Non è una quisquilia per il Torino fare una buona prestazione a Debrecen
Fonte: Elena Rossin
La stagione è appena iniziata, ma per il Torino c’è già una prova importante da superare: ripetere a Debrecen nella gara di ritorno il tipo di partita fatto in quella d’andata ad Alessandria. Insomma i ragazzi di Mazzarri non devono cullarsi sul tre a zero rifilato ai magiari. Non si tratta proprio di una quisquilia poiché anche nel girone di ritorno dello scorso campionato, quello dei 36 punti e delle vittorie su Inter, Atalanta, Milan e Lazio e dei pareggi con Napoli e Juventus, qualche passo falso inaspettato c’è stato come le sconfitte con il Bologna e con l’Empoli e il pareggio con il Cagliari.
Dare continuità alla buona prestazione con il Debreceni dell’andata è questo che deve fare il Torino. Nelle gambe i giocatori hanno qualche giorno in più d’allenamento rispetto alle tre settimane della scorsa partita e soprattutto un confronto vero in quanto valevole per passare il turo e accedere al terzo di qualificazione all’Europa League, seppur con una squadra dal valore tecnico oggettivamente, e detto con rispetto, inferiore. Mantenere alta la concentrazione per tutto l’arco della partita, non cadere in eventuali provocazioni rispondendo ai falli, giocare con il baricentro alto, non permettere agli avversari di verticalizzare, vincere i duelli uno contro uno, essere incisivi sotto porta e non subire gol.
Riuscire giovedì a condurre la partita come è stato fatto all’andata e magari anche concretando di più le azioni d’attacco, qualche ultimo passaggio o tiro verso la porta ad Alessandria poteva essere fatto meglio, porterebbe il Torino su un gradino superiore e lo avvicinerebbe di più a quella mentalità vincente che hanno le squadre che raggiungono gli obiettivi che si prefissano. Il Torino ha intasca il passaggio del turno e non si pone neppure la questione che il tre a zero dell’andata non possa bastare, gli scaramantici facciano pure tutti gli scongiuri che vogliono, ma basarsi solo su questo e non provare a fare una partita come se si dovesse conquistare la qualificazione al turno successivo sarebbe un’occasione persa o sprecata nel percorso di crescita.