Meggiorini: "Segnare nel derby come ho fatto gol a Buffon a Bari"
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Meggiorini con il Torino ha già raggiunto l’obiettivo della serie A, ma non si accontenta e vuole contribuire a restarci, per questo promette di essere quello dei primi sei mesi in granata e di dare il massimo.
Seconda stagione in granata, come affronta questa nuova avventura?
“L’affronto benissimo, diciamo che l’anno scorso sono venuto al Torino con l’obiettivo di ripartire questa estate dal ritiro per la serie A e insieme ai miei compagni ci sono riuscito. Siamo entusiasti di questo, positivi e contenti e stiamo lavorando per prepararci al meglio per la nuova stagione”.
Rispetto allo scorso anno, visto anche che disputate il campionato di A dove le squadre si chiudono un po’ meno, mister Ventura vi richiede un gioco offensivo un po’ differente?
“L’identità del mister è sempre quella, sicuramente in base agli avversari ci adatteremo, così come il mister ci ha sempre insegnato. E’ vero che, magari, gli avversari si chiuderanno un po’ meno rispetto a quelli della B, dove il Torino era la squadra più forte e tutti la temevano, ma anche se ci saranno più spazi noi dovremo sapere esattamente cosa fare, perché non basterà che le altre squadre si difendano meno per farci andare a nozze, no! Funziona diversamente: solo se noi sapremo cosa fare in campo riusciremo ad affrontare meglio i nostri avversari”.
Si dice, generalizzando un po’, che una squadra per salvarsi in serie A debba avere un portiere che nell’arco della stagione qualche volta con i suoi interventi salvi il risultato e un attaccante che vada in doppia cifra cin buona facilità. Da punta condivide quest’affermazione?
“Sì, il portiere è importante e l’attaccante che la butta spesso dentro anche, è normale ed è sempre stato così. L’anno scorso non abbiamo avuto la punta da trenta gol, ma Antenucci alla doppia cifra ci è arrivato e anche se non ha segnato venti gol alla fine l’obiettivo l’abbiamo raggiunto, quindi l’importante è sempre il gruppo”.
Parlando di gruppo adesso le quattro punte siete lei, Bianchi, Sgrigna e il giovane Diop. A suo giudizio, anche con l’ausilio degli esterni, dei centrocampisti e perché no dei difensori, potete garantire i gol necessari per la salvezza o sperate nell’arrivo in attacco di un nuovo compagno che divida con voi questa responsabilità?
“Se arriverà qualcuno sarà ben accetto perché significa che ci darà una mano. Non so cosa sta facendo a tal proposito la società, penso che un rinforzo arriverà, ma non è un problema perché le dinamiche di mercato a noi giocatori non riguardano. Siamo sereni sia se arriverà una punta o un centrocampista o un difensore, perché saremo competitivi ugualmente”.
Dall’inizio del ritiro si è visto che Ventura, di solito, schiera come coppia d’attacco lei con Bianchi e Sgrigna con Diop. Per caratteristiche tecniche e richieste di movimenti del mister lei e Bianchi siete più compatibili?
“Io ho sempre detto quando si affrontava quest’argomento, anche l’anno scorso, che magari con un altro allenatore ci sarebbero delle dinamiche differenti, ma con Ventura è diverso perché tutti sappiamo i movimenti che dobbiamo eseguire e quindi che giochi uno più tecnico con uno più fisico o uno più d’area con uno più di quantità, come sono io, non cambia nulla proprio perché sono sempre quelle le giocate da fare. Poi è ovvio che ognuno ci metta il suo nelle cose che gli riescono meglio, però alla fine ciascuno di noi può giocare in coppia con uno qualunque degli altri, come vuole il mister”.
Ma lei personalmente si trova meglio ad avere come spalla Bianchi o le è indifferente?
“Mi è indifferente, tanto sappiamo tutti quello che dobbiamo eseguire, le stesse giocate che faccio con Bianchi le farei con Diop, che anche lui sta imparando a eseguirle”.
La prima uscita ufficiale sarà la Coppa Italia il 18 agosto e affronterete la vincente fra il Lecce e una tra AlbinoLeffe e Chieti, che si affronteranno nel primo turno. Per una neo-promossa che vuole rimanere in A la Coppa Italia che tipo di obiettivo è?
“La Coppa Italia sicuramente è una competizione che non deve essere snobbata, perché ogni gara va affrontata sempre bene e al massimo, poi se sarà il Lecce o un’altra squadra non ha importanza poiché conta solo partire bene e quindi cercheremo di fare al meglio già in Coppa Italia. E’ ovvio che l’obiettivo del Torino non sia vincere la Coppa Italia, ma fare il meglio possibile anche in questa competizione sicuramente si”.
Dopo tre anni torna il derby, due sfide che non possono valere una stagione, ma che sono particolari e molto sentite dai tifosi. A voi attaccanti la richiesta scontata è di trafiggere Buffon. Per lei cosa vuol dire affrontare la Juventus e uno dei portieri più forti del mondo?
“Affrontare la Juventus per me è motivo d’orgoglio, perché se sono arrivato a giocare contro squadre di questo livello e contro questo portiere vuol dire che sono riuscito a realizzare un sogno. Fin da bambino volevo affrontare questi giocatori e adesso che mi ci trovo voglio godermelo. Ho già avuto la fortuna di segnare a Buffon quando giocavo nel Bari ed è il ricordo più bello da quando gioco a calcio: lo stadio era pieno, quindi la cornice era importante, ed io ho fatto gol a lui e alla Juventus, sicuramente è stato il mio gol più bello”.
Quindi sa quale sarà la sua responsabilità nel derby: segnare!
“(ride, ndr) Sì lo so e vorrei che accadesse, poi vediamo …. ma lo spero”.
A se stesso, al Torino e ai tifosi cosa può promettere, a parte fare un gol a Buffon?
“(ride e poi torna serio, ndr) Prometto di essere quello dei sei mesi scorsi e di dare tutto per far si che il Torino si salvi, l’obiettivo è questo”.