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Mazzarri: “Il mio sogno è fare con il Torino ciò che ho realizzato con il Napoli”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sul Milan. Ecco tutto ciò che ha detto:

Tutto bene, le uniche cose negative è che nel primo tempo avreste potuto andare di più in profondità e cercare maggiormente il gol e poi l’ammonizione di Moretti che salterà per squalifica il derby.

“Ha ragione perché  nel primo tempo si poteva fare di più nell’ultimo passaggio. Ci è capitato molte volte, siamo arrivati lì con Ansaldi, con Lukic, con De Silvestri, con Berenguer e appunto ci è mancato l’ultimo passaggio e per fare gol, secondo me, sarebbe bastato essere più qualitativi in questo purtroppo ci capita spesso, però, sono contento anche del primo tempo e di come la squadra ha tenuto il campo avendo avuto il 60 % di supremazia territoriale che è un dato importante soprattutto quando si gioca con una squadra del livello del Milan che ha giocatori tecnici e se si riesce a fare ciò che abbiamo fatto vuole dire che la partita era stata impostata bene.
Mi dispiace che Moretti al primo fallo sia stato ammonito e che lo perdiamo per il derby, questo mi spiace”.

Ha visto un Milan da Champions?

“Penso alla mia squadra che cresce e sta facendo bene e mette in difficoltà non solo il Milan. Abbiamo fatto dei passi da gigante. L’anno scorso quando ero arrivato con le squadre più accreditate di noi soffrivamo e facevamo vedere un po’ di sudditanza, ma da quest’anno con l’Inter, con il Milan non più. Solo con la Roma abbiamo perso due volte, ma per assurdo abbiamo giocato meglio che con le altre. Siamo cresciuti tanto e con il Milan com’era successo con l’Atalanta e la Sampdoria siamo stato noi bravi a fare una grande partita e a mettere in difficoltà avversari molto accreditati”.

Complimenti. Gattuso ha detto che il Milan è senz’anima, ma come si fa a dargliela come lei ha fatto con il Torino?

“Gattuso dice così perché vuole spronare i suoi giocatori. Una piazza come Milano, e lo so perché sono stato all’Inter, quando le cose non girano e i nuovi giocatori non sono abituati a certe pressioni e hanno un’involuzione e gli allenatori non hanno la bacchetta magica per riuscire a tirare fuori caratteristiche che non tutti hanno dentro l’animo. Se non sbaglio, il Milan fino al derby ha fatto bene, poi dopo aver perso il derby in quel modo è cose se fosse entrato in un circolo vizioso e, quindi, non è facile tenere un gruppo nuovo con giocatori che arrivano anche dall’estero. Gattuso per quanti difetti possa avere perché è giovane, ma non gli manca il carattere poiché è una persona che è leale, che guarda in faccia e ai giocatori non gliele manda a dire. Secondo me il problema non è Rino, spesso si danno le colpe agli allenatori ma i problemi sono altrove”.

E’ una settimana importante quella che precede il 4 maggio con le commemorazioni  per la tragedia di Superga, che significato ha questa vittoria tenuto anche  conto che anticiperà i tempi per la Champions?

“Ci sono ancora quattro partite da giocare e ce ne sono di difficili, non ultimo il derby che giocheremo venerdì. Noi nei limiti delle nostre forze possiamo dedicare la bella crescita di quest’anno agli Invincibili. Con questa vittoria sul Milan abbiamo onorato i caduti che hanno fatto la storia del Toro e anche dell’Italia. E’ una cosa bella. Cerchiamo di avvicinarci il più possibile a loro e di mettercela tutta, questo si può dire altre parole non saprei trovarle.
Per quel che riguarda la Champions non dobbiamo pensarci. Venerdì avremo un’altra finale contro una squadra fortissima, la prima in classifica, e cercheremo di fare come con il Milan dando battaglia e vedendo se gli episodi e perché no il risultato ci darà ragione. Ci proveremo e lo faremo anche per le successive tre partite e alla fine tireremo le somme”.

