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Mihajlovic: “Berenguer o Ljajic per affrontare il Napoli? Vedremo, deciderò domani”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa ha presentato la partita con il Napoli. Ecco che cosa ha detto:

I risultati condizionano gli umori e i commenti, come vive questo momento?

“Mah, la vittoria di Roma con la Lazio ci ha stappati come una bottiglia di champagne, ma non dobbiamo montarci la testa e dobbiamo restare umili. Spero che sia servita all’ambiente per capire quali sono i valori che ha la squadra e che sa giocare a calcio. Ci sta che all’interno di una stagione ci siano momenti di calo, ma l’allenatore deve stare attento e trovare le soluzioni senza perdere la fiducia. Se vinceremo con il Napoli faremo un grande salto in avanti, ma non dovesse essere così non bisogna ricominciare a parlare di crisi, ci vuole più equilibrio. Come sempre andremo in campo per fare la partita”.

Che cosa è cambiato in settimana e coma sta Ljajic?

“Non è cambiato nulla e ci siamo allenati bene come facciamo sempre. Non era facile vincere con la Lazio a Roma, ma se mettiamo in campo la compattezza, la concentrazione, giochiamo su ogni pallone e rimaniamo  uniti facciamo sempre risultato, quindi siamo sulla strada giusta. Ljajic è tornato a disposizione, vedremo se domani giocherà dall’inizio oppure entrerà a gara in corso. Sono sempre dell’opinione che i giocatori che hanno gli attribuiti, e lui è uno di quelli, reagiscono e che se giocano mettono in campo tutta la rabbia accumulata in settimana e cercano di essere decisivi”.

Quanto vi manca fare risultato pieno in casa?

“Come ho detto, a noi non mancavano i punti delle ultime quattro giornate visto quali avversari avevamo affrontato, ma i punti dei pareggi precedenti.  Il campionato è lungo e noi lottiamo per un posto in Europa. In alcuni pareggi sono mancati i gol degli attaccanti, a parte Falque gli altri non hanno fatto la differenza e se la faranno sicuramente saliremo anche noi. Stiamo meglio rispetto a un mese e mezzo fa e lo si vede in campo, infatti, stiamo affrontando squadre forti e non abbiamo perso. dopo ala gara con il Napoli altre squadre alla portata. Dobbiamo stare tranquilli il Napoli l’anno scorso ci aveva messo sotto, ma non è difficile migliorarci. Spero che i miei ragazzi abbiamo la mia stessa voglia di rivincita. Il Napoli finora è la quadra che ha espresso il miglior calcio e sta avendo un po’ di calo anche a causa di infortuni, domani dovrebbe tornare Insigne e per noi non è positivo, ma speriamo che il loro momento poco brillante possa finire dopo la gara con noi”.

Il Torino ha segnato con undici giocatori differenti. Lei aveva detto che vedeva meglio la squadra, ma si riferiva a questo?

“No, mi riferivo a tutto. Ci tengo a specificare che io non ho cambiato né allenamenti né gestione e se si hanno tutti i giocatori o quasi a disposizione si possono fare cambi mentre in caso contrario è un problema. La differenza è solo che prima non si vinceva e ora si pareggia e si vince, ma io ho sempre lavorato con impegno e passione cercando di tirare fuori da ogni giocatore il meglio. Può essere che qualcuno mi sia più simpatico, come capita a scuola che un alunno è più simpatico alla maestra, ma io sono leale e rispettoso con tutti i miei giocatori e dico loro sempre ciò che penso, anche se qualcuno può offendersi. Non importa chi gioca e se lo fa per novantacinque o cinque minuti purché dia il massimo. Sono queste le risposte che voglio dai miei giocatori”.

Che gara si aspetta?

“Ho già detto che il Napoli gioca il miglior calcio d’Italia e forse quello tra i migliori d’Europa. Sappiamo come possono essere pericolosi, è vero che hanno perso molto con l’assenza di Ghoulam, ma gli inserimenti in profondità di Mertens e di Hamsik, i rientri di Insigne e gli attacchi alla profondità di Callejón sono armi per loro e puntualmente riescono a fare gol. La gara l’abbiamo preparata bene sui loro difetti, ma anche sule nostre qualità”.

C’è stato il rinnovo di Petachi fino al 2020, si aspetta dei segnali anche lei per il suo rinnovo?

“Sono molto contento del rinnovo di Gianluca, lui mi ha voluto qui e abbiamo un ottimo rapporto sincero e leale  e nel bene e nel male ci diciamo in faccia la cose, mi aspetto solo che porti qualche cosa da bere, anche lui qualche volta ha i serpenti in tasca.”

Lei ha ancora grandi motivazioni di far parte del ciclo di crescita del Torino?

