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Novara-Torino 1-0, l'analisi tattica

di Claudio Colla
Fonte: Claudio Colla per www.torinogranata.it

Quello visto contro il Novara è un Toro apparso mai davvero in grado di prendere in mano la partita; il calcio semplice, lineare ed energico degli avversari ha messo sotto i ghirigori e i leziosismi di un collettivo granata vicino al gol del pareggio più episodicamente, ai limiti della casualità, che per reale costrutto tattico funzionante.

Un sensibile peggioramento, fatti salvi i riflessi felini di Rubinho, si è riscontrato nella fase difensiva: i dialoghi per linee diagonali del Novara hanno troppo spesso tagliato la retroguardia granata come il burro, e solo un mix dell'abilità del portiere brasiliano con l'imprecisione degli attaccanti azzurri ha evitato un allargamento del passivo. In particolare affanno sono apparsi D'Ambrosio (in ombra ormai dall'inizio dell'anno solare; potrebbe a tal proposito giungere l'ora di Cavanda) e Pratali (ancora fuori condizione dopo l'infortunio di circa venti giorni fa).

Non ha giovato nemmeno alla linea mediana il cambio di modulo: l'inconsistenza della coppia De Vezze-De Feudis è tornata a farsi sentire, come fu per la prima parte del girone d'andata, e la squadra si è trovata troppo spesso spezzata in fase di impostazione, e in balìa della manovra avversaria durante il non possesso. Si è dimostrato ancora una volta potenziale arma tattica determinante, dopo il positivo impatto di Crotone, l'esterno Biagio Pagano, che per caratteristiche è il più adatto a interpretare il 4-4-2 tra i laterali offensivi a disposizione di Lerda.

Rimandata la valutazione dei progressi di intesa tra Antenucci e Bianchi: il capitano, recuperato in extremis, era in evidente debito di condizione, e risparmiargli almeno parte della gara contro il Pescara potrebbe non essere idea peregrina. Discreto, considerata la totale debàcle del collettivo, l'operato dell'ex-Catania; decisamente buono inoltre l'inizio di gara di Lazarevic, persosi purtroppo fino al momento della sua uscita dl campo, mentre potrebbe aver bisogno di rifiatare anche Alessandro Sgrigna, sovra-utilizzato fino a questo momento e da diverse partite spento e prevedibile. Sarà importante il rientro di Andrea Gasbarroni.


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