Migliorare le giocate offensive: la vera sfida di Juric per far segnare di più il Torino
Fonte: Elena Rossin
Non è solo questione di concretizzare maggiormente le occasioni da gol affidandosi alla concentrazione di chi si trova a tirare in porta, ma serve al Torino migliorare le giocate, in generale e offensive in particolare, al fine di segnare più gol. Per arrivare più in alto del 10° posto, raggiunto per due stagioni consecutivamente, la squadra granata deve mantenere la porta blindata come ha fatto nei campionati scorsi quando è risultata la quinta forza della Serie A , 41 i gol incassati in entrambi, e appunto incrementare il numero di quelli realizzati il vero tallone di Achille. Sono stati 46 nel primo anno di Juric alla guida del Torino e 42 nel secondo, numeri che hanno zavorrato pesantemente la possibilità di piazzarsi oltre il centro classifica e che nella particolare graduatoria hanno visto i granata al 13° e al 14° posto.
Come fare però per far segnare di più il Torino? Gli arrivi di Zapata e Tameze e anche di Bellanova più il ritorno di Lazaro e Vlasic, ma con un trequartista in meno, Miranchuk non è stato sostituito, hanno e stanno facendo parlare molto di variare il modulo dal consueto 3-4-2-1 e anche mister Juric si è detto possibilista a farlo. Ovviamente si può passare al 3-4-1-2 oppure al 3-5-2 forse più che a una difesa a 4 che inevitabilmente comporterebbe cambiamenti maggiori a centrocampo e il sacrificio di almeno un uomo e minori possibilità di andare in campo per altri.
Però è comunque la qualità delle giocate che fa la differenza. Saper avanzare palla a terra con il maggior numero possibile di uomini, lasciando un solo uomo più arretrato e con altri pronti a tornare indietro nel caso di perdita del pallone e ripartenza degli avversari. Soprattutto quando il Torino ha di fronte squadre che si chiudono fatica ad attaccare la profondità verticalizzando e creando la superiorità numerica sulla trequarti e in area, accadeva gli anni scorsi e anche in questo avvio si stagione lo si è visto con la Feralpisalò in Coppa Italia e con Cagliari e Genoa in campionato. Sfruttando la capacità sui lanci lunghi di Milinkovic-Savic finora si era cercato di superare la densità difensiva degli avversari tra il centrocampo e l’attacco sperando che poi qualcuno riuscisse a rompere il muro difensivo avversario e andasse così all’ultimo passaggio o al tiro in porta, ma il più delle volte senza sortire alcun effetto. Adesso lavorando nel migliorare la qualità delle giocate offensive si potrebbero ottenere maggiori benefici sulle prime e seconde palle e questo porterebbe a creare aperture di spazi sfruttabili da Ilic, Ricci, Tameze, Vlasic, Radonjic, o anche Karamoh e Seck, e di certo ne gioverebbero Zapata, Sanabria e Pellegri. Tanto più se dalle fasce arrivassero una maggiore spinta e cross ben calibrati, cose che sono nelle corde di Bellanova, Lazaro, Vojvoda e Soppy. Senza dimenticare che Buongiorno e Schuurs sanno avanzare dalle retrovie senza perdere palla.
Variare il modulo? Sì, ma soprattutto migliorare la qualità delle giocate offensive è la strada da percorrere per far segnare di più il Torino e quindi puntare a una posizione in classifica che porti alla Conference League.