Quando è stato espulso è scattata quasi una molla di rabbia da parte dei giocatori e anche del pubblico che ha portato alla vittoria, allora ben vengano le sue espulsioni battuta a parte?

“Penso che quando i ragazzi vedono come lavoriamo e ci impegniamo e poi si viene penalizzati con espulsioni probabilmente avviene ciò che ha detto. Mi è piaciuta anche la reazione del pubblico che ha visto che alla fine io faccio più o meno quello che fanno gli altri allenatori e ha anche visto ciò che stava succedendo in campo e poiché il calcio è una materia abbastanza semplice se si vede si capisce tutto”.

La pressione di Rincon su Paquetà era stata preparata perché sapeva che avrebbe giocato appunto Paquetà o se anche avesse giocato un altro in quella posizione avrebbe fatto altrettanto Rincon?

“Come contrapposizione giocavamo con due mediani, Meïté e Rincon, due trequartisti e un attaccante. Eravamo un po’ corti poiché Baselli, che nelle ultime partite aveva fatto molto bene, era squalificato e chiunque avesse fatto la mezzala nel Milan Meïté e Rincon avrebbero giocato. Se Paquetà e Kessie si fossero invertiti sarebbero state più adatte quelle contrapposizioni . Kessie e Meïté strutturalmente e per passo sono più simili e Rincon che soprattutto in fase difensiva sa prendere i fantasisti e quelli bravi tecnicamente metterlo su Paquetà mi è sembrata la scelta più logica. Quest’anno Rincon sta facendo un campionato strepitoso, ha avuto in due-tre partite una flessione, ma veramente sta facendo un campionato pazzesco e quindi mette tutti gli avversari in difficoltà”.

Anche senza Baselli ha trovato la soluzione in Lukic che ha disputato una grande partita.

“Ha fatto una partita su Bakayoko, che è un grande, pazzesca. Vedere la crescita dei ragazzi giovani è una soddisfazione”.

Nel derby non ci sarà Moretti, come farà a sostituirlo?

“Eh, non posso dirlo prima, però, ho già in mente una soluzione. I difensori sono contati. Bremer è autorevole perché sta facendo benissimo in allenamento. Quando una squadra funziona i tre dietro tendo a cambiarli il meno possibile, ma il ragazzo è pronto. Poi è chiaro che quando giochi contro la Juventus, qualche errore ci può stare, ma lo può fare anche Izzo o N’Koulou. Non so se giocherà Bremer, anche perché posso avere anche una soluzione differente con De Silvestri centrale. Siamo un po’ corti perché purtroppo Djidji ha dovuto essere operato. Vedremo. Più che altro mancherà l’esperienza di Moretti che ci vuole in certe partite, ma i ragazzi stanno crescendo tutti, vedremo”.

A inizio stagione si aspettava di ritrovarsi in questa posizione a poche giornate dalla fine oppure dipende anche dai passi indietro fatti da altre squadre?

“Sono ottimista e se sono tornato dall’estero ad allenare il Toro è perché volevo fare qualche cosa di speciale, altrimenti per la carriera che ho avuto avrei potuto fare anche altre scelte. Questa è una piazza importante come quando andai a Napoli che nella stagione precedente era arrivato dodicesimo e in quattro anni siamo riusciti a far pensare di essere tornati ai tempi di Maradona. Il mio sogno e fare lo stesso anche qui e adesso le cose stanno andando anche in modo anticipato perché non era previsto il primo anno di riuscire a incidere su tanti giocatori anche giovani che dovevano essere assemblati. Sono contentissimo e speriamo di fare bene anche in queste ultime quattro partite e poi tireremo le somme di quest’annata”.

Lei come ha visto l’episodio del rigore, che qualche dubbio l’ha lasciato?

“Non commento ciò che fanno gli arbitri, l’avevo già detto”.


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