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Nicola: "Benevento solo un punto di partenza, qui sono tutti importanti"

di Federico Danesi
Fonte: Torino Channel

Davide Nicola presenta così a Torino Channel la partita con la Fiorentina.

Quali miglioramenti si aspetta dalla seconda uscita del suo Toro? "In realtà non vivo di aspettative, ma solo di lavoro. A Benevento è stata la partenza di una lunga corsa verso quello che vogliamo".

Toro e Fiorentina sono partite con altre ambizioni. E adesso?  "La realtà dice che dobbiamo tirarci fuori da una classifica che non ci piace, quindi salvarci. Loro hanno fatto qualcosa di importante e con continuità. Sono arrivato sette allenamenti fa: tecnica e tattica sono inscindibili dalla testa. Dobbiamo lavorare sull'essere una cosa unica".

Per ora quale aspetto ha trasmesso meglio al gruppo? "Dobbiamo creare un gruppo forte e un'identità. Abbiamo instaurato un rapporto schietto. Kobe Bryant diceva che se non crediamo noi in noi stessi, nessuno lo farà. Ed è ciò che ho detto ai ragazzi. Dobbiamo creare una famiglia".

Andrà avanti con il 3-5-2? "Il modulo conta relativamente. Dobbiamo partire da ciò che conoscono i giocatori e io plasmo i miei principi. Bisogna trovare immediatamente un'espressione di gioco e un'identità, in base agli avversari creeremo altri aspetti".

Che corse ha stimolato in Zaza? "Veramente è stato lui a colpire me, gli ho detto ciò che pensavo di lui. Gli ho fatto poche richieste, poi è stato bravo a far vedere che il gruppo può contare su di lui. E su questo continuo ad insistere: è importante considerarsi importanti nel gruppo, a prescindere dai minuti giocati".

Qual è invece il ruolo di Verdi? "Può fare tutto: io e la società crediamo in lui, tocca a lui credere in Verdi. Mi piacciono le domande, ma sono sui singoli: e io preferisco parlare del gruppo".

Come vede ora Belotti? "Bene: atteggiamento giusto, dà sempre tutto. Credo sia sulla strada del completamento, deve saper realizzare ma anche rifinire. E sta diventando un assist man importante, oltre a realizzare gol. E siamo pieni di giocatori con qualità morali, lo stesso discorso vale per Sirigu. Non parlo dei singoli perché è il gruppo che esalta il singolo. Ma per Sirigu ogni allenatore farebbe carte false per averlo".

Zaza-Belotti è la coppia più compatibile? "Sono tutti compatibili. Non vedo incompatibilità: tutti sono importanti, l'abilità sta nel cogliere l'occasione e far vedere ciò che ha dare".

Rilancerà Nkoulou? "Non ho avuto un mese per fare scelte più continue, arrivo e in pochi allenamenti devo fare risultati e fare valutazioni sulla rosa. La partita non è un'amichevole: nel confronto avuto con tutti, loro hanno capito che prima o poi avranno la possibilità. Ed è normale che poi ci sarà chi gioca di più".

Come mai correte meno di tutti? "Domanda interessante, un giorno svelerò i luoghi comuni. Il Toro è la squadra che fa meno percorrenza, ma a me interessa la qualità della corsa. Voglio che la squadra abbia la capacità di tenere massima intensità e avere un tempo di recupero sempre minore. Abbiamo bisogno di un certo tipo di lavoro e lo stiamo facendo".

Bremer e Lyanco come saranno utilizzati? "Bremer lo conoscevo da avversario: si è allenato, se chiamato in causa so di avere un giocatore di qualità così come per tutti gli altri difensori. Alla fine avremo un'identità per la quale qualcuno gioca più di altri".

Baselli come sta? "Sulla via del recupero: non gioca da quasi un anno, ma deve mettere minuti nelle gambe. Lui è un giocatore e un uomo intelligente, gli abbiamo spiegato cosa ci aspettiamo da lui. Può darci tanto e sta lavorando bene".

Che tipo di rapporto ha con la Primavera? "Il nostro Settore giovanile è tra i più importanti: purtroppo ieri non sono potuto andare a vedere la partita, ma in questo momento voglio stare 24 ore su ciò che interessa a noi. Ieri è andato il mio vice, Cacicia, perché si vuole creare affinità e pensare che la meta del settore giovanile sia la Prima squadra".


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