Mihajlovic: “Mi aspetto di più dai giocatori d’esperienza nei momenti di difficoltà"
Fonte: Elena Rossin
L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, ha commentato il pareggio con il Verona. Ecco che cosa ha detto:
Sfortuna e tante occasioni sprecate è per questo che è sfumata la vittoria con il Verona?
“E’ stata sicuramente una partita assurda e incredibile e due punti persi in malo modo. Potevamo vincere in modo più largo e, invece, abbiamo pareggiato. Ma quando si è più forti del proprio avversario la partita bisogna vincerla e non ci sono storie se si vuole andare in Europa League perché altri che lottano per lo stesso obiettivo partite come questa le vincono. Bisogna essere consapevoli di essere più forti e giocare in modo sereno facendo muovere la palla perché prima o poi il gol arriva, esattamente coma abbiamo fatto nel primo tempo. Nella ripresa abbiamo avuto quattro o cinque occasione per segnare e chiudere la gara e non ci siamo riusciti. Le partite vanno chiuse sempre. Quando siamo rimasti in dieci (cambi tutti fatti e Belotti che è uscito per la seconda botta al ginocchio destro, ndr) è abbiamo gestito male il finale”.
Durante la partita ha discusso più volte con Molinaro, c’era qualche cosa che non andava?
“Parlavo con Cristian perché era il giocatore più vicino a me e gli spiegavo come dovevamo gestire quella fase della partita poiché in campo avevamo giocatori d’esperienza e di qualità e in momenti di difficoltà bisogna saper gestire meglio la palla, anche se si è in dieci. Invece, abbiamo perso la testa e abbiamo iniziato a perdere la palla e a sbagliare anche i passaggi semplici e tutto questo, sicuramente, non va bene”.
Non è la prima volta che le sentiamo dire “dovevamo gestire meglio la palla” e “dovevamo chiudere la partita”, ma come si spiega il perdurare di queste problematiche?
“Occasioni ci sono state per chiudere la partita ed era più facile fare gol che sbagliare e purtroppo li abbiamo sbagliati. Davanti ci manca cattiveria e ci manca anche quando dobbiamo difendere la porta e gestire la gara. Da questo punto di vista mi aspetto di più dai giocatori esperti e adesso ne abbiamo. Nei momenti di difficoltà devono essere loro a dare qualche cosa in più rispetto agli altri perché avendo più esperienza sanno come si deve fare. Purtroppo creiamo, ma non riusciamo a chiudere le partite e, infatti, alla fine del primo tempo avevo detto ai giocatori che il due a zero era un risultato pericoloso per una squadra che stava vincendo perché si pensa che la gara è finita, ma non lo è e ho ricordato che, come successo a Udine, basta fare uno sbaglio e l’avversario l’avrebbe rimessa in piedi. Quindi dovevamo stare attenti in difesa e chiuderla alla prima occasione che avremo avuto perché sul tre a zero la partita sarebbe andata in un altro modo. Dopo l’ultimo cambio fatto e che avevo a disposizione Belotti si è fatto male e così siamo rimasti in dieci, forse in undici sarebbe andata diversamente e quanto poi accaduto quasi sicuramente non sarebbe successo. In precedenza avevamo dovuto fare due cambi forzati”.
Belotti come sta?
“Aveva preso una botta già nel primo tempo e nel secondo gli ho chiesto se stava bene e se si sentiva di stare in campo e lui mi aveva risposto di sì, intanto si stava scaldando Sadiq, ma poiché il “Gallo” mi aveva detto che poteva continuare l’ho lasciato in campo, Adesso vedremo come sta”.
In occasione del primo gol del Verona che cosa è successo visto che è intervenuto il Var?
“Non c’era fuorigioco poiché N’Koulou stava dietro a un giocatore del Verona e sul secondo episodio c’era il rigore perché in area Molinaro aveva il braccio largo e ha toccato la palla”.
Si ha l’impressione che alcuni giocatori, come Gustafson, quando entrano in campo nel finale siano svogliati e non sappiano che è importante giocare bene anche solo per pochi minuti. Lei che cosa ne pensa?
“Gustafson è un ragazzo e quando entra in campo non pensa di essere svogliato, E’ anche vero che quando sono subentrati (Boyé e Gustafson, ndr) subito dopo abbiamo preso gol e la situazione era difficile ed essendo giovani, magari, l’hanno sofferta, ma non penso che siano entrati svogliati o volendo fare male. Non è Gustafson che deve fare la differenza in quei frangenti tocca ad altri giocatori più esperti farla”.