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Non c’è mai pace intorno al Torino: ora anche il rimborso di 1 milione chiesto dal Torino Fc alla Fondazione Filadelfia per le vele

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

Ieri l’ambiente granata è stato scosso dalla notizia pubblicata da Tuttosport relativa alla lettera inviata dal presidente del Torino Fc Cairo alla Fondazione Filadelfia con la richiesta di circa 1 milione di euro per i lavori relativi alle vele che servono ad oscurare la vista sugli allenamenti della squadra poiché l’impianto del Fila dove si allena il Torino è circondato su tre lati da case. La lettera riporta anche che va intesa come diffida e messa in mora davanti alla legge qualora entro il 30 novembre la Fondazione non concordi con il Torino Fc il modo più utile per rimborsare la società granata. Quindi in assenza di una risposta o di un accordo il Torino Fc si riserva di aprire un contenzioso legale contro la Fondazione.

Il Torino Fc si sente parte lesa in base al Codice civile (articolo 1577, commi 1° e 2°), richiamato dal Contratto di affitto stipulato nel 2017 “se si tratta di riparazioni urgenti, il conduttore (chi affitta l’impianto ossia il Torino Fc, ndr) può eseguirle direttamente, salvo rimborso, purché ne dia contemporaneamente avviso al locatore”.
La questione è delicata ancor più perché il Torino Fc fa parte della Fondazione Filadelfia, che è  a carattere misto pubblico e privato, insieme al Comune di Torino, alla Regione Piemonte e ai rappresentanti dei tifosi. Comune e Regione avevano messo 3,5 milioni di euro a testa per la ricostruzione del Filadelfia e il Torino Fc 1,5. Anche se il presidente del club granata aveva promesso a Don Aldo Rabino, storico cappellano del Torino deceduto il 18 agosto del 2015, che avrebbe messo per la ricostruzione del Fila la stessa cifra di Comune e Regione. Promessa che ovviamente non ha valore legale, ma solo morale.

Le vele sin dall’inizio erano inserite nel contratto di affitto e le volle l’allora allenatore del Torino Ventura, ma funzionarono per poco tempo e poi dopo un anno iniziarono progressivamente a rompersi e così ci fu un primo intervento con l’installazione di nuove vele semibasculanti  che anch’esse ben presto iniziarono a deteriorarsi. Juric, al suo arrivo al Torino, volle che le vele fossero ripristinate e il Torino Fc lo accontentò facendo installare vele non più basculanti, ma anche queste dopo poco iniziarono a rompersi e quando c’era vento facevano molto rumore disturbando gli abitanti del vicinato e in più la struttura metallica che le sorreggeva risultava pericolante, sempre in caso di vento, come anche accertato dall’ingegner Ferro del Politecnico, perito incaricato dalla Fondazione Filadelfia di verificarne la sicurezza. Questo portò il Torino Fc ad un’ulteriore sostituzione nell’estate del 2022 delle vele con le attuali che si chiudono e si aprono a seconda delle esigenze e della presenza o meno di vento. Purtroppo le rimozioni delle vecchie vele, fatte fare d’urgenza dal Torino Fc,  rendono impossibile le perizie volte a stabilire chi fra progettisti, costruttori e utilizzatori (la società granata) siano responsabili del mal funzionamento delle prime vele e quindi vanificano di fatto le richieste di danni della Fondazione alla ditta che ricostruì il Filadelfia, con ricadute sulle ditte appaltanti.

Nei prossimi giorni la Fondazione Filadelfia, nella persona del suo presidente Luca Asvisio accompagnato dal legale della Fondazione, incontrerà il presidente Cairo e i suoi legali e anche Comune e Regione incaricheranno i propri legali di studiare la vicenda per stabilire cosa fare e come agire nei confronti del Torino Fc.

Neppure a dirlo che la lettera di Cairo alla Fondazione e la richiesta di rimborso di circa 1 milione di euro hanno scatenato i commenti, dai toni decisamente negativi, e l’indignazione della maggior parte dei tifosi che già da tempo contestano l’operato del presidente, reo a detta loro di aver “sgranatizzato” il Torino e di non fare abbastanza per riportarlo a competere ai livelli che la Storia imporrebbe, e gli richiedono a grande voce di andarsene e di cedere il club.