Mazzarri: “Mi sono un po’ arrabbiato perché non abbiamo segnato il terzo gol: ne parlerò con i ragazzi”
Fonte: Elena Rossin
L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria con il Genoa. Ecco che cosa ha detto: “
Avere preso un cazzotto come spesso capita poi il Genoa si è “suicidato”con l’espulsione di Romulo e poi vi siete ripresi, è solo un’impressione?
“No, il cazzotto si può prendere in tanti modi e all’inizio oggi siamo partiti bene. E’ normale che il Genoa abbia preparato bene la partita, è una signora squadra. Abbiamo sbagliato le coperture preventive e Kouamé sembrava una forza della natura e ci ha messo in difficoltà nei contropiede due o tre volte, mentre una volta ci è andata bene. Su calcio d’angolo abbiamo preso balordamente il gol, però, poi abbiamo continuato a giocare facendo ciò che dovevamo. E’ chiaro che il cazzotto ci ha lasciato per cinque-dieci minuti un po’ frastornati, ma poi siamo stati bravi alla dine del primo tempo a fare due gol e a mettere in difficoltà il Genoa diverse volte. La cosa che non mi è piaciuta poiché loro erano rimasti in dieci è che dovevamo fare un secondo tempo giocando con maggiore velocità e in modo più bello. E’ normale che con un solo gol di svantaggio il Genoa abbia cercato il tutto per tutto ed è per questo che dovevamo chiudere la partita ma non siamo stati capaci di farlo e per questo mi sono un po’ arrabbiato e domani ne parlerò con i ragazzi”.
Tre punti importantissimi perché vi collocano in zona Europa League?
“Alcuni punti li abbiamo persi non meritando e alle volte per nostre colpe e altre per cose che non sono dipese da noi. Sapete come la penso, in base alle prestazioni avremmo potuto avere diversi punti in più, ma comunque il cammino è stato buono. Considerate le variabili che sono successe e nonostante tutto quello che ho detto oggi nell’arco dei novantacinque minuti abbiamo meritato di vincere e finalmente abbiamo vinto”.
Questo mese di dicembre per voi sarà impegnativo e ci sarà anche il derby con la Juventus.
“Dobbiamo pensare a una partita alla volta e la prossima sarà la Coppa Italia. In un’annata non si possono cambiate i giocatori spesso giovedì con il Südtirol sono curioso di vedere i ragazzi che in allenamento si comportano molto bene e giocano meno. Ricordiamoci che il Südtirol gioca in serie C, ma in Coppa Italia ha eliminato una squadra di serie A, quindi, è una formazione che non va sottovalutata. Sarà una partita per valutare questi ragazzi che giocano meno e dovremo fare di tutto per passare il turno e non fare cavolate come alle volte succede quando si sottovaluta l’avversario. Pensiamo a una partita alla volta, alle successive ci penseremo dopo adesso c’è la Coppa Italia”.
Bentornato mister.
“Grazie”.
Dal 15esimo al gol di Ansaldi c’è stato un rilassamento generale della squadra e il Genoa ha segnato e preso la traversa con Piatek, poi nel secondo tempo si è visto un Torino più grintoso e ha avuto le occasioni più clamorose per segnare, concorda?
“Sì, ma nel secondo tempo non mi sono piaciute determinate cose perché bastava far circolare la palla più velocemente e avremmo potuto fare meglio. Ai nostri livelli se vogliamo diventare una squadra importante si devono concretare le occasioni da gol. E’ da troppe partite che fatichiamo a segnare e oggi anche in dieci contro undici eppure abbiamo creato tantissime palle gol come a Cagliari dove abbiamo buttato via due punti perché giocando per venti minuti in quel modo una squadra come la nostra deve segnare. Bisogna fare gol altrimenti alla fine si dilapidano prestazioni importanti come con il Bologna e a Udine, al di là degli errori degli arbitri, ma questo non cambia che si sarebbe dovuto vincere perché si era dominato. Ora questa storia mi sta un po’ stancando perché nell’ultima occasione se il Genoa avesse segnato … Quando una squadra ha un solo gol di svantaggio è giusto che provi il tutto per tutto e anche se è in dieci e se oggi avessimo subito il due a due sarebbe stato delittuoso. Ora basta, bisogna crescere”.
