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Niente gira per il verso giusto al Torino e continuano i problemi di gioco che si traducono in mancanza di gol

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Il Torino

Proporre un gioco offensivo concreto e determinante è una chimera per il Torino e di conseguenza fare gol è un’impresa quasi insormontabile. Al più i granata, quando non approcciano male alla partita come hanno fatto con Milan, riescono a contenere per una parte della gara gli avversari, Lazio, Juventus e Inter, ma poi commettono qualche errore e così alla prima vera occasione gli altri segnano e a seguire la squadra non sa reagire e finisce per perdere. Oppure quando di fronte hanno avversari che si arroccano in difesa non riescono a scardinarla creando pericoli, vedasi i match con Cagliari e Verona. I portieri delle altre squadre saranno anche bravi, ma la mira dei giocatori del Torino troppe volte è sballata o quanto meno imprecisa. Per non parlare della difficoltà a fare l’ultimo passaggio.

Dopo nove partite il Torino ha raccolto solo 9 punti e segnato la miseria di 6 gol, tre dei quali alla Salernitana,  e ne ha subiti il doppio: 12. I ripetuti infortuni ai difensori, Djidji, Zima, Sazonov, Buongiorno e ora anche Schuurs, sommati a qualche papera di Milinkovic-Savic hanno sicuramente influito e così la difesa che era stata la quinta migliore della Serie A nelle due passate stagioni non lo è più. Ma a preoccupare maggiormente è che le occasioni da gol create sono state 54, i tiri in porta 21, quelli respinti 20 e quelli finiti fuori 43. I cross utili solo 45 su 111 e gli assist 4 (dati Lega Serie A). Questi numeri raffigurano perfettamente il quadro desolante in cui è piombato il Torino, che sta galleggiando poco sopra la zona retrocessione. Per carità mancano 29 partite alla fine del campionato e c’è il tempo per riprendersi, ma in questo momento si fa fatica a vedere la luce in fondo al tunnel.

Juric non riesce a trovare il bandolo della matassa, anche perché i giocatori più talentuosi, quelli che possono fare la differenza nel creare la superiorità numerica e confezionare l’ultimo passaggio degno di tale nome, Ilic, Vlasic e Radonjic non rendono per quanto potrebbero e gli attaccanti, Sanabria, Zapata e Pellegri finora hanno segnato solo un gol, quello di Zapata alla Roma. In più dalle fasce manca quella spinta e quei cross che permetterebbero di creare più pericoli agli avversari. Bellanova, Lazaro e Vojvoda più Soppy, che è infortunato, non sono ancora riusciti a trovare quella marcia in più.

Non c’è quindi da stupirsi che i tifosi siano scontenti e lo hanno manifestato alcuni andandosene prima della fine della gara e la maggior parte con fischi e cori eloquenti “tirate fuori le p…” e “vogliamo 11 leoni”, indirizzati alla squadra e a Juric,  già nel corso del secondo tempo e ancor di più a fine partita e qualche fischio era arrivato anche a Milinkovic-Savic durante il riscaldamento e alla lettura delle formazioni. Non sono mancati, come da molto tempo a questa parte, anche  i cori anche indirizzati a Cairo con l’invito/richiesta di andarsene e vendere il Torino.

La situazione a questo punto è delicata e le prossime partite con Lecce, Frosinone in Coppa Italia, Sassuolo e Monza, prima della nuova sosta del campionato per gli impegni della Nazionale, dovranno far vedere un Torino completamente diverso altrimenti sarà crisi nera.