Mazzarri: “Il Napoli sarà super motivato e devo valutare i giocatori per il futuro”
Fonte: Elena Rossin
L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani pomeriggio con il Napoli. Ecco che cosa ha detto:
Il ritorno a Napoli che significato ha per lei?
“A livello di emozioni prima che inizi è una partita diversa dalle altre. Stare quattro anni in un posto nel calcio attuale significa tanto anche perché ci sono state grandi risultati e soddisfazioni e ho ricevuto e dato tanto e questo non si può dimenticare. Ma con l’esperienza che ho, mi conosco bene, dal fischio d’inizio conterà solo il Torino e sarà il dodicesimo di supporto ai miei giocatori.”.
In termini di emozioni da ex che cosa proverà?
“Come ho appena detto, le emozioni saranno forti e vedrò persone con le quali ho trascorso quattro anni indimenticabili, non può essere come andare in un altro posto. Vorrei che i nostri giocatori incarnassero certi valori che in modo toccante e commovente abbiamo ricevuto ieri, tirare fuori l’orgoglio e i valori che vanno oltre la tecnica, anche con squadre che sono superiori tecnicamente. Domani abbiamo il dovere di tirare fuori qualche cosa in più proprio per quello che ci ha trasmesso quella grande squadra, che rimarrà sempre nella storia del Toro e che è stata d’esempio per tutti gli sportivi italiani e noi non ce lo dobbiamo dimenticare quando indossiamo questa maglia”.
Ieri a Superga è stata la sua prima da allenatore del Torino, orgoglio e dignità sono i due capisaldi di questo finale di stagione?
“Colgo l’occasione per ringraziare coloro che erano presenti che mi hanno dimostrato fiducia e stima e non ho potuto accontentare tutti perché il pullman era in partenza. Devo dire che tutto quello mi ha dato forza per dare il massimo anche in funzione dei prossimi anni per cercare di creare un ambiente al di là dei valori tecnici nello spogliatoio si formi una squadra che va oltre e che metta in campo l’orgoglio e quella dignità, non mi viene il termine esatto, per poter prevalere sull’avversario sempre e comunque in modo che per batterci tutti debbano sempre fare fatica. Questo vorrei inculcare ancora di più rispetto a ciò che ho già fatto e mentre cerco di valutare ogni aspetto anche le dinamiche dello spogliatoio e vorrei che da queste basi e da questi concetti si ripartisse in queste ultime tre partite e poi saranno i capisaldi del Toro del futuro”.
Ci sarà ballottaggio tra Falque ed Edera, magari una staffetta?</b>
“Attaccanti ne ho a disposizione e il calcio è fatto di equilibri e dobbiamo essere solidi e compatti per fare risultato e non va sottovalutata la forza dell’avversario e nel fare la formazione terrò conto anche di questo. Il Napoli è una squadra che gioca bene e nel possesso palla parte dalla riconquista immediata e non dà la possibilità di giocare per cui terrò conto di alcune situazioni che sono emerse nella partita che abbiamo fatto con la Lazio e voglio vedere se alcuni giocatori sono adatti per il futuro. Per questo non posso dare la formazione e non c’è solo il ballottaggio fra Falque ed Edera”.
Si può dire che lei ha dato al Napoli la dimensione di grande che ancora adesso ha?
“Grazie per averlo sottolineato, i fatti sono lì e basta vederli. Quando succedono bellissime annate con crescita della squadra e della società i meriti sono di tutti, ma mi piace prendermi anche i miei meriti”.
Che analogie vede nel Torino con il suo primi Napoli e che cosa va migliorato?
“Voglio stare attento a cosa dico perché non sono il tipo che fa proclami. Sapevo che questa è una piazza simile, c’è la storia e l’abbiamo visto ieri. Sono venuto qui perché se tutte le componenti aiutano il processo di crescita è il posto giusto. Arrivo al campo alle dieci e vado via alle diciannove, altre cose non mi piace dirle le promesse non sono fatte per me, ma i fatti sì”.
