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Niang e Berenguer due scommesse che al momento sono state perse

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’estate scorsa il Torino per aggiudicarsi prima Berenguer e poi Niang ha sborsato ben 19,5 milioni comprensivi del prestito oneroso (2 mln) e dell’obbligo di riscatto (12 mln) del francese naturalizzato senegalese ma con bonus esclusi, che farebbero lievitare di altri due milioni la cifra se dovessero essere pagati. Un gruzzolo che per i parametri del Torino non è di poco conto. Per una tale cifra ci si aspettava che i due giocatori rendessero in proporzione, ma finora così non è stato e se anche nelle ultime sette partite dovessero essere utilizzati da Mazzarri con una certa continuità e loro, finalmente, sfoderassero prestazioni di livello il giudizio non positivo non potrebbe migliorare più di tanto.

Per quel che riguarda Berenguer, il ragazzo aveva maturato tutta la sua esperienza calcistica nell’Osasuna, squadra spagnola che fa la spola tra le equivalenti categorie della serie A e della serie B. Anche il Napoli era sul giocatore, ma tanto per essere precisi non lo ha preso, magari se lo sarà anche fatto strappare dal Torino, però, alla fine non ci ha perso nulla. Se Berenguer fosse stato un giocatore con un potenziale di un certo livello perché allora nessun club spagnolo lo aveva notato? Distrazione? Può essere, ma magari anche no.
Per quel che riguarda Niang, era noto a tutti che nelle sue precedenti esperienze in Italia, mica su Marte, nel Milan e nel Genoa, il suo rendimento era stato altalenante fra alti e bassi e non sempre aveva impattato positivamente con gli allenatori, in particolare con Montella. Anche il prestito al Watford, dove aveva Mazzarri come allenatore, non è servito più di tanto a rilanciarlo. Tutto questo doveva essere un campanello d’allarme da non sottovalutare, ma su pressione di Mihajlovic, il Torino ha voluto ugualmente scommettere sul possibile rilancio del giocatore finendo per non azzeccare la mossa. Adesso già circolano voci che il procuratore di Niang, il potentissimo Mino Raiola, stia pensando di spedirlo al Nizza, come fece per Balotelli, in modo da far rientrare almeno in parte il Torino dell’esborso per il giocatore, la società granata risparmierebbe i quasi due milioni dell’ingaggio e se il calciatore dovesse rinascere nel campionato francese potrebbe cedendolo rientrare almeno in parte del costo del cartellino e attenuare quella che potrebbe essere una minusvalenza.

Si può discutere finché si vuole sulla bontà del potenziale in prospettiva che avevano queste due operazioni di mercato, ma è quasi inevitabile dire che si trattava di scommesse che fin dall’inizio destavano qualche perplessità e soppesando il costo con l’incognita beneficio si poteva valutare che i rischi erano sulla carta alti.
Adesso il Torino dovrà trovare per la prossima stagione una soluzione per rilanciare, magari, all’estero i due giocatori. Pensare che in granata possano rifiorire è difficile se non ci sono riusciti nell’arco di un campionato e pensare di cederli è ancora più difficile poiché non avendo disputato una stagione almeno sufficiente dal punto delle prestazioni non hanno tanti estimatori, in particolare in Italia.