“Ho un contratto fino a giugno 2018 e se andremo in Europa si prolungherà il mio contratto automaticamente, ma dopo ci si metterà a parlare. Devo ringraziare il presidente che è sempre stato sincero e leale con me e anche quando avrebbe potuto attaccarmi sui giornali non l’ha fatto. L’importante è avere un rapporto da uomini e noi l’abbiamo. Adesso il rinnovo non  è una cosa che mi interessa, penso ad arrivare all’obiettivo, mancano tante partite e dobbiamo restare concentrati. Ci parleremo a fine stagione”.

Il Napoli è meglio o peggio dell’anno scorso? E voi come siete?

“Il Napoli finora ha espresso il gioco migliore e mi fa ridere che si metta in discussione Sarri o il Napoli, qui ci sta che ciò accada là no. Non capisco come si possa per un pareggio e una sconfitta mette in discussione il lavoro di un anno e mezzo solo perché il Napoli  ha un calo dovuto agli infortuni e perché giocano sempre i soliti, tutte le squadre anche le grandi possono nell’arco di una stagione essere in difficoltà per due-tre partite. Spero che non si sveglino proprio domani. Noi rispetto all’anno scorso siamo abbiamo una mentalità migliore, siamo più tosti e più difficili da battere, mentre loro hanno mantenuto più o meno le stesse caratteristiche”.

Qua è il segreto di Burdisso e come sta Lyanco?

“Buridisso è un leader naturale non l‘avevo fatto giocare all’inizio perché per tanto tempo aveva giocato in una difesa a tre e non avendo i terzini lo facevo allenare da terzino destro e non mi fidavo a farlo giocare anche se lo meritava, poi quando ho avuto la possibilità e siamo andati in difficoltà mi sono affidato a lui sapendo che cosa mi può dare in campo per qualità e personalità perché avevamo giocato insieme nel l’Inter e ne ero stato allenatore in seconda sempre nell’Inter. Togliere uno fra Burdisso e N’Koulou adesso è difficile. Lyanco e Bonifazi sono il futuro e adesso hanno la possibilità di allenarsi con loro e anche con Moretti e imparare, ma verrà il loro momento”.

Berenguer dopo l a prestazione con la Lazio lo rivedremo in campo anche domani oppure per le caratteristiche del Napoli è meglio affidarsi a un giocatore con esperienza e doti tecniche differenti?

“Chi ha esperienza e doti tecniche differenti?”

Gli altri che possono giocare da esterni sinistri ad esempio Ljajic oppure Niang.

“Niang ha fatto due allenamenti con noi e, secondo me, non è ancora pronto anche se è disponibile e andrà in panchina. Vedrò se lo farò giocare oppure no. Sono tutti a disposizione, Ljajic, Niang e Berenguer e per un allenatore è una cosa bella poter scegliere, come ho spiegato prima. Ho dei dubbi, ma c’è ancora un altro allenamento oggi e vedremo e poi domani mattina deciderò”.

Ha sentito Sarri? Gli ha dato qualche consiglio di stile per la serata di Natale del Napoli dove si è presentato in giacca e cravatta?

“Non l’ho sentito, lo vedrò  domani. Lui è abituato a mettere la cravatta perché lavorava in banca e alla festa di Natale del Napoli non poteva presentarsi in tuta. Era vestito un po’ da Iena perché era tutto scuro, ma stava bene”.

Prima di firmare con il Milan era stato cercato da De Laurentiis, ha qualche rimpianto?

“Non i ricordo se ero stato cercato dal Napoli. Io non ho mai rimpianti, sono la cosa peggiore che si possa avere”.

Il centrocampo del Torino domani sarà più geometrico o più muscoloso?

“Ci vuole sia chi ha idee e sia chi porta acqua, bisogna trovare un certo equilibrio con le caratteristiche che hanno i giocatori. Saranno in tre, abbiamo tante soluzione oltre i tre che hanno giocato con la Lazio, infatti, abbiamo Obi, Acquah e Gustafson, volevo farlo già giocare dall’inizio a Roma con la Lazio, ma tutte le volte che in settimana gli dico che giocherà poi sta male e così anche con la Lazio non era disponibile. Anche lui è cresciuto e prima o poi giocherà”.

Per Edera è meglio che rimanga o che vada in prestito altrove per giocare con continuità?

“Edera già in estate poteva andare via, ma non ho voluto perché ha potenzialità e ogni volta quando gioca fa ciò che deve: quando ha la palla punta, non ha paura e ha un bellissimo sinistro. Se continuerà a crescere  e a sfruttare le occasioni che avrà resterà”.

Chi può vincere lo scudetto?

“Non lo so. Juve e Napoli penso che abbiano qualche cosa in più, il Napoli per come gioca e la Juve per la mentalità, poi, c’è l’Inter, ma la vedo un pochino sotto le altre due. Penso la Juve possa vincere ancora lo scudetto,anche se mi piacerebbe che fosse il Napoli a vincerlo per Sarri e per tutti napoletani che sono svegli”.


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