Anche non entusiasmando il Torino oggi ha dimostrato di saper reggere il tridente mantenendo gli equilibri, continuerà a schierare la squadra così tenuto conto che ha detto che gli undici titolari se fanno bene giocano anche la partita successiva?
“Attenzione, non è più così dopo la partita con la Sampdoria perché con il Parma gli stessi hanno perso. Devono anche allenarsi bene perché mi sono fidato una volta e … In allenamento devo martellarli. Faccio una domanda: dov’è scritto che mettendo in campo più attaccanti si fanno più gol? Con la Sampdoria c’erano meno attaccanti e sono state segnati quattro reti. E’ vero che in teoria l’attaccante è più allenato a fare gol, ma prima di tutto bisogna creare l’occasione per segnare e, quindi, deve esserci un meccanismo di gioco che deve funzionare. Avere attaccanti isolati che magari lottano in mezzo agli avversari non serve, c’è bisogno che la squadra macini gioco e che ci siano equilibri. Oggi era possibile rischiare i tre attaccanti dall’inizio perché il Genoa aveva la difesa a tre e un metodista, quindi, è più facile per il centrocampo supplire a eventuali situazioni di inferiorità numerica in mediana, ma quando gli avversari si schierano con una difesa a quattro è già diverso perché spingono di più e scalano ed è diversa la fase difensiva. Di volta in volta sceglierò i giocatori che mi daranno maggiori garanzie per le considerazioni che ho fatto: al modulo degli avversari, a come stanno i giocatori e a come si allenano, alle caratteristiche degli altri, io guardo tutti gli aspetti . Oggi è rimasto fuori Baselli che secondo me a Cagliari era stato il migliore. Le considerazioni le faccio in base anche ad altre cose. Se vogliamo far crescere la squadra quando c’è un avversario come quello di oggi in panchina può andare anche chi nella gara precedente ha fatto benissimo perché può esserci bisogno di altri sia per il modulo sia per scelta del giocatore stesso”.
Sembra che quando c’è Ansaldi in campo Falque sia più libero di agire fra le linee e di essere più incisivo perché ha vicino un compagno più esperto, concorda?
“Sì e no. Giocando con due centravanti, Zaza e Belotti, a Falque, che è un ragazzo duttile, ho chiesto un sacrificio tattico, infatti, era una vita che non giocava a sinistra e ha giocato sul centrosinistra e fra le linee quasi da trequartista. Il ragazzo è talmente intelligente e bravo che si adatta a tutto e poi avete visto in occasione del rigore che può saltare l’uomo e mettere la palla con il mancino per i due attaccanti in modo anche da avere più peso in area e l’ha fatto benissimo, ma non perché c’era Ansaldi. Questa è la logica. Ma è chiaro che Ansaldi essendo un giocatore più tecnico e avendo qualità duettano anche meglio. Come posizione e per la logica se ci fosse stato Aina al posto di Ansaldi, più o meno, avremmo visto lo stesso gioco poi la qualità e il momento di un giocatore o di un altro fa la differenza se uno gioca bene e anche le caratteristiche”.
Ha sottolineato che quando si creano tante occasioni da gol in differenti partite e non si segna è un problema, ma come pensa di agire in allenamento per cambiare le cose visto che poi ci saranno Milan e Juventus e magari creerete ancora tante occasioni, ma potrebbero capitarne anche solo una o due e se non le si sfrutta si potrebbe pagare un caro prezzo?
