.

Non si può più sbagliare

di Elena Rossin

Vincere a Frosinone è un obbligo. Lo impone la classifica per due motivi. Il primo perché il Torino è sotto di due punti rispetto al Livorno che occupa l’ultimo posto utile per disputare i playoff. Il secondo perché questo turno di campionato è molto delicato per i granata, che già in troppe occasioni ultimamente non hanno sfruttato un calendario che metteva a confronto diretto squadre che competevano con loro per i medesimi obiettivi. Pareggiare in Ciociaria farebbe correre il rischio nella migliore delle ipotesi, vale a dire con risultati utili dagli altri campi, di rimanere pressoché nella stessa posizione, ma con una giornata in meno da giocare. Perdere significherebbe arretrare, facendosi sorpassare da altre formazioni.

Già nell’anticipo di questa sera se il Modena dovesse battere il Sassuolo si porterebbe a pari punti con il Toro. Ancor di più il posticipo di lunedì Empoli-Reggina desta preoccupazione, soprattutto se i toscani avessero la meglio sui calabresi. Domani, poi, i granata dovrebbero fare il tifo per l’Atalanta che riceverà il Piacenza, coinquilino a quota quarantuno. Per non parlare di Livorno-Grosseto, Pescara-Padova e Vicenza-Novara che a seconda dei risultati potrebbero comportare un allungamento più o meno consistente della classifica. Discorso a parte la gara Triestina-Varese con i lombardi responsabili di tenere aperta l’intera faccenda playoff, vista la spada di Damocle di dieci punti di differenza fra la terza e la quarta.

Segnare e non prendere gol o almeno realizzare una rete in più degli avversari questo sarà l’imperativo categorico per i granata domani pomeriggio. Papadopulo, per ottenere la vittoria, ha varato un nuovo modulo, il 3-5-2, infoltendo il centro campo così da proteggere maggiormente la difesa e al contempo rifornire meglio l’attacco di palle giocabili. Il mister il suo lo ha fatto, ora tocca ai giocatori dimostrare sul campo che anche loro vogliono concorrere a raggiungere l’obiettivo. Stare uniti. Stare concentrati. Quando si ha a disposizione un’unica possibilità la motivazione non deve e non può arrivare dall’esterno, ma dovrebbe essere congenita nell’animo.