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Nicola "copia" Mazzarri e ritrova la difesa: Izzo-Nkoulou-Bremer, riecco il bunker

di Emanuele Pastorella

E’ dal 18 gennaio, primo giorno di lavori al Filadelfia (seppur dalla tribuna, perché la prima vera seduta diretta in campo fu quella del 19), che Nicola ha cominciato ad insistere sul concetto di “gruppo” e sul reparto difensivo. Ora, dopo un mese alla guida del Toro, la sua missione principale è stata centrata. Il tecnico fa sentire tutti importanti, "tutti equidistanti dal centro del cerchio" come ripete quotidianamente, e i risultati sono cominciati ad arrivare. "Siamo una famiglia, non bisogna guardare chi gioca di più o di meno ma conta solo arrivare alla salvezza alla fine del campionato" le parole di Nkoulou dopo il successo di Cagliari. Ed è proprio il centrale camerunense il simbolo della rinascita granata con il nuovo allenatore: era finito ai margini della rosa, ora è nuovamente il leader della difesa. E, senza cambiare terzetto in continuazione, la squadra è reduce da due partite con la porta inviolata, traguardi impensabili per chi fino a pochi mesi fa aveva subito più gol di tutti. "Abbiamo preso coscienza che eravamo in una situazione molto difficile: sono più importanti gli uomini, l’aspetto tecnico viene dopo, e noi siamo tutti compagni che lavorano insieme per salvarsi" ha aggiunto il classe 1990, che avrà anche il contratto in scadenza ma che sta tornando ai livelli migliori.

La difesa è nuovamente il punto forte del Toro, il gol scaccia-fantasmi è arrivato proprio dalle retrovie: l’inzuccata di Bremer rappresenta anche un record per il brasiliano. In serie A, infatti, soltanto Hakimi e Gosens hanno realizzato più reti, ma sono terzini con licenze decisamente offensive. "È già il quarto gol che faccio in stagione, merito anche del lavoro che faccio ogni giorno al Fila" ha svelato il numero 3 granata, con la rete da tre punti frutto di uno schema provato e riprovato in settimana. Insieme a Nkoulou e Izzo, è tornato a formare quel pacchetto arretrato che specialmente sotto la gestione Mazzarri aveva dato grandi soddisfazioni. "Era il terzetto che mi ero immaginato già prima di entrare al Filadelfia" raccontava Nicola, sottolineando come i suoi lavori sarebbero proprio partiti dal reparto difensivo. Così, anche lo stesso Sirigu ci guadagna: contro Genoa e Cagliari non solo è riuscito a non prendere gol, ma soprattutto non è stato sotto pressione come lo era stato precedentemente. E i risultati, finalmente, si vedono, con il Toro che è tornato a respirare in chiave salvezza. Ora serve confermarsi, il prossimo test sarà contro Berardi e Caputo. 


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