Mihajlovic: "Ho piena fiducia negli arbitri. Oggi si sbaglia in buona fede, non come qualche anno fa"
Sinisa Mihajlovic ha presentato ai media la sfida di domani del Ferraris, contro la sua ex squadra. Alle domande dei cronisti ha risposto così: “Che insidie troveremo a Genova? Abbiamo vinto le ultime tre non giocando bene. Se pensiamo di andare lì con lo stesso atteggiamento perderemo. La Samp ha giocatori di qualità e un mister che li fa rendere bene. Lo stadio lo conosco bene è molto caldo, ci aspetta una battaglia. Una squadra corta che pressa e gioca bene. Servirà il miglior Toro per vincere. Stiamo parlando di un Toro poco brillante ma con 4 vittorie consecutive e con numeri eccellenti. Io firmerei per un altro ciclo del genere. Domani sarà comunque difficile, anzi molto difficile. La Samp è più forte delle squadre affrontate negli ultimi turni.
Oggi il Toro compie 110 anni e sono molto orgoglioso di essere io l’allenatore in questa occasione. Uno stimolo in più per fare bene domani e onorare questa storia e questa maglia.
Il mio passato alla Samp? È un po’ la mia storia, ci sono stato da giocatore e da allenatore, penso di aver fatto molto bene. Posso solo più tornarci da presidente, ma Ferrero magari non è d’accordo (ridendo n.d.r.). Domani credo che sarò accolto bene, ho dei bellissimi ricordi e sono affezionato all’ambiente. Se mi dovessero fischiare comunque non ci sono problemi: meglio che fischino me piuttosto che i miei giocatori.
Questo mese è molto importante per la rincorsa europea, ci sono tanti scontri diretti tra le nostre concorrenti e possiamo prendere qualche punto se riusciamo a vincere. Inoltre dopo abbiamo due turni davvero difficili, noi pensiamo gara per gara comunque. Andremo là per vincere.
Non voglio giudicare chi ha fatto male in coppa solo per quella gara. Dovevamo fare meglio certo, ma non era semplice. Abbiamo cambiato 11 giocatori, molti avevano giocato poco in generale e pochissimo insieme. Non vorrei più tornare sull’argomento, non sono rimasto arrabbiato ma deluso. Forse è peggio. Una volta comunque si può sbagliare, due è già troppo e questo i miei ragazzi lo sanno.
In cosa dobbiamo migliorare? In tutto. specialmente fuori casa. Mentalità, atteggiamento, condizione. Lavoriamo su quello. Cosa manca in trasferta? Molte squadre giocano così. È un processo di crescita per arrivare al giusto atteggiamento per affrontare le gare in trasferta come quelle in casa. Dobbiamo migliorare sul carattere e sulla convinzione. Da giocatore non vedevo questa differenza, si c’è la spinta del pubblico tra le mura amiche, ma non riesco a capire i giocatori oggi. A me piaceva più giocare in trasferta.
Arriva il derby, ma io sento di più la gara di domani. Ci penseremo al momento giusto alla sfida contro la Juve. Adesso non mi interessa, ho fatto tanti derby in 30 anni di calcio, so che per i tifosi è una gara fondamentale, ma non ci interessa adesso visto che abbiamo una gara prima.
Punti in comune tra Cairo e Ferrero? Ferrero è diverso da tutti. Mi sono divertito molto con lui sono affezionato anche a suo figlio Rocco, ogni tanto li sento entrambi. So che mi vuole molto bene e io ricambio. All’inizio ha portato freschezza e novità nel mondo del calcio, ora con l’esperienza è più serio sta migliorando. Sia lui che Cairo lasciano comunque l’allenatore libero di svolgere il proprio lavoro. C’è il confronto certo, ma la decisione poi spetta al tecnico e questo non è da tutti i presidenti. Sono anche capaci di sdrammatizzare e questo è importante.
La concorrenza per l’Europa è sempre più agguerrita, al di là delle solite squadre. Più squadre forti ci sono meglio è. Il campionato ne guadagna, ma noi abbiamo tutte le carte in regola per riuscire.
Novità di formazione domani? Ci aspettiamo 11 giocatori del Toro in campo. (Scherza n.d.r.).
Nell’ultimo mese Toro in flessione? Forse mentalmente, perché abbiamo spinto tantissimo dall’inizio del torneo. I nostri dati dicono comunque che stiamo bene, non è un problema fisico.
Errori arbitrali a favore? Non temo di pagare dazio, l’ho già pagato. Nel calcio succede comunque che la ruota giri, l’importante è che gli errori avvengano in buona fede e sono convinto che, rispetto a qualche anno fa, adesso sia così”.
Alex Bembi