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Mercato dei sudamericani, per Bava far meglio di Petrachi non sarà difficile

di M. V.

In quasi dieci anni di permanenza alla dirigenza del Torino, Gianluca Petrachi ha spesso scandagliato il mercato di calciatori sudamericani (non necessariamente acquistati da quelle parti), che a molte squadre ha fornito talenti anche importanti da riproporre sul mercato come importantissime plusvalenze. Non esattamente la specialità dell'ex diesse granata, che a differenza di (alcune) scelte fatte in Italia ed in Europa (ma di bidonate, come si suol dire, ne sono arrivate tante anche da li), su quella particolare miniera non è praticamente mai riuscito ad estrarre l'oro. Basti pensare che l'unico calciatore capace di far vedere qualcosa, Bruno Peres, è stato anche il prescelto per la partenza immediata (si è pure fatto un tentativo di annullare il trasferimento dal Santos), al fine di liberare spazio per Juan Sanchez Mino, poi rivelatosi un buco nell'acqua. A questo si aggiungono i nomi, in ordine cronologico, di Pablo Caceres, Gaston Silva, Josef Martinez, Salvador Ichazo e in ultimo Lucas Boyé. Salendo con il prezzo dei cartellini le cose sembrerebbero essere andate meglio, con tredici milioni ha portato sotto la Mole Gleison Bremer e Lyanco, entrambi capaci di fare vedere qualcosa di positivo da queste parti, ma ancora da confermare. Se Massimo Bava avrà a disposizione lo stesso tempo concesso a Petrachi, fare di meglio non sarà poi così complicato.


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