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Nel 1963 Orfeo Pianelli diventa il nuovo Presidente del Torino

di M. V.

Nel 1963, Orfeo Pianelli, imprenditore di successo e già entrato a far parte del Consiglio d'Amministrazione granata mettendoci svariati milioni, ma ben poco contento di come veniva amministrata la società, succede ad Angelo FIlippone e prende in mano le redini del Torino, quattordici anni dopo la Tragedia di Superga. I colori granata escono dal vortice negativo in cui erano finiti, e da li in avanti comincerà una breve risalita verso l'alto. Sotto la sua gestione, durata un ventennio, il Toro porterà alla luce un vivaio d'eccellenza, una fucina di talenti che porterà in prima squadra nomi come, tra gli altri, Francesco Graziani, Paolo Pulici, Renato Zaccarelli e Claudio Sala, elementi che riporteranno sotto la guida del tecnico Gigi Radice il Torino sul tetto d'Italia nel 1976, sfiorando lo scudetto in altre situazioni e conquistando due Coppe nazionali. Sarà costretto a lasciare per problemi con la sua azienda, la Pianelli&Traversa, che lo costringeranno a passare il testimone a Sergio Rossi. Non ci sarà più un presidente come lui, pochi anni dopo ripartirà un lento declino con qualche stagione "anomala" con Emiliano Mondonico al timone della squadra. Morirà nel 2005, pochi mesi prima del fallimento societario, che porterà alla presidenza l'attuale proprietario Urbano Cairo, molto vicino a battere il record di presenze, con risultati ben diversi.


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