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Mazzarri e gli scontenti: un discorso chiaro per tutti

di Federico Danesi

Si gioca in 14, ne ho 18 o 19 buoni... ma intanto non cambio. Una filosofia chiara, quella di Walter Mazzarri, che il tecnico livornese porta avanti fin dai tempi della Reggina. Era così alla Sampdoria, ma anche al Napoli e all'Inter successivamente. Tutti, o almeno molti, avranno le loro chances perché nonostante l'assenza dell'Europa League la stagione è lunga e i problemi muscolari anche in casa Toro sono all'ordine del giorno. Però le gerarchie le detta il campo e sono chiare.

A chi non sta bene, può anche farlo presente e a gennaio ci si penserà. Pensiamo a Millico, che non si è lamentato e mai lo farà, ma intanto ha bisogno come il pane di giocare. Ma pensiamo anche ai sei del pacchetto arretrato, oggettivamente persino troppi pensando al passato. Mazzarri lo ha detto oggi, con il campionato ancora da far decollare, mettendo le mani avanti perché si capisca che non ci sono figli e figliastri, ma alla fine conta solo il bene del Toro. Avranno capito tutti?