“Facciamo allenamenti specifici anche in base agli schemi e si può arrivare al tiro con un movimento verticale, ma credo che non dipenda tanto da questo bensì dipende dal momento di forma e di lucidità dei giocatori. Ci sono delle volte che si creano dieci palle gol e si sbagliano tutte perché un uno è un po’ appannato oppure ha la luna storta e altre volte al primo tiro si segna. Con la Sampdoria Belotti ha avuto una palla in verticale e poteva segnare e la seconda di testa l’ha massa nell’angolino. Questo è il calcio. La cosa importante è avere equilibrio e giocare bene, mettere in difficoltà il più possibile l’avversario creando palle gol. Questa è l’unica soluzione che conosco. In carriera in altre squadre si lavorava tanto e non si segnava e poi a un certo punto se ne sono fati due alle prime due occasioni. Spero che avvenga, prima o poi anche per noi”.
Zaza ha lottato molto ed è stato cercato da Belotti, ma ha ricevuto anche qualche fischio per non aver segnato. Ha parlato con lui?
“Non dico quello che si dice fra allenatore e giocatore. Quando un giocatore s’impegna lo applaudo sempre, ci sta la giornata in cui non si riesce a segnare, l’ho detto prima. Dico sempre ai miei giocatori che con me non possono starci quelli che sono menefreghisti, su questo vigilo io! Chi s’impegna può avere una giornata storta e giocare più o meno bene, ma se si sacrifica e gioca per l’interesse della squadra con me andrà sempre d’accordo. Non mi permetto di fare classifiche di merito poi singolarmente parlo con loro e non lo faccio in sala stampa sul rendimento dei singoli”.
C’è qualche cosa da salvare nel secondo tempo? Spesso ha detto che l’atteggiamento nel secondo tempo dei giocatori in campo non le è piaciuto, ma oggi chi è subentrato, come Baselli e Aina, ha fatto bene.
“Anche a Cagliari i cambi erano stati tutti buoni e oggi sono stati tutti bravi, mente con il Parma a parte uno chi è subentrato non mi è piaciuto. Ha detto tutto lei non ho altro da aggiungere”.
Kouamé da chi doveva essere marcato?
“Marchiamo a zona, ma la palla è stata messa bene e Kouamé si è trovato solo”.
Ne paraggi c’era Belotti.
“Eravamo già con un uomo in meno rispetto ai genoani, già questo mi ha fatto arrabbiare. Fino a quel momento i ragazzi erano concentrati. Comunque è finita bene e subire gol ci ha stimolato, ha tirato fuori il carattere. Lo dico perché si è vinto (ride, ndr)”.
Con il rientro dall’infortunio di Ansaldi la concorrenza sulle fasce è alta, non sarà facile scegliere chi mandare in campo.
“Questo vuole dire che la squadra è salita di livello. Rispetto all’anno scorso i titolari avevano un certo livello e magari chi non giocava sempre era un pochino al di sotto, mentre adesso c’è più linearità rispetto al livello. Scegliere mi crea imbarazzo, ma ho i dati e posso scegliere in base agli avversari e al momento di forma e ben venga tutto ciò, sarebbe peggio non avere certi problemi soprattutto quando ci sono gli infortuni perché di solito si perdono punti quando devono giocare quelli che hanno un livello inferiore”.
In Coppa Italia Parigini potrebbe giocare titolare e come lui altri che giocano meno?
“Certo, l’ho detto. Ci sono dei ragazzi che mi spiace lasciarli sempre in panchina perché in allenamento sono uguali a chi va in campo, ma non posso a campionato iniziato fare esperimenti perché uno fa bene se c’è chi mi dà affidabilità e continuità soprattutto nel reparto difensivo che è un reparto “infame” perché se si sbaglia lì o se sbaglia il portiere l’errore si paga, lo si è visto con il Parma quando due giocatori importanti per noi hanno sbattuto l’uno sull’altro e si è subito gol. La difesa è un reparto dove c’è bisogno di grande attenzione e non si cambia se non c’è un motivo particolare. In Coppa Italia visto che comunque tutti si allenano davvero bene e c’è alto livello in tutti cambierò molto, ma poiché si lavora sui doppi ruoli voglio vedere lo stesso calcio di quando in campo ci sono quelli che giocano di più. Voglio passare il turno”.