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Mazzarri: “La squadra è in crescita dal punto di vista delle prestazioni, ma non dobbiamo più commettere certi errori”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani sera con la Fiorentina. Ecco che cosa ha detto:

Che partita si aspetta con la Fiorentina?

“La Fiorentina ha iniziato bene  la stagione e Pioli sta facendo molto bene già dall’anno scorso e ha giocatori giovani ma “mentalizzati” al gioco. Anche quando ha perso la Fiorentina ha messo in difficoltà chiunque. Non è facile limitarla nel palleggio. Bisognerà fare una partita importante per fare ciò che speriamo di poter fare. Noi contiamo anche nel fattore campo e il nostro pubblico, come sempre, ci darà una mano. La partita è da rispettare totalmente, ma dobbiamo anche essere consapevoli della nostra forza”.

E più preoccupato della fase difensiva o di quella offensiva?

“Ogni partita va analizzata al di là dei gol fatti o subiti, non sempre i numeri rendono l’idea di quello che è successo. A volte ci è successo di prendere due gol su due tiri in porta, mentre altre volte si è dominato, com’è successo a Bologna, e quasi senza subire tiri in porta abbiamo finito per non vincere una partita che meritavamo. Al di là delle nostre ingenuità, di cui abbiamo parlato, voglio fare notare che nonostante i due cazzotti presi la squadra ha continuato a produrre gioco, l’allenatore ha fatto un cambio offensivo e si sono create almeno due palle gol nitide. E poi credo ci fosse un rigore netto, nel finale, che avrebbe potuto farci vincere. Queste partite rientrano nel contesto delle giornate che non vanno per il verso giusto. La Fiorentina crea tanto con giocatori giovani e tecnicamente forti, ma se il trend visto finora continuerà non credo che gli avversari creeranno tante palle gol come abbiamo fatto noi a Bologna”.

E’ preoccupato per gli episodi che si ripropongono relativi ai gol subiti?

“Non si può pensare che gli avversari non tirino mai in porta, noi con il Bologna abbiamo fatto molto possesso palla nella loro metà campo, abbiamo attaccato, recuperato palla e creato occasioni da gol stradominando. Sento dire cose che non condivido perché l’organizzazione può avere tanti modi differenti. Nel primo tempo a Bologna abbiamo attaccato e fatto il recupero palla alto, si è fatto un calcio propositivo. Berenguer, ad esempio, l’anno scorso faceva l’attaccante, oggi fa l’esterno a tutta fascia. Per questo quando sento dire che siamo difensivisti non concordo. Comunque a me interessa che la squadra sia equilibrata e quando attacca deve essere pronta a recuperare palla subito quando la perde.Ci sono squadre, anche forti, che si difendono davanti alla loro area e altre che lo fanno anche attaccando e noi facendo così non abbiamo preso tantissimi contropiede e gol. Contro Roma, Inter e Napoli abbiamo avuto quasi lo stesso possesso loro palla e, tranne il primo tempo contro l’Inter, si è concesso poco, quindi, vuol dire che siamo stati equilibrati e abbiamo mantenuto il predominio territoriale senza prendere contropiede. Oltre ai nostri errori sono accaduti anche errori a noi non imputabili (arbitrali, ndr), quindi, credo che il bilancio sia positivo tenuto anche conto che la rosa è stata rinnovata e che ci siamo allenati tutti insieme a partire dalla prima di campionato e non da luglio. In settimana abbiamo lavorato sugli errori fatti a Bologna e che non si devono più ripetere, ma non sempre capita”.

Come sta Belotti?

“Grazie a Dio si è allenato bene e lo vedo tranquillo e credo che l’acciacco che ha avuto l’altra settimana sia superato”.

Soriano ha raggiunto la stessa condizione fisica degli altri?

“Sta bene e con il Bologna è stato fuori per scelta tecnica, anche perché chi ha giocato al posto suo sta facendo bene. Il ragazzo è serio e sta bene e dà sempre tutto, poi capita che a volte faccia meno bene, ma non c’è niente di particolare”.

Può darci un parere sul caso degli striscioni juventini relativi a Superga?

“Nel dopo guerra il Grande Torino, al pari di Coppi e Bartali, sono state icone e sono intoccabili poiché hanno fatto la Storia d’Italia . Sono un orgoglio e un patrimonio di quel momento storico della nostra nazione e vanno ricordati per questo. Non devono essere toccati. Per il resto non entro nel merito perché tocca ad altri farlo”.

