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Mazzarri e il trequartista, un amore cominciato a Napoli

di Federico Danesi

Hamsik, Lavezzi e Cavani. Quello era il Napoli che per tre anni ha dato spettacolo, anche in Europa, arrivando anche secondo in campionato. I tre tenori, quello che Walter Mazzarri dopo un anno e mezzo di Toro vorrebbe tornare a riproporre anche qui, seppure con interpreti decisamente diversi. Il fattore fondamentale è legato al cambio definitivo del modulo, mettendo da parte almeno all'inizio la mediana a cinque per riproporre il 3-4-1-2 visto anche a spezzoni in questi diciotto mesi, con Ljajic prima, Baselli e Iago Falque poi a fare i trequartisti. Nessuno di loro lo era veramente anche se il serbo si avvicinava molto all'idea. Ora ne arriverà uno vero, almeno per quelle che sono le indicazioni del mercato, e così Mazzarri tornerà a giocare come a Napoli, anche se il 3-5-2 rimane il suo marchio di fabbrica. Andrea Belotti sarà il suo Cavani, libero di svariare in attacco ma soprattutto di sbattersi meno per il resto della squadra in modo da essere più lucido sotto porta. Verdi, o in alternativa Caprari (Pereyra sembra out) farà l'Hamsik anche se ha caratteristiche fisiche diverse, ma resta da capire se il Lavezzi toccherà a Iago Falque o a qualcuno altro ch ora non è nemmeno in rosa. Ma cosa cambia in generale per il Toro? I due in mezzo saranno costretti ad un maggiore lavoro di copertura, anche se il trequartista e la seconda punta a turno daranno una mano, ma in fase di non possesso la squadra sarà ancora più compatta per soffocare le fonti di gioco avversarie. E non cambierà l'uso delle fasce, anche se ci saranno più palloni giocati bassi e uno-due fra i tre giocatori davanti.