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Mazzarri: “Ogni tanto bisogna vincere. La svolta? Se giocheremo anche con la Spal come abbiamo fatto con l’Inter”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sull’Inter. Ecco tutto ciò che ha detto anche sul mercato:

Il Torino con l’Inter ha lottato, sofferto e vinto. Era quello che ci voleva.

“Esatto, è così. Ogni tanto bisogna vincere. Altre volte abbiamo giocato anche meglio, dico la verità, ma bisogna guardare anche la forza dell’avversario. Ci voleva una prova di carattere, d’attenzione e non dovevamo più fare gli errori stupidi che hanno fatto sì che in passato abbiamo buttato via dei punti. Con l’Inter siamo stati meno bravi perché loro si sono messi a specchio e non era facile. L’Inter era tanto che non giocava così e questo vuole dire che anche avversari importanti come sono loro ci temono e ci temono perché abbiamo fatto tante cose buone quest’anno. Abbiamo lasciato un po’ di punti per strada ed era giusto in questo caso ottenerli con questa prestazione importante”.

Alla vigilia Spalletti aveva detto che lei la sa lunga in materia calcistica e con marcature attente a centrocampo avete avuto la meglio. Che cosa sente di poter dire?

“Avevo risposto a Spalletti dicendo che ho rispetto e stima per la sua carriera e se siamo da vent’anni in panchina vuole dire che qualche cosa abbiamo fatto e che ne sappiamo di calcio. Con l’Inter abbiamo fatto una partita come dovevamo, con una squadra forte si doveva fare tutto al meglio per prevalere e così è stato. Potevamo fare un pochino meglio dal punto di vista del gioco quando si ripartiva. Secondo me, sull’uno a zero non abbiamo rischiato niente, però, potevamo fare di più in fase di ripartenza. Con le squadre forti com’è l’Inter bisogna essere al meglio in fase difensiva e bisognava e si poteva fare meglio quando avevamo la palla, anche se con l’atteggiamento che ha avuto l’Inter ci ha chiuso le fasce e non era facile fare i nostri soliti cambi di gioco e quando hanno provato il tutto per tutto mettendosi a quattro abbiamo avuto tanti più spazi e nel finale con Falque avremmo potuto segnare il secondo gol”.

Dopo le due precedenti sconfitte questa può essere la partita della svolta? Non è dato sapere se della svolta del girone di ritorno, ma almeno di questo momento storico?

“Svolta ci sarà se andremo a giocare con la Spal con la ferocia, l’attenzione e la cattiveria che abbiamo dimostrato di avere contro l’Inter. Questa è la svolta. Se riuscirò a far sì che i ragazzi affrontino a livello di concentrazione, attenzione, carica nervosa et cetera et cetera tutte le partite sono convinto che potrebbe essere anche la svolta perché vuole dire che al squadra ha preso consapevolezza dei propri mezzi e, soprattutto, non ha cali di tensione come è successo in passato e come succede alle squadre che non sono ancora abituate a stare al vertice o ai vertici. Questo è il discorso”.    

Giovedì si chiuderà il mercato, qualche giocatore dovrà essere prestato per giocare di più, ad esempio, Edera? E potrebbe arrivare un jolly capace di farvi fare il salto di qualità?

“Mi devo ripetere, se ci fosse un giocatore libero che ci potesse dare la sensazione di farci fare qualche cosina in più rispetto a quello che abbiamo fatto finora bene, altrimenti è inutile. Ci sono dei ragazzi che devono andare a giocare ed è inutile mettere giocatori su giocatori se il livello non si alza. Lo ribadisco se non capiterà l’occasione del giocatore giusto rimarremo così come siamo e Edera e altri ragazzi che reclamano un po’ più di spazio secondo me possono andare a fare esperienza perché siamo usciti dalla Coppa Italia e non abbiamo bisogno di un numero così importante di giocatori in rosa”.

Izzo si sta rivelando un giocatore importante, cosa pensa di lui?

