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Nel Torino la difesa è ai minimi termini, tocca all’attacco fare la differenza

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

La squalifica di Burdisso sommata agli infortuni di Molinaro, Lyanco e Bonifazi hanno falcidiato il reparto difensivo granata, infatti, come centrali restano a disposizione di Mazzarri solo N’Koulou e Moretti e come esterni De Silvestri, Ansaldi e Barreca. Sarà quindi convocato Buongiorno, il centrale della Primavera, ma questo non toglie che la difesa sia ai minimi termini. Soprattutto non è proprio il massimo per affrontare la Roma che è rinfrancata dalla vittoria sul Napoli che l’ha portata al terzo posto, anche se la classifica resta condizionata dai rinvii di tante partite per la tragica scomparsa di Astori, in particolare dalla mancata disputa del derby fra Milan e Inter.

Il Torino che deve riscattare le due sconfitte con Juventus e Hellas Verona dovrà moltiplicare gli sforzi per provare a conquistare punti nella Capitale. Inutile crogiolarsi nella vittoria di Coppa Italia con la Roma perché si tratta di due tornei differenti e poi sono passati due mesi e mezzo e alla guida del Torino si è passati da Mihajlovic a Mazzarri, quindi, gli scenari non sono paragonabili. L’unica cosa di quel confronto che il Torino deve mantenere è lo spirito, anche allora il pronostico era sfavorevole ai granata, ma con una partita disputata con carattere e determinazione fu ribaltato.

Venerdì sera dovendo porre molta attenzione alla fase difensiva toccherà a Belotti e compagni fare la differenza per conquistare punti. Niang, operato ieri al naso per ridurre la frattura a seguito di un contrasto fortuito in allenamento, cercherà di essere della partita, ma se non dovesse farcela a Mazzarri non mancheranno le alternative, a prescindere dal modulo con il quale vorrà affrontare gli uomini di Di Francesco. Oggi i sicuri di una maglia da titolari sono Belotti e Falque, ma a iniziare da Ljajic e proseguendo con Berenguer ed Edera sono in tre che scalpitano per scendere in campo all’Olimpico della Capitale. Mazzarri che punta prima di tutto sull’equilibrio della sua squadra non potrà prescindere da ciò che faranno i suoi attaccanti che sono chiamati a fare la differenza per colmare il netto divario che c’è con la Roma e mantenere accese le speranze di continuare a lottare per l’Europa League, ridotte al lumicino finché si vuole ma non ancora scomparse.


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