Il Torino di solito con le quadre che giocano come il Napoli fa fatica. In settimana ha preparato qualche cosa per superare queste difficoltà?
“Tutti fanno fatica con il Napoli. Sì, ho fatto tante considerazioni anche in base a quello che ho visto contro la Lazio: ecco perché non voglio dire la formazione. Scelgo in base ai confronti che faccio in settimana, alle tante partite che vedo e dai giocatori che sono andati in campo. Se si gioca con una squadra con valori inferiori e meno in forma si possono azzardare anche alcune cose, ma contro squadre come il Napoli non bisogna dare forza all’avversario. Sono tante le valutazioni da fare quando si affrontano squadre top del campionato e mi serve anche per fare qualche nuovo esperimento per vedere se i giocatori con le novità saranno adatti anche per la prossima stagione, al di là di concludere al meglio possibile questo campionato perché siamo il Toro, perché c’è l’orgoglio e per tutte per tutte le cose che si sono dette prima. E’normale che dal momento che la classifica più di tanto non ci può dare devo fare le ultime valutazioni, il più oggettive possibili, per dare alla società indicazioni per la composizione della rosa futura. Domani si vedrà chi scenderà in campo e che modulo si utilizzerà e poi commenteremo il perché e il per come”.
Di ieri, anche se c’erano poche persone, le è rimasto qualche cosa dentro?
“Per le commemorazioni eclatanti sono un tipo schivo. Io ero già andato due volte da solo perché da soli e in silenzio si riflette meglio e si è saputo solo perché c’erano tifosi che mi hanno visto. Ieri ho avuto davvero dei brividi per il discorso del cappellano e per l’affetto che mi ha dimostrato la gente. Le giornate come ieri servono per entrare sempre più dentro al senso d’appartenenza. Da allora la società e cambiata, ma certi valori vorrei che fossero incarnati dai giocatori perché fanno la differenza anche nel calcio d’oggi”.
A Belotti manca solo il gol?
“Belotti è una certezza, il suo valore non si discute e non mi deve dimostrare niente. So i motivi per cui ha reso un po’ meno e poi ha tirato la carretta, quindi, può avere momenti meno lucidi e questo vale per Falque e per altri. In questo periodo vorrei vedere i giocatori che sono più freschi che hanno fatto vedere meno per capire su chi si può puntare nel futuro. Ora che la classifica ha dato le sue sentenze bisogna andare sull’orgoglio e sui meccanismi di squadra per capire se certi giocatori per me sono riconfermabili e meritano di stare in un gruppo che dovrà essere coeso al massimo”.
Che ambiente potrà esserci domani a Napoli demoralizzato o carico?
“La risposta è stata data da Sarri dopo la gara con la Fiorentina. Mi aspetto una squadra super motivata, anche perché un allenatore che ha fatto così bene in questi tre anni avrà lo spogliatoio in mano e avrà motivato al massimo i giocatori. Le squadre come il Napoli che sbagliano una partita la successiva la fanno al top”.
Belotti domani sarà in panchina?
“Oggi ci sarà la rifinitura e domani alle quattordici lo saprete, così come lo sapranno i giocatori. Confondo un po’ le acque in modo che nessuno si senta sicuro, ci sono reparti dove ci sono meno giocatori e quindi giocano gli stessi, ma davanti ho tanti giocatori a disposizione”.
La lotta per lo scudetto è ancora aperta? Il Torino sarà arbitro dello scudetto?
“Dico la verità, non mi garba entrare in questi meandri, anche quando ai tempi lottavo io per lo scudetto non mi piaceva parlare di questo. Noi siamo arbitri di noi stessi. Tanti giocatori di quelli che ci sono rimarranno e devo pensare un modulo o almeno a meccanismi ben definiti sui quali la squadra potrà appoggiarsi sempre e avere certezze”.
Come ha visto Niang?
“Si è allenato bene ed è su di morale, probabilmente se dovesse giovare non ha i novanta minuti, ma da quando gli è nata la bambina è più presente e attento e si comporta bene”.