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Ok Benassi. Ora l’acquisto importante: il cervello del centrocampo

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Si è dovuti ricorrere alle buste perché un accordo in precedenza non era stato trovato con l’Inter, ma alla fine Ventura è stato accontentato e il cartellino di Benassi è interamente del Torino. La società granata per Marco ha speso parecchio 3,5 milioni la cifra scritta e riposta all’interno della busta, ma a questi soldi va aggiunto il milione che era servito ad abbassare il prezzo di D’Ambrosio, quando il terzino andò al club nerazzurro, il totale quindi per Benassi fa 4,5 milioni. Non sono bruscolini. Benassi ha dei numeri, però deve dimostrare di valere tutti quei soldi perché caratterialmente è ancora un po’ fragilino, soprattutto quando deve affrontare situazioni delicate come accadde nel derby d’andata e nella gara con lo Zenit a San Pietroburgo, però da questo punto di vista i vent’anni depongono sicuramente in suo favore e potrà migliorare sotto quest’aspetto. Il ragazzo dovrà migliorare e anche molto sulla precisione nei passaggi e sull’abilità nel contrastare l’avversario per soffiargli la palla, perché perde troppi palloni e in proporzione non ne recupera abbastanza, si spera che con l’impegno e la guida di Ventura questi difetti siano debellati. Al momento il Torino si è aggiudicato un giocatore di prospettiva pagandolo parecchio e l’Inter ha fatto un affare monetizzando al massimo la cessione di un giocatore che evidentemente non rientrava nei piani della società, abile nel non cedere a un accordo preventivo e a inserire nella busta la cifra di 2,8 milioni costringendo così il Torino ad alzare la posta. E’ vero che il club nerazzurro per la metà di Benassi chiedeva 4 milioni, però la cifra era obiettivamente eccessiva, più consona l’offerta del Torino che inizialmente era di 2.

 

Chiuso il capitolo Benassi, il Torino adesso dispone di due mezze ali a destra, Acquah e appunto Benassi, e sempre per restare a centrocampo è stata esercitata l’opzione per un altro anno per Molinaro, quindi con l’arrivo di Avelar anche la fascia sinistra è stata sistemata. Molto c’è però ancora da fare in mediana tenendo presente che Farnerud a causa dell’infortunio non sarà disponibile per buona parte del girone d’andata e che El Kaddouri, a meno di clamorosi e al momento impensabili dietrofront, il 30 giugno con la fine del prestito non vestirà più la maglia granata perché intenzionato ad andare a cercare palcoscenici più luccicanti altrove. Anche Gonzalez terminato il prestito andrà via. Basha e Masiello sono in scadenza di contratto e faranno le valige. Mentre per quel che riguarda gli esterni destri Darmian e Peres si attende che arrivino, termine ultimo fissato da Cairo il 30 giugno, offerte irrinunciabili per capire chi resterà e chi sarà ceduto. In mezzo al campo restano ovviamente Gazzi e Vives. Oltre all’incognita esterni destri mancano quindi una mezz’ala sinistra e soprattutto il cervello del centrocampo, che è il tassello fondamentale senza il quale qualunque altro investimento rischia di non essere determinante se non c’è chi detta i tempi del gioco e coordina la fase offensiva e quella difensiva. Lacuna che in casa Torino si trascina da troppo tempo e che impedisce di effettuare il famoso salto di qualità.

 

Jorginho, Cigarini, Ekdal, Bjarnason e Vecino, malgrado abbiano caratteristiche differenti, sono fra i candidati a vestire la maglia del Torino e a ricoprire il ruolo di regista. Napoli, Atalanta, Cagliari, Pescara e Fiorentina sono gli interlocutori con i quali il Torino dovrà trattare se vuole uno di questi giocatori. Il Torino avendo speso complessivamente 4,5 milioni per Benassi non può lesinare sull’uomo al quale dovrà affidare le chiavi del gioco e sul quale dovrà costruire le proprie fortune. Jorginho a detta del suo procuratore dovrebbe restare a Napoli per giocarsi l’opportunità di convincere Sarri a puntare su di lui, ma si sa che se arrivasse dal Torino l’offerta giusta De Laurentiis, che l’ha riscattato dal Verona per 3,5 milioni e che per la comproprietà ne aveva già spesi 4,5, potrebbe anche pensare di cederlo, tutto sta a vedere se a titolo definitivo, magari per abbassare il prezzo del cartellino di Darmian, o in prestito con eventuale riscatto e contro riscatto. Cigarini ed Ekdal sono valutati da Atalanta e Cagliari 5 milioni, mentre per Bjarnason, poiché vanta un curriculum con minore frequentazione della serie A rispetto agli altri due, potrebbero bastarne anche la metà. Su Vecino si debbono attendere le decisioni della Fiorentina e del neo allenatore Paulo Sousa che potrebbe volerlo visionare per un po’ di tempo prima di decidere se tenerlo in rosa oppure lasciargli l’opportunità di maturare altra esperienza altrove.
Pensare che il Torino debba investire anche 8-10 milioni se vuole sistemare il centrocampo e avere un giocatore importante per i prossimi 3-4 anni è il minimo, solo così si può puntare con decisione al salto di qualità ed evitare di accontentarsi sperando che in campo si ottengano comunque risultati soddisfacenti che sono veramente tali se raggiunti con le proprie forze e non per eventuali disgrazie altrui.


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