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Natalino Fossati: "Forse il cielo si è tinto di granata"

di Elena Rossin
Fonte: Tuttomercatoweb.com

Abbiamo intervistato in esclusiva Natalino Fossati, terzino del Torino dal 1964 al 1974, e con lui parlato del posticipo di serie B Gubbio-Torino. Gli umbri sono un avversario difficile che deve assolutamente fare punti e in più ci può essere l’effetto Simoni. I risultati fin qui ottenuti dal Toro parlano da soli, continuando così e se non ci saranno infortuni a giocatori fondamentali, il prossimo anno sarà serie A. Bianchi e Ogbonna sono due calciatori che farebbero la fortuna di ogni squadra. La Sampdoria sta pagando lo scotto di essere finita in B come è accaduto al Torino negli anni scorsi. Una rivale temibile può essere il Pescara che non ha grandi giocatori, ma un allenatore come Zeman che conosce la B e il calcio.

 

Gubbio-Torino, se si guarda la classifica si può ipotizzare la sesta vittoria in trasferta per i granata. Ma giocare con chi è nella parte più bassa della classifica è poi così facile?
“Assolutamente no, io credo che il veleno sta sempre nella coda, quindi io ci starei attento e poi quel marpione di Gigi Simoni che si è rimesso in panchina alla sua tenera età (72 anni compiuti il 22 gennaio scorso, ndr) oltretutto è un tifoso del Toro e io lo conosco bene perché ho giocato con lui, quindi dico che cercherà di fare risultato. Considerato che il Gubbio non sta andando molto bene e che la società non ha ancora trovato un allenatore, infatti ha chiesto a Simoni di prendere in mano la squadra, non è detto che non abbiano un rilancio proprio contro di noi, spero proprio di no ovviamente”.

 

Con quale mentalità il Torino dovrà scendere in campo a Gubbio?
“Credo che Ventura sicuramente farà fare dei bagni di umiltà a tutti, in campo si dovrà andare con la mentalità della provinciale. Entrare e sapere che si va a giocare contro una squadra che si difenderà con le unghie e con i denti o diventerà una partita facile, se viene sbloccata, oppure si possono avere delle difficoltà, perché i giocatori del Gubbio lotteranno con ogni mezzo per fare risultato. Di conseguenza il Toro deve stare in campana e pensare che la partita non è facile come qualcuno crede. Ma io credo che Ventura questo lo stia dicendo, anche se i giornali parlano di libidine o che il Torino sta ammazzando il campionato. Il campionato di B è sempre difficile e bastano due scivoloni per trovarsi in difficoltà. L’importante e che il Torino continui sulla strada finora intrapresa e che gli infortuni, soprattutto per i giocatori fondamentali, non complichino la situazione, visto che in materia si è già dato”.

 

Che cosa pensa del Torino di quest’anno?
“I risultati parlano a favore, ma parlano anche chiarissimo: forse il cielo si è tinto di granata, quindi a questo punto si può pensare che il prossimo anno, senza fare voli pindarici, si possa arrivare in serie A. Io credo che dopo una partenza di questo tipo si vede la forza della squadra infatti ha battuto la Sampdoria, nessuno magari pensava di poter andare là e giocare come hanno giocato, e il Verona con cui ritengo abbia fatto un’ottima partita. Per me le partite difficili sono quelle dove gli avversari tendono a difendersi come il Grosseto e il Cittadella, l’unico pareggio meritato, ma con squadre di questo tipo è difficile giocare bene. Il Torino mi sembra sulla strada giusta. Ci tengo a sottolineare una cosa importante che dico da tempo: Bianchi sempre”.

 

Quali squadre possono contendere al Torino la promozione diretta?
“Prima era la Sampdoria, anche ieri ha pareggiato in casa con il Cittadella come era accaduto anche al Torino, però sicuramente i blucerchiati stanno pagando lo scotto della serie B, come era successo al Toro, infatti l’anno scorso avevano partecipato alla Champions League e poi sono precipitati in B e avranno anche problemi con il pubblico che a Genova è pretenzioso come a Torino. Io ho fiducia in questo Toro perché vedo qualche cosa di diverso dagli anni precedenti: un po’ di fortuna. Lo si diceva anche con gli ex compagni, quando nel mio periodo il Torino vinceva, che si aveva anche un po’ di fortuna, ma la fortuna te la devi anche creare. I giocatori possono creare la fortuna: Ogbonna e Bianchi sono già due calciatori che per qualsiasi squadra sarebbero la fortuna. Tornando alle squadre che potrebbero contendere al Toro la promozione diretta io non mi fiderei molto del Pescara, allenato da quel vecchio marpione di Zeman, non ha dei grandi giocatori, senza offesa per nessuno, ma lui conosce bene la serie B e ha un gioco elastico e non sparagnino e gioca sempre un calcio abbastanza sorprendente e potrebbe essere la rivelazione, come il Novara l’anno scorso. Però io spero che il Torino non debba guardare in faccia nessuno e se nel girone di ritorno siamo lassù credo che il Toro non abbia nessun problema, anche perché se lo meritano i tifosi e tutto l’ambiente”.