Molinaro: “Conta l’approccio alla partita dal primo minuto”
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il terzino sinistro si è fatto conoscere dimostrando di avere la personalità ed esperienza per, come ha detto lui, riuscire a “dare più del cento per cento perché il Toro si merita questo”.
Come si sta inserendo nel gruppo che annovera anche parecchi altri giocatori nuovi?
“La maggior parte dei nuovi compagni li conoscevo già di fama, con alcuni ci avevo già giocato insieme con altri spesso contro. E’ chiaro che prima di arrivare in una nuova squadra ci si chiede sempre come sarà l’inserimento e devo dire che qui per me, ma soprattutto per gli stranieri che hanno ancora più difficoltà a integrarsi al meglio, l’inserimento non ha comportato alcun problema, infatti, sono stato accolto benissimo e mi sono trovato in un contesto con tutti ragazzi eccezionali. Siamo da pochi giorni insieme, ma il gruppo si sta solidificando sempre di più”.
Ieri nella prima amichevole sembrava che lei fosse nel Torino da sempre. La sua esperienza ha fatto la differenza?
“Stiamo lavorando tutti bene con il mister e con lo staff e poi ieri è stata la prima amichevole con un avversario volonteroso e sappiamo che queste patite sono relative. Comunque è importante che anche in queste partite, dove gli spazi d’azione sono più ampi, si possa provare ciò che è stato fatto in allenamento. Io ho caratteristiche specifiche e una certa esperienza, quindi cerco di fare ciò che il mister ci sta chiedendo”.
Con Moretti, ma non solo, ha già automatismi che non si vedono spesso anche dopo un periodo maggiore.
“Quando si hanno tanti anni di carriera e d’esperienza alle spalle è più facile, ma, come dicevo, ho trovato un gruppo di giocatori che c’erano già molto solido che ha le idee molto chiare sul modo in cui si deve giocare, quindi per me, come per gli altri nuovi, è ancora più facile riuscire a integrarsi”.
Possiamo dire che la fascia sinistra a questo punto è sistemata?
“Io sono a totale disposizione e lo sono stato da subito e spero di dare il massimo contributo perché una piazza così importante merita un impegno che va oltre il cento per cento”.
Lo scorso campionato per far fronte a emergenze dovute a infortuni Ventura è stato costretto, ad esempio, a spostare Darmian sulla sinistra, lei in casi particolari può ricoprire anche altri ruoli?
“Sì, lo scorso anno con il Parma nella partita con la Roma sono scalato in posizione centrale per far fronte a squalifiche e infortuni, la mia caratteristica principale è di essere un esterno, ma all’occorrenza per la squadra e per il gruppo si fa di tutto”.
Lei ha un trascorso nella Juventus e subito i tifosi l’hanno invitata a unirsi a loro nel coro “chi non salta bianconero è”. Il suo passato è archiviato?
“Avendo vestito la maglia della Juventus è normale e mi aspettavo questa cosa. Ci tengo a dire che in tutte le squadre che sono stato ho agito da professionista e qui al Toro non sarò da meno, anzi. Ho scelto di essere qui perché conosco il tipo di mentalità e d’ambiente, non ha importanza per chi ho giocato in passato dall’istante in cui sono diventato un calciatore del Toro ho agito, agisco e agirò da professionista cercando di dare, consentitemi l’espressione, più del massimo per questa società e per questo gruppo”.
Quali differenze ha notato fra l’ambiente juventino e quello granata?
“Entrare nello spogliatoio è stato più o meno simile e sono due squadre che hanno una storia importante alle spalle, quella del Toro l’ho percepita fin dalla sera che sono arrivato all’hotel Boston dove ci siamo ritrovati per iniziare la stagione. So quanto conti la storia per il Toro e so quanto sia importante per i tifosi e anche per noi che andiamo in campo e dobbiamo onorare questa maglia. Permettetemi ancora di sottolineare che nonostante abbia indossato la maglia della Juventus oggi sono un giocatore del Toro ed è questo ciò che conta”.
Fino a poco tempo fa giocava nel Parma, come ha vissuto il testa a testa fra la sua ex squadra e quella attuale nella corsa all’Europa League?
“E’ stata una bella cavalcata, nel Parma ero arrivato a gennaio e anche lì ho trovato un gruppo eccezionale e mi sono integrato subito trovandomi bene. Sono stati per me dei mesi importanti, quello che è accaduto è storia nota a tutti. Con il Torino stiamo lavorando da quindici giorni per preparare al meglio il terzo turno preliminare d’Europa League. Credo che sia nel Parma sia nel Torino lo scorso anno nessuno all’inizio si aspettava una stagione così positiva, è stato bello far parte della cavalcata in gialloblù e sono certo che sarà ulteriormente stimolante giocare l’ingresso in una competizione così importante com’è l’Europa League con la maglia granata”.
Parlando d’Europa League, forte della sua esperienza anche internazionale cosa può suggerire ai compagni per approcciarsi a questo tipo di competizione sia mentalmente sia tatticamente?
“Non sono la persona che deve dare suggerimenti soprattutto tattici. Questo gruppo ha voglia e determinazioni di scendere in campo per fare risultato, è scontato dirlo, ma per noi l’obiettivo è andare in campo con la massima decisione e strappare un risultato positivo. Avremo il vantaggio di giocare la prima partita in trasferta e quindi dovremo avere una carica superiore, ma dovrà essere così anche il sette agosto nella partita di ritorno. A prescindere dall’avversario dobbiamo di volta in volta pensare a ciò che affrontiamo e cercare di preparare al meglio la gara. La cosa più importante è la decisione con la quale si affrontano determinate gare, per chi ha già disputato questo tipo di competizioni è uno stimolo ulteriore e per chi si approccerà per la prima volta proverà davvero una carica unica. Conta il modo con il quale si approccia la partita dal primo minuto, se si vuole “mangiare l’avversario” allora il risultato arriva. L’approccio mentale deve essere sempre quello giusto a prescindere che si tratti del campionato, dell’Europa League o della Coppa Italia”.