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Mihajlovic: “Con la Juventus i miei ragazzi hanno fatto una partita fantastica, non cerchiamo il pelo nell’uovo!”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, ha commentato il pareggio con la Juventus. Queste le sue parole:

Più orgoglioso per com’è stata interpretata la partita dai suoi giocatori oppure è più arrabbiato per il risultato e gli episodi che l’hanno condizionato?

“Devo dire che questo pareggio vale come una vittoria e sono molto orgoglioso dei miei ragazzi perché hanno fatto una partita fantastica dove c’era tutto: personalità, carattere, intelligenza tattica, cuore e orgoglio. Siamo riusciti a fare una cosa che prima di noi nessuno era riuscito (è la prima volta che il Torino esce dallo Juventus Stadium con un punto conquistato, ndr) giocando anche in dieci per quaranta minuti. Mi dispiace che mi sono lasciato andare, avevo un po’ di carica agonistica, ma il rosso ad Acquah era un errore ingiustificato. Nel primo tempo avevamo preso tre ammonizioni in una gara correttissima da parte nostra, ma al di là di questo dico che comunque c’è amarezza per la mancata vittoria, però, c’è orgoglio per la prestazione. Un club si può anche battere, ma la Storia non si batte e noi in campo abbiamo messo anche la nostra Storia. Penso che la Juve abbia anche meritato di pareggiare la partita perché prima di fare gol aveva avuto altre tre-quattro occasioni e non ci sarebbe stato nulla da dire se avesse segnato. Subire un gol a due minuti dalla fine non mi è piaciuto perché avremmo dovuto gestire meglio gli ultimi minuti, penso alla punizione di Ljajic e da quella posizione era quasi impossibile segnare e in quel momento era meglio gestire, tenere la palla e, invece, abbiamo tirato e loro da quella rimessa sono riusciti a farci gol. Ripeto, mi dispiace perché abbiamo subito il gol al novantaduesimo, se l’avessimo preso prima non sarei così rammaricato, però, sappiamo che se a Higuain capita una palla gol la butta dentro, è una tassa. Va bene così”.

Forse non è stata la partita perfetta che chiedeva alla vigilia, ma indubbiamente ci sono stati orgoglio e cuore. Magri nel primo tempo …

“Non c’è magari, non cerchiamo il pelo nell’uovo! Abbiamo pareggiato uno a uno giocando per quaranta minuti in dieci e non so in quante partite prima della nostra altri sono riusciti a pareggiare allo Juventus Stadium. Siamo venuti per giocare la nostra partita, abbiamo utilizzato un modulo offensivo, avrei potuto anche cambiarlo, ma la nostra mentalità è questa: andiamo a giocare una partita e in palio sappiamo che ci sono i tre punti e la mia squadra deve cercare di conquistarli sempre tutti e tre, poi, qualche volta ci riesce e qualche altra no. Sapendo chi dovevamo affrontare io non mi sento di dire altro rispetto a ciò che ho già detto prima: sono orgoglioso perché hanno fatto una partita fantastica”.

La partita con la Juventus le fa aumentare il rammarico per alcune prestazioni che ci sono state in precedenza che non vi hanno fatto conquistare punti che adesso vi avrebbero tenuto in lotta per qualche traguardo importante?

“Sicuramente avremmo dovuto fare molto meglio in fase difensiva perché abbiamo regalato un sacco di gol. Nonostante siamo il quarto attacco in Italia, rispetto a quello che abbiamo creato e per come abbiamo giocato, abbiamo raccolto molto meno di quello che meritavamo, non parlo di questa partita con la Juventus, ma di tutte le patite passate. Abbiamo buttato tanti punti nel cesso e questo mi dispiace perché per qualità del gioco, per come abbiamo impostato le gare e per come abbiamo giocato ci sono state molte partite dove avremmo meritato molto di più di quello che abbiamo fatto, ma se non ci siamo riusciti è solo per colpa nostra. Dobbiamo migliorare da questo punto di vista e avere più rabbia per segnare e più disperazione per non far segnare i nostri avversari. Rammarico c’è sicuramente”.