Gli episodi negativi e gli errori sia in fase difensiva sia in quella offensiva si ripetono e finiscono per creare rammarico per i punti lasciati per strada. Come si fa a debellarli in modo che a fine campionato non determinino una posizione in classifica inferiore a quanto si sarebbe potuto avere?

“Le componenti che determinano il risultato in una partita sono anche gli episodi. Episodi sono anche quando la squadra gioca bene e magari sbaglia dei gol perché è una giornata un po’ storta. Ci sono tante variabili in una partita di calcio. Al risultato concorrono i due allenatori se sbagliano le scelte e/o i cambi, i giocatori che vanno in campo e l’altra componente è chi magari sbaglia un rigore. Quindi quando si giudica la classifica va ricordato anche questo. Oggi le partite sono tutte equilibrate ed è difficile che gli episodi non determinino il risultato. Anche con il Bologna all’ottantaduesimo la squadra ha creato occasioni per provare a vincere la partita come aveva fato con il Frosinone. Gli episodi cambiano l’andamento delle partite e il morale e non va dimenticato. Lei ha ragione sugli aspetti che riguardano solo noi e che siamo noi a dover controllare. Se si va a vedere il percorso di queste nove gare quello che dice riguarda i ricordi più freschi relativi alla gara con il Bologna  ma prima c’era stato il Frosinone e vi ricordate che all’inizio non segnavamo nel primo tempo  e ci abbiamo lavorato superandolo ed è in questo che c’è stata la crescita. Nelle ultime gare è stato migliorato l’aspetto mentale e sia con il Frosinone sia con il Bologna siamo entrati in campo con il piglio giusto, da grande squadra come fatto con il Bologna che su un campo avverso abbiamo dominato prendendo la partita in mano dal primo minuto. Al di là dei due episodi la squadra non è mai stata messa in difficoltà, non è mai stata schiacciata come succede nelle partite. Anche dopo il due a uno abbiamo giocato e il secondo gol subito è arrivato su giro palla nostro e tre errori consecutivi e casualità, ma la partita abbiamo continuato a condurla noi. Andate a vedere dopo il due a due quante occasioni ha creato il Bologna e quante noi. Noi due e il Bologna zero, quindi, la squadra dal punto di vista delle prestazioni è cresciuta. Come dico sempre in questa fase bisogna guardare la prestazione prima del risultato perché se non si guarda la prestazione fino in fondo faccio fatica a far capire ai giocatori dove bisogna migliorare. Per 24 minuti con il Frosinone loro non hanno superato la metà campo. Poi abbiamo cominciato a dare loro campo e a commettere errori. Nel secondo tempo siamo ripartiti bene e abbiamo segnato  il secondo gol, ma poi c’è stato il rilassamento. Se si va a vedere gli inizi gara sono migliorati rispetto alle partite con l’Inter e il Chievo e adesso vanno migliorati anche gli altri aspetti e dobbiamo farlo velocemente perché è un peccato buttare via due punti come abbiamo fatto con il Bologna. Con l’Udinese, invece secondo me, ci sono state altre componenti che hanno inciso molto sul risultato, ma rispetto a quella partita con il Bologna abbiamo sì giocato più o meno uguale, però, creando molto di più, quindi, siamo migliorati nell’aspetto di creare azioni pulite e segnare. A Udine abbiamo fatto tanto volume e poche azioni tangibili da gol. Noi analizziamo le partite ognuna com’è per cercare nel più breve tempo possibile di migliorare tutti gli aspetti ed avere un comportamento continuo da squadra che è cresciuta davvero fino in fondo”.

Con le partite con la Fiorentina e la Sampdoria siamo al primo bivio della stagione?

“Domani dopo aver giocato ci saranno altre ventotto partite, quindi, non credo che siamo a un bivio. E’ prematuro. Faccio un esempio, Gasperini, un grande allenatore che sta facendo miracoli, quando arrivò all’Atalanta all’inizio era staccato in classifica e si parlava di allenatore in discussione, ma alla fine della stagione portò la squadra in Europa. Era nuovo e dovendo far crescere la squadra non ottenne subito i risultati. Quasi trenta partite possono ampiamente cambiare le cose. Noi per ciò che abbiamo fatto non siamo partiti così male”.

Percepisce l’atmosfera da clima europeo?

