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Mazzarri e il Toro modello Napoli. Quali sono i suoi tre tenori?

di Federico Danesi

"Ho scelto di tornare in Italia perché il Torino mi affascinava. Volevo provare a fare quello che sono riuscito a fare nei miei primi 4 anni al Napoli": parlava così Walter Mazzarri dopo la partita d'andata di Europa League contro lo Shakhtyor Soligorsk. Già ma come giocava quel Napoli? Grande densità per comprimere gli spazi d’azione degli avversari e i tre davanti, cioé Hamsik, Lavezzi e Cavani, che partivano molto vicini per poi allargarsi e andare a coprire gli spazi lasciati liberai dalla difesa avversaria, con una coordinazione quasi da giocolieri.

Tanta palla bassa, con scambi veloci, così come grande predisposizione di tutti al sacrificio difensivo che compensava la mediana composta da due soli uomini. Tutto questo in Europa League si è visto solo a sprazzi. Ma quando sarà un Toro rodato e soprattutto completo, anche con i nuovi acquisti, allora capiremo se il progetto tattico di Mazzarri ha un senso.


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