Mihajlovic: "Pari risultato giusto, ma noi continuiamo a subire sempre lo stesso tipo di gol"
Interviene ai microfoni di Sky Sport il tecnico granata Mihajlovic e commenta il pareggio del Friuli: "Torniamo a casa con un punto e una bella prestazione. La gara è stata bella e aperta, l’abbiamo dominata nel primo tempo, mentre nella ripresa è stata più equilibrata. La nostra unica colpa è di non essere stati più cinici e chiudere il match. I miei ragazzi sono stati bravi a recuperare quando sono andati sotto, diciamo che entrambe le squadre hanno giocato per vincere. Il pari è il risultato giusto, ma noi continuiamo a prendere sempre gli stessi gol. Sui cross dormiamo e non marchiamo anche se ci alleniamo costantemente per migliorare. Se vogliamo lottare fino all’ultimo per un posto in Europa dobbiamo migliorare il rendimento esterno. Ai miei ho detto che dovevano riconquistare più dei tre punti lo spirito e il carattere, caratteristiche nel DNA del Torino. In serie A chi si ferma è perduto, basta un attimo per passare dal quarto al decimo posto. Siamo al 50% come ho detto settimane fa: stiamo lavorando sulle fondamenta. Non dobbiamo innanzi tutto sbagliare atteggiamento, come contro l’Inter. Poi dobbiamo migliorare su altri dettagli, come il non sparare tutte le cartucce nel primo tempo e restare senza fiato nella ripresa. Comunque la squadra è giovane e cerca di giocare sempre per vincere, si prendono per forza dei rischi. Se avessimo sempre giocato fuori casa come oggi, avremmo fatto sicuramente qualche punto in più lontano da Torino.
Il mio allontanamento? Mi sono chiarito con l’arbitro, avevamo punti di vista diversi, ma va bene così. Non ci siamo capiti bene, comunque io ho sbagliato nel toccare il quarto uomo: stavo parlando non toccando nessuno e non desidero che nessuno tocchi me. Comunque mi prendo tutte le mie responsabilità, abbiamo chiarito e va bene così.
De Boer? Lui ha il mio rispetto, è stato un grande giocatore e mi pare una persona corretta. Quando le cose non vanno bene le colpe vanno suddivise in parti uguali tra allenatore, giocatori e società, ma è sempre più facile cambiare un tecnico piuttosto che tutta la squadra”.