Non basta non perdere: il Torino per salvarsi deve iniziare a vincere
Fonte: Elena Rossin
Da quando la vittoria vale tre punti il pareggio è molto più vicino a una sconfitta e il Torino lo sa molto bene, infatti, nonostante sia stato sconfitto una sola volta nelle ultime dieci partite, nessun’altra squadra ha fatto meglio, e abbia conquistato nove punti in altrettanti pareggi la sua classifica resta deficitaria e a grave rischio retrocessione. Il quartultimo posto con sole 2 lunghezze in più del Cagliari, 4 del Parma se nel posticipo di questa sera non otterrà punti con il Verona e 5 del Crotone fanno, com’è evidente, restare i granata sul bordo del precipizio e li tengono legati ai risultati delle altre squadre che stanno anche loro lottando per salvarsi.
Finora le concorrenti non sono riuscite a fare meglio, anche in questo turno Cagliari e Crotone hanno perso e si vedrà appunto cosa farà questa sera il Parma, ma basta poco e il sorpasso si può concretare. Diventa fondamentale quindi per il Torino venerdì, nell’anticipo della 23esima giornata, battere il Cagliari che è in profonda crisi poiché nelle ultime 9 partite ha racimolato solo 1 punto, pareggio con il Sassuolo, e non vince dal sette novembre quando ebbe la meglio sulla Sampdoria. I sardi subiscono tantissimi gol sono già a quota 40, però, i granata hanno fatto anche peggio con 41, e gli uomini di Di Francesco oltretutto non segnano più di tanto visti i 24 centri finora fatti, mentre il Torino sotto questo aspetto è più prolifico con le 32 reti realizzate.
Sulla carta la partita con il Cagliari per la squadra di Nicola è non solo abbordabile, ma anche la giusta gara per tornare alla vittoria, che manca dal tre gennaio quando fu battuto il Parma con un netto tre a zero che oltre ad essere stato la seconda vittoria in questo campionato è anche l’unico risultato corposo ottenuto. Il Torino deve diventare più cinico e sfruttare ogni occasione che si creerà e che sarà concessa dagli avversari in modo da ottenere più punti possibili nelle restanti sedici partite. E per riuscirci l’imperativo categorico diventa ovviamente vincere.