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Ola Aina: "Il Toro è una squadra molto importante alla quale non si può dire di no"

di Alex Bembi

Ola Aina è stato presentato nel cuore dello stadio Olimpico Grande Torino alla stampa. Il giocatore ha ringraziato i media presenti in italiano, con un apprezzabile sforzo per parlare la nostra lingua. Il resto della conferenza è stato però in lingua inglese. Ecco le sue dichiarazioni: “Sono arrivato da poco, sono molto felice di essere in questo team. Ho già dei buoni amici, come Meitè, Edera e Ferigra. Sono davvero felice di essere parte di questo gruppo. La mia partenza è stata molto buona, grazie al team intorno a me e lo staff dell’allenatore. La serie A è una lega davvero buona, una top league, è molto importante giocare qui per migliorarmi tatticamente. Questa è una sfida per me e quando ci sono delle sfide io le affronto in maniera diretta, perché credo in quello che faccio e spero di dimostralo sul campo. Perché ho scelto il Toro? L’ho fatto perché parlando con il tecnico mi ha fatto sentire importante per la sua squadra. Il Torino poi è una squadra davvero importante. Non ho potuto dire di no. Dove devo migliorare? Nella tattica e penso che qui lo posso davvero fare. Penso che potrei anche segnare qualche gol in più o fare degli assist per i compagni.

L’impatto con la città? Mi piace Torino, anche se non è grande come Londra. È davvero una città tranquilla e rilassante, l’ideale per me. Le differenze di allenamento tra Inghilterra e Italia? Qui ci si allena di mattina e lì di pomeriggio. La serie A è davvero diversa dalla Championship. In Inghilterra il gioco è più fisico e più veloce. Serve il corpo, in Italia serve il cervello, la concentrazione. È una cosa che mi stimola, mi piace.

Prima del mio arrivo a Torino, non sapevo che il Toro mi seguisse. Poi qui ho trovato il Direttore Sportivo Petrachi, amico del mio ex tecnico Conte. A chi mi ispiro? Il mio giocatore preferito è Marcelo. Quando ero piccolo invece mi piaceva tantissimo Beckham.

Che rapporto ho con Conte? Ho un rapporto molto buono con lui. Mi piaceva allenarmi con lui e una persona sincera e rispettosa. Il VAR? siamo stati sfortunati per ora con la tecnologia, ma è sicuramente il calcio del futuro.

Che caratteristiche tecniche possiedo? Ho iniziato come ala pura, poi sono arretrato a terzino difensivo, ma qui al Toro devo fare entrambe le fasi. Il tecnico mi sta insegnando molto, ha avuto un impatto positivo sul mio modo di giocare e sto cercando di fare quello che lui mi chiede.

Perché ho cambiato nazionale dalle under inglesi alla nazionale maggiore Nigeriana? Ho giocato fino a 19 anni con i tre leoni, poi per due stagioni non mi hanno più convocato. In quel periodo la Nigeria ha iniziato a cercarmi con insistenza e ho accettato di giocare con loro, seguendo quello che diceva il mio cuore.

Se mi sento di passaggio visto che sono in prestito? Non lo so, io qui sono veramente felice, ma in futuro non posso dire se giocherò in Italia o altrove. Cosa mi piace mangiare qui in Italia? Prima di arrivare al Toro ero già stato in Italia, un paio d’anni fa. In estate, con dei miei amici. Amo il cibo italiano, soprattutto la pasta. È il massimo. Nel mio tempo libero guardo la tv, soprattutto film. Poi mi piace l’arte, disegnare e andare a passeggio.

Tra i miei compagni chi mi ha impressionato di più? Tutti quanti i miei compagni sono molto bravi. La prima impressione migliore l’ho avuta da Baselli ed Edera, mi hanno davvero sorpreso a livello tecnico.

So che questa è la città di Conte, ma da quando sono qui non l’ho mai sentito.

La prossima sfida al Napoli? Domenica avremo una partita veramente difficile. Sono davvero un bel team che pressa e bravi tecnicamente, ma noi abbiamo giocatori passionali e mi aspetto che faremo una grande partita, cercando di vincere per i nostri tifosi. Dove può arrivare questo Toro? Sento che abbiamo una buona squadra, faremo una gara alla volta, sperando di finire in una buona posizione di classifica a fine campionato”.


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