“In una squadra dove ci sono tanti giovani, tanti che vengono dall’estero e il gruppo si è formato in gran parte a giugno ci vuole una personalità in campo particolare. Un italiano che incarni lo spirito Toro e quello che vuole l’allenatore. Quando manca si sente, anche se gli altri hanno cercato sempre  di fare il proprio dovere, ma anche a livello di input e di carattere Izzo è un trascinatore e per questo gruppo è fondamentale un giocatore del genere, anche quando non gioca al top come è accaduto con l’Inter. Il suo timbro, la sua impronta caratteriale ci volevano in questo gruppo secondo me”.

Quanto le è piaciuta l’intesa fra Zaza e Belotti e se con l’Inter hanno fatto ciò che dovevano dal punto di vista dell’impegno?

“Sì, si sono “ammazzati” per la squadra. Hanno pressato i tre dell’Inter in modo incredibile, sono stati bravi, hanno tenuto palla. Quando una partita è così veemente qualche errore si fa, ma sono stati encomiabili entrambi. Si sono aiutati e hanno aiutato i compagni e hanno giocato da grandi attaccanti”.

Quanto le è utile che Ansaldi giochi anche da interno di centrocampo?

“Lui deve solo stare bene fisicamente. Ha avuto in passato problemi fisici e non è mai stato al top della condizione, ma è un giocatore che se sta bene fisicamente può giocare da tutte le parti, a destra o a sinistra perché ha qualità, forza fisica, progressione. E’ un giocatore di grandissimo livello e come tutti i giocatori di grandissimo livello può giocare in più ruoli. E’ un giocatore importantissimo”.

Aspettando la svolta con la Spal, con l’Inter ci sono stati segnali importanti come l’approccio di Lukic o la posizione di Ansaldi che sembra aver dato equilibrio alla squadra. E’ una prova concreta di crescita?

“Certo, la rosa cresce. Ha detto di Lukic, è un ragazzo che ha giocato poco, però, se contro l’Inter ha fatto una tale prestazione vuole dire che ha capito tanto e che è maturato. Ansaldi è stato fuori tanto per infortunio e poi l’ho fatto rientrare da esterno, ruolo dove ha giocato di più, e ha fatto un po’ fatica allora l’ho tolto e in seguito l’ho rimesso. Questa è la crescita e vuole dire che il gruppo segue, che il gruppo c’è. Dobbiamo solo continuare ad essere dei martelli sempre come abbiamo fatto con l’Inter e quando affronteremo squadre meno forti creare più occasioni, giocare ancora meglio, far girare di più la palla. Con l’Inter si sono fatte bene tante cose, ma dal punto di vista del gioco abbiamo giocato meglio tante altre volte anche con al Roma nel secondo tempo quando abbiamo messo sotto i giallorossi e fatto due gol, mentre con l’Inter anche un po’ per il loro atteggiamento tattico che ci copriva le fasce e non ci permetteva di fare il nostro solito cambio di gioco e di settore siamo stati meno brillanti”.

L’Inter, però, proprio non ha prodotto nulla soprattutto a centrocampo per le vostre marcature. Rincon, Ansaldi e Lukic sono stati la chiave della partita?

“Sono stati bravi, eravamo tre contro tre e i miei giocatori sono stati molto attenti a non far giocare gli avversari. Probabilmente loro erano meno abituati, anche se in mezzo al campo l’Inter ha giocato spesso con il trequartista e due mediani, quindi, sono stati bravi i nostri effettivamente”.

Lei cerca d’inculcare nei giocatori la mentalità vincente nella continuità dei risultati. E’ la volta buona, finalmente, che l’hanno acquisita?

“Hanno iniziato e aiutatemi anche voi perché la Spal è un crocevia importante e voglio una risposta grossa, grande. Andremo a giocare a Ferrara, loro sono un’ottima squadra, sono allenati molto bene, hanno vinto a Parma e quindi sono su di morale. Domenica voglio vedere la prova del nove dalla mia squadra. I giocatori mi devono far vedere che hanno capito tutto e che siamo davvero sulla strada buona”.