.

Nicola in da house. Dopo sei gare da avversario (e nessuna vittoria)

di Claudio Colla

La triste - ahinoi, - funerea cavalcata di Marco Giampaolo, caratterizzata da un grigiore generale quasi ininterrotto in termini di gioco, e dalla miseria di 13 punti totalizzati in diciotto gare di campionato, è di fatto già giunta al termine. Per la nomina ufficiale di Davide Nicola come nuovo tecnico granata, è solo questione di ore, probabilmente non più di trentasei. 

Nativo di Luserna San Giovanni, località del pinerolese, a circa 65 chilometri di distanza da Torino, il quarantasettenne Nicola, personaggio dal garbo da vero gentiluomo, e dal vissuto a tinte tragiche, la maglia del Toro l'aveva indossata nel 2005/06, contribuendo al ritorno granata in Serie A: Taibi, Brevi, Ardito, Rosina, Muzzi, Stellone, tra i suoi compagni di squadra di quell'anno. Tecnico nel giro della Serie A da ormai quasi un decennio, Nicola, dalla panchina, ha affrontato il Toro in sei occasioni, senza mai vincere.

La prima volta, nel campionato 2013/14, da allenatore del Livorno, contro la squadra guidata da Ventura, nell'annus magnificus del ciclo di "Mister Libidine": rocambolesco 3-3 in terra labronica (30 ottobre 2013), con doppio vantaggio a firma Immobile e Glik, gara ribaltata dagli amaranto, e rete finale di Alessio Cerci. Dopo l'esperienza cadetta al Bari, Nicola torna nella massima serie, tre stagioni dopo, sulla panchina del Crotone: il 20 novembre del 2016, allo Scida, vince il Toro per due reti a zero (doppietta di Belotti), mentre nella gara di ritorno, che risale al 16 aprile del 2017, i pitagorici strappano un punto ai granata, rivelatosi poi fondamentale ai fini della storica salvezza. Al rigore siglato dal solito Belotti, risponde quel Simy tuttora in maglia rossoblù.

Altro giro, altro pareggio: la stagione successiva, che vede la compagine calabrese affidata ancora a Nicola, è teatro del 2-2 di Crotone, datato 15 ottobre 2017: lo svedese Rohden e il mancino Martella portano i pitagorici per due volte in vantaggio, reti a cui controbattono, per il Toro di Mihajlovic, prima De Silvestri, poi, nel finale di gara, Iago Falque. Lasciata la panchina del Crotone due mesi e mezzo dopo, a Nicola, nel novembre del 2018, viene affidato il timone dell'Udinese: per la successiva partita contro i granata bisognerà aspettare il 10 febbraio, data del successo di misura firmato da Ola Aina. Ancora una vittoria per il Toro, ancora una sconfitta per Nicola, in quella che finora è stato l'ultimo confronto tra i due: 16 luglio 2020, in pieno post-lockdown, il Toro di Longo, tra gli innumerevoli problemi che affliggono la squadra, si impongono per tre reti a zero sul Genoa dello stratega lusernese (Bremer, Lukic, e ancora Belotti, i marcatori). Alla fine, il Genoa di Nicola, in particolare, per il proverbiale rotto della cuffia, si salveranno entrambe dallo spettro della retrocessione.

Uno score complessivo, dunque, di sei gare tra il Nicola allenatore e il Toro, caratterizzate da tre pareggi, tre successi granata, e quattro reti in cinque gare per Andrea Belotti. Quel Gallo il cui canto, ora, Nicola sarà chiamato a far riecheggiare lungo i terreni verdi della massima serie.


Altre notizie
PUBBLICITÀ