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Mazzarri tra scelte quasi obbligate e la possibilità di cambiare interpreti in certi reparti

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Belotti, Berenguer e Mazzarri

Mancano due giorni alla prima delle due sfide con i bielorussi dello Shakhtyor Soligorsk, squadra ai più sconosciuta, ma che Mazzarri avrà sicuramente già analizzato nei minimi particolari, su questo non solo si può mettere la mano sul fuoco, ma buttarsi dentro certi di non bruciarsi. “The Miners” (“I Minatori”), il soprannome dei bielorussi, in patria sono una squadra di tutto rispetto che nelle ultime stagioni si è sempre piazzata nei primi posti.

La massima serie in bielorussia conta 16 squadre e chi vince il campionato si qualifica per il secondo turno preliminare di Champions League, mentre  la seconda classificata accede insieme alla vincitrice della coppa nazionale al secondo turno preliminare dell’Europa League e chi arriva terzo al primo turno preliminare del medesimo torneo. Già questo fa capire che le squadre che approdano alle competizioni europee non sono considerate di primo livello dovendo superare i preliminari. Ma questo non significa che per il Torino sarà una passeggiata, sottovalutare i bielorussi sarebbe un errore madornale perché se qualitativamente sono su livelli inferiori ai granata sul piano fisico e atletico non hanno nulla da invidiare e sono già ben rodati. Infatti, il campionato è iniziato il 29 marzo e si concluderà il 30 novembre e i prossimi avversari del Torino dopo 14 partite sono terzi a trentuno punti (alcune squadre hanno giocato una o due partite di più) e la coppa nazionale, l’equivalente della nostra Coppa Italia, è arrivata ai quarti che dovranno essere giocati e lo Shakhtyor Soligorsk vi è approdato.

Mazzarri, però, ha in testa solo lo Shakhtyor Soligorsk e passare il turno, cosa che obiettivamente il Torino deve riuscire a fare senza se e senza ma. Per raggiungere l’obiettivo il mister ha a disposizione in alcuni reparti la possibilità di scegliere e in altri, per l’esattezza in difesa, non tanto tenuto conto degli infortuni, Falque, Djidji, Lyanco, Parigini, Edera (che non è nella lista Uefa) e Baselli (quest’ultimo ieri si è allenato regolarmente con i compagni ma a Debrecen era uscito quasi allo scadere del primo tempo per un problema muscolare) e della condizione fisica dei giocatori che hanno posticipato le vacanze per gli impegni con le rispettive Nazionali, Rincon, Lukic e Millico, che sono rientrati prima per mettersi a disposizione di Mazzarri, e Bonifazi. In difesa stante le assenze di Djidji e Lyanco le scelte ricadono su Izzo, Nkoulou e Bremer con Singo e Bonifazi che se serve possono subentrare, ma è evidente che non c’è un sostituto per ogni titolare. Baselli se sta bene, come sembra, può giocare o davanti alla difesa o da mezzala con la possibilità di agire anche da trequartista. Lukic e Meïté in mezzo al campo o spingersi anche loro a ballare fra la linea di centrocampo e quella dell’attacco, il serbo ha la capacità di agire da trequartista, mentre il francese ha più doti da incursionista. Berenguer da esterno d’attacco o dietro la o le punte. In attacco o il solo Belotti o la coppia Zaza-Belotti, sempre che i due diano garanzie a Mazzarri di non eccedere ad andare solo in profondità portando la squadra ad allungarsi e poi a dover rincorrere quando perde palla, come’è accaduto in particolare nella ripresa con il Debreceni.