Meglio un Ljajic in più da gestire che rimpiangere di non averlo
Fonte: Elena Rossin
Poco più di ventiquattrore e anche i mercati che sono ancora aperti chiuderanno e non ci sarà più la possibilità o il rischio di veder andar via giocatori con buona pace degli allenatori come Mazzarri che volevano una rosa più snella in modo da poter dare più spazio a tutti, se lo meritano, e non dover gestire i musi lunghi di chi inevitabilmente dovrà sedersi in panchina. Al Torino rimangono in sospeso due giocatori: Niang che dovrebbe accasarsi al Rennes, si è ai dettagli e l’ufficialità potrebbe arrivare anche in giornata, e Ljajic che ha estimatori in Turchia, Fenerbahçe e Beşiktaş, e in Germania, Schalke 04.
Se per l’addio di Niang in ben pochi si stracceranno le vesti, infatti, il giocatore in un anno non è risuscito a incidere in campo a causa dell’indolenza che ha caratterizzato il più delle volte le sue prestazioni quando è stato utilizzato sia da Mihajlovic sia da Mazzarri, indolenza che ha fatto passare in secondo piano le qualità che comunque ha e che gli vengono riconosciute, ma che non sfrutta a dovere.
Tutt’altro discorso per Ljajic. Anche il serbo ha nella discontinuità e nel caratterino i suoi punti deboli, ma in due anni ha saputo, quando ha voluto, mettere a disposizione della squadra le sue grandi qualità e lo ha fatto anche domenica subentrando a Soriano e cambiando il volto al Torino, che aveva sì già iniziato la rimonta grazie al gol di Belotti, ma che grazie a lui che ha dato quel qualcosa in più non solo ha raggiunto il pareggio bensì ha sfiorato anche la vittoria.
Il Torino inteso come squadra e Mazzarri possono fare a meno di Niang, sfoltendo così un po’ l’attacco, ma non altrettanto di Ljajic. Ovviamente si può rinunciare al serbo, ma il rischio di rimpiangerlo c’è eccome. Belotti, Falque, Zaza, citati in rigoroso ordine alfabetico, più gli altri attaccanti, Edera, Berenguer, Parigini, Damascan e Aramu, con il moldavo dirottato in Primavera e Mattia che potrebbe ancora accasarsi in serie C in queste ultime ore di mercato, formano un reparto che è indubbiamente large che diventa extra large con Ljajic, però, per arrivare in Europa League e non solo provarci servono alternative di qualità. Non ci sono dubbi che per l’allenatore gestire tanti giocatori che ritengono e sono da considerarsi titolari non è cosa facile, ma solo così si possono variare moduli e schemi e rendere più difficile la vita agli avversari. A Mazzarri spetterà il compito di trovare più soluzioni per dare il giusto spazio a tutti, facendoli sentire titolari, ma allo stesso tempo senza garantire a nessuno il posto in campo, a meno che con prestazioni eccellenti e continue qualcuno non si conquisti tutte le settimane la possibilità di giocare dal primo minuto. Nessun figlio o figliastro, ma solo giocatori che fanno vincere il Torino.