Da ex giocatore, crede che l’episodio che ha portato all’espulsione di Acquah sia al cento per cento un caso che non debba prevedere l’ammonizione perché il regolamento parla anche d’interventi scomposti?

“Allora, o è fallo o non lo è. Se un giocatore in scivolata prende la palla nettamente e se poi essendo in scivolata prende anche la gamba dell’avversario è evidente che non si può fermare. La palla era stata presa nettamente e, infatti, l’arbitro stesso per cinque-sei secondi non ha fischiato poi dopo, improvvisamente, ha cambiato opinione e non so per quale motivo. E’ per questo motivo che sono andato dal quarto uomo a chiedergli perché non ha aiutato l’arbitro dicendogli che non era fallo. Quando l’arbitro mi ha buttato fuori non potevo dargli un bacio, ero incavolato (il mister ha usato un termine più colorito, ndr) ed è giusto che mi abbia buttato fuori. Io sono il primo a dire che mi dispiace per la reazione che ho avuto, però, sicuramente è stato un errore ingiustificabile l’espulsione perché ha falsato la partita, magari in undici avremmo perso, ma non so … Capisco Acquah che è irruento e quando parte, parte. In quest’episodio è stato fortunato perché ha preso la palla, se non l’avesse fatto sarebbe stato rosso diretto, però, ha preso la palla in modo inequivocabile. Io sono il primo a incavolarmi (il mister ha usato un’altra parola, ndr) con Acquah se prende l’uomo, ma questa volta ha preso la palla nettamente e solo dopo ha preso anche l’uomo, non poteva mica fermarsi, quindi, non era fallo. Come ho visto io l’episodio potevano vederlo il quarto uomo e il guardalinee, ma nessuno di loro ha detto nulla. E’ stato questo che mi ha fatto arrabbiare”.

Dopo la sua espulsione ci sono stati molti cori contro di lei e l’hanno chiamata zingaro, li ha sentiti?

“Non li ho sentiti, ma non cambia nulla. In Italia si parla tanto di razzismo, ma il razzismo non è solo se ci si riferisce al bianco o al nero perché ci sono anche altri tipi di razzismo. Anche dire “zingaro” o “serbo di m….” è razzismo, ma nessuno dice nulla in questi casi. Si parla di razzismo solo quando si toccano i bianchi e i neri, ma quando si toccano gli zingari o un popolo è tutto normale. Questa è l’Italia, purtroppo questa è l’Italia. Quelli che mi hanno chiamato zingaro possono venire a dirmelo in faccia, non c’è nessun problema e li aspetto volentieri. Gli dico dove abito e possono venire, sono all’hotel Principi di Piemonte. Vengono e me lo dicono in faccia, non c’è problema, vediamo se hanno le p…. (parola che non si può scrivere, ndr) per farlo”.

Tornando alla partita da un punto di vista tattico, si può dire che il 4-2-3-1 è promosso in chiave futura adesso che è stato utilizzato anche con una squadra forte com’è la Juventus?

“Ho detto sempre che non c’è un modulo che faccia vincere le partite, l’importante è l’atteggiamento, lo spirito che la squadra mette in campo. Con questo modulo è vero che non abbiamo tanti ricambi per gli esterni, però, ci permette di coprire bene il campo e giochiamo in maniera diversa rispetto all’inizio quando andavamo più in profondità verticalizzando, mentre adesso cerchiamo di giocare di più la palla, anche perché i giocatori si trovano meglio. Ljajic in questa posizione si esprime meglio e riesce a svariare su tutto il fronte d’attacco, andando a destra e a sinistra, e da quando l’ho messo in questa posizione sta facendo la differenza, tutta la squadra sta facendo bene. Con la Juventus avremmo potuto cambiare utilizzando il 4-3-3 avendo così un sistema di gioco un po’ più coperto, ma non è nella mia mentalità. Tutti devono sapere che andiamo in ogni campo per fare la nostra partita cercando di mettere in pratica ciò che abbiamo preparato in settimana e provando a vincere tutte le gare”.


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