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Nove giorni di fuoco per il Torino, che potrà uscirne rilanciato o mazziato

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri

Si inizia sabato con Torino-Atalanta per chiudersi fra due domeniche con Lecce-Torino e in mezzo, martedì, ci sarà la Coppa Italia con il Milan e la chiusura del mercato, venerdì 31 gennaio. I nove giorni di fuoco diranno tanto sui granata. E l’inizio è tutto in salita perché affrontare l’Atalanta non è già di per sé semplice, senza far troppo affidamento sul fatto che all’andata per la squadra di Mazzarri fu vittoria, figuriamoci con l’emergenza a centrocampo, squalificati Rincon e Aina e con Baselli e Ansaldi infortunati. Assenze che hanno ripercussioni anche in attacco con Zaza pure lui in infermeria e con Falque sul mercato e rientrante da due infortuni e con Millico finora mai utilizzato da titolare e anche lui a metà strada tra il rimanere e l’andare altrove, senza dimenticare che Parigini non è visto da Mazzarri, infatti, ha le valige pronte e che Edera è stato utilizzato pochissimo.

Dopo la sconfitta con il Sassuolo un eventuale altra con l’Atalanta renderebbe i nervi tesissimi e sarebbe un modo pessimo di avvicinarsi alla Coppa Italia in un match da dentro o fuori con il Milan, che fra alti e bassi sembra avviato sulla strada della ripresa.
Il mercato poi a nove giorni dalla chiusura è in stallo in uscita così come in entrata. In uscita Bonifazi da tempo è dato in partenza, su di lui, Spal, Bologna, Parma, Cagliari, Sassuolo e Fiorentina, così come Zaza che, però, non ha la fila di estimatori pronti a sborsare quanto il Torino vorrebbe, ovvero rientrare della cifra versata per comprarlo: 14 milioni e per giunta adesso è infortunato. Stesso discorso per Parigini promesso sposo al Genoa, Falque cercato dalla Spal, preso in considerazione da Genoa, Verona, Villarreal, Espanyol e Al-Nasr e anche Meïté valutato da Udinese e Fiorentina. Mentre per Millico fino a pochi giorni fa vicino, come già in estate, al Chievo tutto sembra essersi bloccato e pare che potrebbe rimanere al Torino. E per Djidji il Torino ha detto no al Lecce. Quindi al momento, salvo sviluppi a breve, nessuna operazione in uscita è ancora andata in porto.
E visto che tutto è subordinato a sfoltire la rosa di giocatori in arrivo neppure l’ombra. Poveda sembra ormai avviato al Leeds, per Younes si è fatto sotto il Genoa, ma c’è anche la Sampdoria e qualche squadra della Bundesliga e per Fofana ci sono discorsi, però, nessuna offerta fatta pervenire all’Udinese e il giocatore interessa anche alla Fiorentina. Si vedrà che cosa accadrà in sede di mercato di qui al 31 gennaio.
Infine, i nove giorni di fuoco si chiuderanno domenica 2 febbraio con la partita con il Lecce, che all’andata batté da ultima in classifica il Torino, e che rappresenterebbe una prova del nove sulla capacità della squadra di Mazzari di riuscire ad avere la gusta mentalità per non lasciare punti preziosi per strada con una squadra medio-piccola.

Nove giorni di fuoco dai quali il Torino potrebbe uscirne rilanciato oppure decisamente mazziato.


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