Nicola vuole un Torino che giochi da squadra con l’Inter perché ogni partita è un’opportunità da sfruttare
Fonte: Elena Rossin
A Davide Nicola non manca di certo la grinta e la determinazione, ma è anche consapevole che per il suo Torino affrontare l’Inter non è facile, però, non si demoralizza e parlando alla vigilia in conferenza stampa ha mandato precisi segnali ai suoi giocatori perché i nerazzurri saranno anche molto più forti, ma il Toro è sempre il Toro e non può darsi per perso prima ancora di scendere in campo così come durate la gara non dovrà mollare mai, insomma vuole che il suo Toro sia squadra vera.
“Incontriamo una grande squadra – ha detto Nicola - con un grandissimo allenatore, che io apprezzo particolarmente, e da questo punto di vista il giocare da squadra ci dà la possibilità di poter essere competitivi. E’ difficile che l’Inter lasci punti per strada, ma noi siamo determinati che ciò avvenga perché lo volgiamo e ne abbiamo bisogno”. E come dargli torto al Torino i punti servono come l’aria che permette di respirare. Certo i granata hanno due partite da recuperare mercoledì quella con il Sassuolo, che ieri ha battuto il Verona 3 a 2, e quella con la Lazio (quando la Lega deciderà la data, al netto dei ricorsi), ma è pur sempre al terzultimo posto e non bastano i “regali” che gli hanno fatto la Lazio battendo il Crotone, l’Atalanta lo Spezia, la Fiorentina il Benevento e magari arriveranno anche quelli della Roma che oggi affronta il Parma e della Juventus che se la deve vedere con il Cagliari dopo la batosta dell’uscita dalla Champions, è doveroso che il Torino aiuti se sesso se vuole salvarsi, a prescindere dall’avversario che di volta in volta incontra.
“L’Inter fa bene tutte le fasi – ha sottolineato l’allenatore granata - e ha grandissima qualità, organizzazione, ma soprattutto una grande mentalità. Lo sappiamo e ci siamo preparati in settimana in modo da sapere chi incontriamo e creargli delle preoccupazioni”. E ha proseguito: “Questa settimana è stata per noi molto importante per poter svolger la settimana tipo, ma è chiaro che magari in alcune circostanze dobbiamo ritrovare subito il ritmo del gioco al fine di passare da una fase all’altra e trovare tutti i giocatori nella condizione di essere allenati quanto prima, ma non c’è stato nessun passo indietro rispetto alle condizioni pre focolaio Covid. Con il Crotone ho visto una squadra che voleva vincere la partita e produrre gioco però in alcuni frangenti soprattutto nella lettura e nel ritmo di alcuni interventi non siamo stati precisissimi e quindi in Serie A è facile pagare”. E per non lasciare punti preziosi per la salvezza per strada mai serve un Toro molto attento e determinato: “Il Toro deve avere delle caratteristiche che sono: un’organizzazione importante, la capacità di voler fare la partita e di non farla fare facilmente agli altri. Sono convinto che sono sempre le motivazioni alla fine quando uno ha organizzazione, qualità e mentalità che fanno la differenza e quindi continuare ad allenarci con entusiasmo per arrivare dove vogliamo.”. Sui recuperi di chi è appena guarito dal Covid: “I ragazzi in questa settimana hanno potuto allenarsi progressivamente e fare una settimana tipo e noi vogliamo assolutamente riprendere il ritmo che avevamo”.
I numeri che contraddistinguono Torino e Inter fanno tremare se visti dall’ottica granata, infatti, tra le due squadre ci sono 42 punti di distacco, la squadra di Conte segna con una facilità impressionante e di reti ne ha già messe a segno 63 a fronte delle 35 granata e, soprattutto, subisce pochi gol, 25 in 27 partite, mentre il Torino ne ha incassati 45 in 25 gare. Oltretutto i nerazzurri non perdono da sette giornate a prescindere se giocano in trasferta o in casa, mentre i granata in questo campionato non hanno ancora vinto una volta fra le mura amiche. Nicola alla precisa domanda se contro l’Inter lo preoccupa di più la tenuta difensiva della sua squadra oppure la capacità di creare occasioni e di segnare ha risposto: “Non mi preoccupa nulla, per me è quasi un non senso linguistico o mi occupo di una cosa o non me ne occupo e quindi noi semmai ci occupiamo di allenarci serenamente e in maniera determinata per far sì che tutte le partite che vengono, e che dobbiamo affrontare una alla volta, costituiscano per noi l’opportunità di fare passi in avanti e quindi una squadra è competitiva quando interpreta il gioco nelle due fasi. Non si può fare solo una fase bene e l’altra meno bene. Bisogna fare entrambe con grande intensità e lucidità con l’entusiasmo di chi sa che un determinato tipo si lavoro può portare a raggiungere certi risultati”. E poi ha aggiunto: “Non mi preoccupo della fase difensiva, sono certo che i miei giocatori abbiano la voglia di voler sfruttare le occasioni poi è chiaro che le scelte nel lungo periodo le fa il campo perché chi gioca con più continuità è perché porta situazioni alla causa, però, ognuno può essere importante per una singola partita o per la mezzora finale oppure il quarto d’ora iniziale”.
Per Nicola appunto ogni partita è un’opportunità che va sfruttata: “Che sia l’Inter, il Sassuolo o il Real Madrid non importa perché in ogni partita non c’è un “niente da perdere”, ma c’è un’opportunità da sfruttare al meglio di ciò che si può fare. E’ chiaro che sappiamo chi incontriamo, ma è altrettanto chiaro che le motivazioni di una squadra che lotta per vincere il campionato in confronto alle nostre grandi motivazioni che abbiamo per poterci salvare e nulla può essere scontato e da questo punto di vista ogni partita deve costituire un’opportunità e io non penso a quella che viene dopo, ma a quella che dobbiamo fare domani (oggi, ndr) e, soprattutto, penso alla possibilità che abbiamo di poter risultate tosti, sfacciati, attenti e con la voglia di trarre il massimo da questa partita”.
Ci sono dei capisaldi che sono imprescindibili per l’allenatore del Torino e le motivazioni saranno pure diverse, ma tutti le hanno perché lottare per la salvezza non è inferiore a farlo per lo scudetto: “L’Inter chiaramente è una squadra dove davvero la qualità, l’organizzazione e la mentalità non sono lì per caso, quindi, è la dimostrazione che quando una squadra ha questi tre valori diventa tosta per tutti, ma noi nel nostro piccolo dobbiamo cercare per il nostro obiettivo di fare la stessa identica cosa. Dobbiamo assolutamente avere quella fame e quell’entusiasmo si poterci confrontare contro la prima della classe perché noi lo vogliamo e abbiamo bisogno di poter credere in qualsiasi partita che viene e di poter ottenere il massimo da ciò che possiamo fare”.