abbiamo utilizzato il 3-4-1-2 perché ha caratteristiche differenti da Falque e, quindi, bisognava fare movimenti diversi. Il nuovo modulo lo abbiamo provato per due giorni e mezzo ed è chiaro che per tutto ciò che voglio io non può funzionare subito se non si lavora per almeno venti giorni o un mese con continuità su certi meccanismi”.

Come sta Ola Aina che è uscito anzitempo per un problema muscolare?

“Speriamo che non sia uno stiramento. E’ un ragazzo giovane e non so quanto sia attendibile, ma ha detto che ha sentito come un crampo, ma quando un giocatore si ferma e mi chiede il cambio non so. Ho detto al dottore di seguirlo, ma purtroppo per noi è stato convocato in Nazionale e credo che da regolamento debba partire e di conseguenza lo seguiranno i medici della sua Nazionale. Speriamo che non sia nulla perché il ragazzo piano piano sta crescendo dal punto di vista della condizione, anche lui è arrivato sue giorni prima dell’inizio del campionato e non è uniformato nella preparazione agli altri che sono con me dal sei luglio. Speriamo bene, in questo momento non conosciamo le sue condizioni”.

Sabato aveva detto che stava provando un nuovo modulo, è quello con Zaza e Belotti e dietro il trequartista?

“Sì. Zaza e Belotti sono due centravanti e da domani vediamo se in Nazionale giocheranno insieme così possono affinare l’intesa. Per me sono due centravanti e l’unico modo per farli giocare insieme è utilizzare il 3-5-2 puro con uno che ruota intorno all’altro. Se si vuole includere anche Falque deve fare il trequartista e se non ce la facesse si possono utilizzare Baselli o Soriano, che è il più adatto di tutti per caratteristiche. Baselli può rientrare anche nei due mediani e s fare bene. Devo vedere e valutare. L’importante è che tutti abbiamo un condizione fisica ottimale perché è anche bello variare a partita in corso, ci ho lavorato in settimana e tutti conoscono questi due-tre moduli. Nel finale quando la Spal ha tentato il tutto per tutto con tre attaccanti per forzare il gioco anche con palle lunghe Zaza e Belotti stavano vicini e su Valdifiori e si dividevano compiti diversi, mentre Rincon stava basso e Baselli e Meïté sono tornati a fare le mezze ali e abbiamo concluso la partita con il 3-5-2 abbastanza puro”.


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