Mazzarri: “Possono esserci limiti perciò non facciamo il salto di qualità. Belotti deve stare davanti e ripiegare solo quando occorre”
Fonte: Elena Rossin
L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani pomeriggio con l’Udinese. Ecco che cosa ha detto:
Ci presenta l’Udinese che ha pareggiato con la Fiorentina nello scorso turno, ma che ha fame di punti?
“Se vediamo quello che è successo fino ad oggi non c’è una partita facile. Noi stessi possiamo battere una squadra che va per la maggiore e poi facciamo fatica con un’altra. Con l’Udinese sarà una partita difficile, è una buona squadra e ha ottimi giocatori. Hanno cambiato l’allenatore e Nicola è un giovane ma molto bravo e ha avuto poco tempo per lavorare, ma si sono visti i risultati con la Fiorentina e potevano anche vincere. L’Udinese è una squadra in forma, sta bene e noi dovremo fare una grande gara per cercare di superare questo ostacolo”
Quali sono le condizioni di Djidji, tenuto conto che è anche scosso per la morte dell’amico Sala?
“Quando nella testa succedono tragedie come quella di Sala non è facile e non si può sapere che cosa passa nella testa di chi gli era amico, ma da un punto di vista fisico Djidji sta bene, si è allenato bene ed è a disposizione per domani”.
Il Torino recupera palla, vince i duelli aerei, ma ha pareggiato dieci partite. Anche con la Spal è sembrato che la squadra giochi con il freno a mano tirato. Cosa ne pensa?
“Le statistiche le abbiamo. Dal punto di vista dell’impostazione e dell’organizzazione stiamo facendo bene, però, raccogliamo meno di ciò che seminiamo. Manca un po’ di qualità nell’ultimo passaggio e nell’ultima giocata. Ho rivisto con i giocatori la gara con la Spal e ho corretto alcune cose poiché in 7-8 occasioni si poteva fare meglio in area di rigore. Spesso si fanno scelte sbagliate ed è un problema che c’è da tempo e per questo stiamo lavorando in settimana. Speriamo che prima o poi questo dato cambi”.
In fase difensiva la squadra c’è, ma c’è qualche problema in fase offensiva.
“E’ ciò che ho detto. Presa la gara a caldo si danno dei giudizi, poi riguardiamo la partita e vediamo che cosa si poteva fare meglio. Contro la Spal abbiamo attaccato fin dall’inizio e creato due-tre belle situazioni, ma fatto un alcuni errori nell’ultima decisione un paio con Ansaldi, uno con Belotti, De Silvestri e Zaza. Nelle zone importati bastava fare la giocata giusta e si sarebbe andati in vantaggio. Comunque anche le altre squadre soffrono. A Ferrara il colpo di testa di Izzo non è andato dentro, invece, con l’Inter sì. Se avessimo vinto avremmo fatto benissimo poiché è un campo difficile quello della Spal. Dobbiamo migliorare anche ieri abbiamo fatto esercitazioni sulla finalizzazione”.
Ha avuto sentore che i giocatori abbiano recepito il lavoro fatto e siano pronti e preparati a metterlo in pratica domani in partita evitando di ripetere errori che ci sono da inizio stagione?
“Ci possono essere anche dei limiti. Quest’anno è una stagione di ricostruzione che serve a mettere delle basi e in un anno di lavoro ci accorgiamo di ciò che si può migliorare. Come dicevo, possono esserci dei limiti e per questo forse non facciamo il salto di qualità e non facciamo un gol più degli altri e così pareggiamo partite quando dal punto di vista della prestazione meriteremmo di più. I ragazzi lavorano bene, sono coscienti e penso che tutti siano proti a fare una buona gara. Prima eravamo veramente altalenanti nelle prestazioni, mentre ora dal punto di vista della concentrazione, dell’applicazione e dello spirito agonistico si sbaglia di meno. Spero di non essere smentito, ma questo fa ben sperare per il futuro e per domani”.
Le prestazioni sono in crescendo, ma nel 2019 le punte non hanno mai segnato e le 11 reti sono poche. Manca solo questo per tenere il passo di chi lotta per l’Europa?
“Lo si è detto. Si deve essere più cattivi, più cinici, più attenti e forse anche più sereni. Magari si è condizionati dalla voglia di spaccare il mondo ed è in questo che si deve migliorare Si deve continuare a essere compatti, organizzati nella fase difensiva, nel recupero palla e avere lo spirito tipico del Toro. Mi piace la veemenza che abbiamo quando recuperiamo palla alti e siamo bravi a non far giocare gli altri dobbiamo essere bravi anche in transizione a fare gol. Il Napoli di Sarri recuperava palla con il pressing simile al nostro poi però, riusciva a trovare le difese aperte e a fare gol subito. Dobbiamo essere più bravi a verticalizzare e ci stiamo provando”.
I giovani vanno protetti e lanciati al momento giusto, ma Milico è già pronto?
“Già da diverse settimane si allena con noi ed è già migliorato e ha capito che con noi deve fare altre cose per essere importante in serie A. Quando ci sarà il momento potrà confermare quanto ha fatto vedere in Primavera. II ragazzo è interessante e domani vediamo come andrà la partita e se ci sarà bisogno di lui”.
Che cosa chiede a Belotti senza Zaza e con Falque?
“Se mi guardate in campo non voglio che torni indietro e che si allarghi troppo, ma che stia davanti. Gli chiedo solo andare a pressare uno dei due centrali quando gli avversari giocano a quattro e il centrale di mezzo quando giocano a tre. Deve farlo bene e in modo veemente in modo da dare il tempo agli altri di risalire e pressare insieme a lui. La sua generosità è dovuta anche dal fatto che è il capitano e si sente in dovere di farlo e poi dipende anche dalle partite e, ad esempio, se si sta vincendo con l’Inter che spinge per pareggiare magari una mano in più, una corsa in più di un attaccante serve, ma solo in quel caso. In altri casi Belotti deve stare lì dare una mano e stare alto e attento a non andare troppe volte in fuori gioco facendo corse diverse per lo smarcamento. Deve stare davanti, è lì che ci serve”.