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Mercato senza fretta ma non troppo con il rebus Cerci e Darmian

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Petrachi è stato chiaro: 1) il Torino non ha necessità di vendere o monetizzare; 2) l’intelaiatura della squadra è ben chiara e non si vuole smantellarla; 3) per l’erede d’Immobile sono stati individuati alcuni nomi, ma non c’è fretta di chiudere le trattative.
Quindi Cerci e Darmian nelle intenzioni del Torino non sono sul mercato, ma se arriveranno offerte irrinunciabili e se soprattutto i due giocatori chiederanno di essere ceduti la società non li tratterrà a forza, anche perché sarebbe controproducente impedire a chiunque di andare via, i giocatori scontenti non servono alla causa.
Dal momento che l’intelaiatura è chiara il Torino anche la prossima stagione giocherà con il 3-5-2 e di conseguenza sul mercato verranno reperiti giocatori che hanno le caratteristiche adatte a questo modulo, al più ci potranno essere delle variazioni sul tema, in particolar modo dovesse arrivare una punta che richiede al suo fianco compagni di reparto che lo supportino in maniera specifica oppure che Cerci sia ceduto allora, vista anche la difficoltà che si avrebbe nel trovare un sostituto di Alessio, il modulo potrebbe essere ritoccato.
Martinez, presentato ieri, non è considerato dalla società l’erede d’Immobile, se lo sarà Sanchez Miño (il direttore generale Martucci del Boca Junior è a Milano per trattare la sua cessione in primis con Cairo, ma se non andasse in porto l’accordo il giocatore verrebbe offerto ad altri club) o qualche altro giocatore si vedrà più avanti. Questo perché come lo stesso Petrachi, con grande onestà, ha detto: prendere calciatori dal Sud America significa assumersi una percentuale di rischio in quanto non è dato al cento per cento sapere se si adatteranno al calcio italiano, però diventa inevitabile rivolgersi all’estero, inteso come fuori dell’Europa, perché i prezzi degli attaccanti in Italia e in Europa sono troppo elevati. Diventa evidente quindi che il Torino non ha fretta nel contrattualizzare l’erede d’Immobile, poiché la scelta del giocatore va ben ponderata, altrimenti si finisce per correre il rischio di non avere un attacco competitivo e se non si segna addio all’Europa League e altro che settimo posto in campionato, o anche qualche cosa di meglio, si rischia di tornare a barcamenarsi nell’anonimato della parte destra della classifica, per non dir di peggio.

 

Il Torino adesso ha come priorità liberare posti fra gli extracomunitari altrimenti non può neppure far firmare il contratto a Bruno Peres, che ha già superato le visite mediche. Contemporaneamente si deve attendere  che vengano risolte le comproprietà, così poi si possono trattare eventuali giocatori che interessano. Direttamente il Torino può ragionare con il Napoli per El Kaddouri forte anche del fatto che il giocatore non gradirebbe tornare alla base poiché non rientra nei piani di Benitez e di fare panchina all’ombra del Vesuvio non ne ha intenzione. Il Napoli però pretende per lui non meno, anzi qualche cosina in più (circa trecentomila euro), dei 2,2 milioni pattuiti la scorsa estate per la metà del cartellino, mentre il Torino non vorrebbe sborsare più di 1,5. La trattativa quindi non è facile anche perché il club partenopeo ha la possibilità di contro-riscattare il giocatore, soprattutto se avesse già in mano la possibilità di cederlo altrove. Nella trattativa potrebbe rientrare anche il centrocampista Cigarini, però prima il Napoli deve risolvere la comproprietà con l’Atalanta che non vorrebbe privarsene, magari anche solo per monetizzare successivamente la sua cessione, ad esempio al Palermo non dispiace. Per il resto il Torino continua a seguire varie piste da Kone a Nocerino, ma anche Théréau, che è disponibile a lasciare il Chievo, e Botta, che ha bisogno di rilanciarsi poiché, dopo l’infortunio al legamento crociato del maggio 2013, era passato a parametro zero all’Inter che lo aveva girato al Livorno, dove però nella prima parte del campionato scorso non aveva mai giocato, così a gennaio è tornato al club nerazzurro trovando però poco spazio, per lui solo 227 minuti all’attivo. Centrocampo e attacco sono da completare per rendere più competitivo il Torino e il 31 luglio s’avvicina e la prima in Europa non si può steccare. Dovessero poi andare via Cerci e/o Darmian, un conto è non volerli cedere un altro è riuscire a trattenerli, sarebbe meglio che non si dovessero trovare dei sostituti in tutta fretta ad agosto quando il Mondiale è terminato e le trattative saranno decisamente più intense poiché tutte le squadre avranno l’esigenza di rifornire i propri allenatori con giocatori adeguati agli obiettivi stagionali.


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