“Questi obiettivi io non li ho mai detti. Il mio unico obiettivo è fare meglio nella partita successiva e poi alla fine si fanno in conti, non mi pongo mai limiti. A parlare troppo si innescano meccanismi che magari vanno contro a ciò che uno deve fare in campo. Domani sarà una bella partita, c’è una bella attesa, le due squadre stanno facendo bene  e hanno giovani che fanno un calcio interessante. Penso che molti avranno curiosità di vedere la partita domani sera per capire come ci affronteremo”.

Su quali aspetti ha lavorato in particolar modo in settimana?

“Ogni volta svisceriamo dove abbiamo sbagliato. A Bologna non ci sono stati tanti cali di tensione com’era accaduto in altre occasioni. Noi analizziamo i particolari e dobbiamo evitare falli inutili anche perché gli avversari possono accentuare la caduta. Dobbiamo avvertire il pericolo ed evitarlo”.

Si è confrontato con Belotti?

“Ho parlato con lui come con tanti altri, ma noni ho parlato con Belotti in modo speciale, sono stati colloqui normalissimi”.

Può dare qualche indicazione sulla formazione?

“Ci pensa già sempre Piero Venera (responsabile dell’ufficio stampa) a dirvela, (ride ndr)”.

Lyanco è disponibile?

L’ho convocato per farlo stare in gruppo. Con la Primavera questa volta va Ansaldi perché più di uno non lo possiamo mandare. Per me Lyanco non è ancora in forma per poter competere per un posto in squadra”

Ha percepito nei  giocatori la consapevolezza che a Bologna hanno buttato via una grande occasione?

“Questo è un gruppo che mi dà la sensazione di essere cosciente degli errori. Che si dispiace come i tifosi. Dopo ogni sconfitta, non deve essere l’allenatore a rendere tristi i giocatori, ma il risultato stesso. Lo dico sempre ai giocatori che se appena passo stanno zitti e poi appena mi giro sorridono, vuol dire che non hanno sentito  la sconfitta. Domenica scorsa li ho visti tristi più di me. E’ un gruppo che vuole migliorare, che vuole seguire l’allenatore. Ad oggi è così, domani se cambiassero le cose me ne accorgerei subito”.

Zaza come sta?

“Con il Frosinone è stato uno dei migliori per l’Impegno poi è andato in Nazionale ed è tornato infortunato e si è allenato solo negli ultimi due giorni prima della gara con il Bologna, quindi, è andato in panchina. Questa settimana è stata più corta del solito, ma l’ho visto bene ed è a disposizione”.

Berenguer deve migliorare ancora in fase difensiva?

“Faceva l’attaccante esterno, ma ora l’ho impostato da giocatore a tutta fascia, anche se lui all’inizio era perplesso, perché ho visto che ha le qualità organiche per farlo. E devo dire che sebbene ogni tanto pecchi per inesperienza, a Bologna è stato uno di quelli che poteva rimediare sul secondo gol preso, guardando nel complesso la fase difensiva e quella offensiva sta facendo bene. Ha segnato con il Frosinone e lo aveva fatto anche con l’Udinese (gol annullato ingiustamente, ndr) ed ha anche fornito assist. Ogni tanto in fase difensiva non è come un difensore e può commettere qualche errore. Mi aspetto che non rifaccia l’errore commesso con il Bologna, questo, però, vale anche per gli altri. Questo è il processo di crescita”.

Qual è l’aspetto positivo assodato a questo punto e su cosa si deve ancora lavorare?

“No si può solo parlare di cali di tensione, ma è su certi aspetti mentali che bisogna ancora lavorare, sulla valutazione del pericolo. All’inizio non si segnava nel primo tempo, si faceva solo un gol ed ora si fa anche il secondo. E poi magari inconsciamente ci si rilassa. Bisogna lavorare sulla gestione palla e della partita e sul non sottovalutare situazioni che possono portare a calci d’angolo o a punizioni. Il punto forte, a Bologna sembrava scontato che si vincesse due a zero, ma non lo era. Il Bologna aveva battuto la Roma e l’Udinese e noi a casa loro abbiamo dominato e segnato due gol. Anche se poi brucia ancora di più non aver vinto buttando via due punti. Giocare la partita in casa come fuori è una cosa positiva ed è prova di mentalità, ma la mentalità va acquisita piano piano e questo alle volte lo si dimentica”.


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