Mihajlovic mette in guardia il Torino che così non va nonostante le vittorie
Fonte: Elena Rossin
Il risultato conta, ma può anche essere uno specchietto per le allodole quando copre i difetti. Il Torino nelle ultime partite ha sfoderato prestazioni mediocri, ma è sempre riuscito a vincere. E’ accaduto con il Crotone e con il Chievo in campionato e con il Pisa in Coppa Italia. Si dice, ed è vero, che le grandi squadre si vedono nei momenti di difficoltà quando riescono a vincere pur non convincendo, pèrò, poi sono anche capaci di risollevarsi superando in tempi ragionevoli le criticità e tornano a macinare bel gioco, che è sempre sinonimo di qualità e capacità ed è propedeutico ai successi.
Al termine delle ultime partite più volte Mihajlovic ha posto l’accento su atteggiamenti, voglia e capacità della squadra di fare ciò che grazie al lavoro quotidiano può sfoderare in campo e che, invece, sono venuti meno o non si sono visti abbastanza. “La squadra sbaglia atteggiamento e approccio mentale”. “Con i giocatori che il Torino ha a disposizione io dico sempre che non ho undici, ma ventidue titolari, ma ieri non è stato così. Questo deve far riflettere tutti”. “Alcuni hanno fatto e altri no quello che dovevano e che io mi aspetto da loro, però, così sicuramente non si può andare avanti”. “Nell’intervallo della partita con il Crotone ero arrabbiato perché non stavamo giocando per come avevamo preparato la gara e avevamo troppa ansia di segnare e non avevamo pazienza, ma comunque l’atteggiamento era stato migliore rispetto all’approccio con il Pisa. In quell’occasione avevamo provato a fare, mentre ieri sera non c’era nessuno dei nostri princìpi, non c’era pressing, non c’era intensità, non c’erano movimenti senza palla, non c’era il recupero immediato, nessuno si prendeva la responsabilità di fare una giocata”. “Quando tutti vogliono la palla sul piede e nessuno si muove è dura giocare”. “Non bisogna giocare bene per forza, ma io devo vedere in campo la voglia, la rabbia, la convinzione di poter e voler fare bene, di mettersi in mostra e di dire che quella m…. di allenatore non mi ha fatto giocare e adesso gli faccio vedere io”.
Quando un allenatore parla in questi termini e la squadra comunque ha vinto vuol dire che serve un maggiore sforzo da parte di tutti per andare avanti continuando a conquistare punti. E’ evidente che se il gioco non è brillante prima o poi s’incontrerà un avversario che non finirà per soccombere, ma che darà una bella batosta. Con tutto il rispetto per Crotone, Chievo e Pisa non sono squadre forti e il Torino qualitativamente è superiore, quindi, alla fine i granata l’hanno sfangata, ma di qui a Natale il tasso delle sfide s’innalzerà con Sampdoria, Juventus, Napoli e Genoa. Sbagliando approccio, non sapendo gestire i vari momenti della partita, non giocando com’è stato preparato il match, quindi, non sfruttando le proprie qualità e i difetti degli avversari, non potendo contare su chi è in panchina perché in campo non sostituisce degnamente chi era partito titolare, il rischio sconfitta aumenta e non poco, soprattutto quando di fronte ci saranno Juventus e Napoli. Il Torino dopo quattordici partite è sesto in campionato è può lottare per l’Europa League, ma ci riuscirà solo se, come dice Mihajlovic, “giocherà da Toro” se, invece, permetterà all’avversario di fare lui il Toro saranno dolori e scivolare verso il centro della classifica, lontano dalle zone nobili, accadrà inevitabilmente. Non crogiolarsi nelle vittorie e dare risposte in campo è la strada da percorrere per andare in Europa.