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Ora spazio ai giovani: nel Torino non ci sono più scuse per non utilizzarli

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

La sconfitta con l’Atalanta ha tolto anche l’illusione che il Torino potesse riacciuffare il treno per l’Europa in caso di passi falsi delle altre concorrenti, quindi, di fatto questa stagione è conclusa dal punto di vista delle prospettive. Mancano, però, ancora quattro giornate alla fine del campionato e, come aveva detto Mazzarri fin dal suo arrivo che era coinciso con l’inizio del girone di ritorno, vanno valutati tutti i giocatori per capire chi merita la riconferma e chi può essere funzionale al nuovo corso che inizierà con la prossima stagione. Dei giocatori ormai Mazzarri saprà tutto e per quel che riguarda i meno giovani o comunque quelli che hanno giocato di più non c’è sicuramente nulla da scoprire né sul piano delle qualità tecniche, né su quello dell’impegno e neppure su quello della personalità e del carattere. Discorso differente per i giovani che, oltretutto, finora sono stati utilizzati poco.

Proprio nella partita con l’Atalanta in campo fin dal primo minuto si sono visti due giovani Bonifazi ed Edera, il loro utilizzo è stato dettato anche per le squalifiche di De Silvestri e Baselli e per gli infortuni di Lyanco, Barreca, Obi e Falque, ma comunque in campo ci sono andati. La loro prestazione è stata oggettivamente con luci e ombre, ma deve assolutamente essere tenuto conto che la squadra ha giocato male e questo non li ha aiutati, anzi. In più Bonifazi è stato utilizzato fuori ruolo, lui è un centrale difensivo ed, invece, ha dovuto giocare da esterno in mediana e ha dovuto vedersela con uno del calibro del Papu Gomez, ha spinto poco e niente in fase offensiva, ma non ha queste caratteristiche e poi in occasione dei due gol dell’Atalanta non ha chiuso su Freuler e si è fatto sfuggire Gosens, però, anche gli altri compagni non sono esenti da colpe in queste due occasioni, quindi, non gli va assolutamente addossata la croce. Edera, era alla sua prima partita da titolare in serie A e ha pagato lo scotto dell’emozione nel primo tempo poi si è ripreso e nel secondo ha servito l’assist a Ljajic per il gol del momentaneo pareggio granata e ha giocato decisamente meglio. Alla luce di questi fatti oggettivi i due ragazzi meritano di essere ancora riutilizzati e da titolari e, soprattutto, nel proprio ruolo in modo che possano esprimersi al meglio. Solo facendoli giocare in  queste ultime quattro partite con avversari sia forti, Lazio e Napoli, sia alla portata, Spal e Genoa, si potrà testarli veramente e capire se per il loro bene e per quello del Torino nella prossima stagione è meglio che restino in granata oppure che vadano a farsi le proverbiali ossa altrove. Sia ben chiaro che in quest’ultimo caso non devono finire in squadre che per motivi vari non li utilizzano, ma dove abbiano la reale possibilità di giocarsi un posto da titolare se se lo meriteranno, altrimenti il rischio che si perdano è molto elevato.

Nella rosa del Torino ci sono anche altri giovani come Barreca, ma al momento è fermo a causa di una lesione focale di basso grado al bicipite femorale sinistro e in precedenza tra pubalgia e altri acciacchi praticamente ha trascorso la stagione più in infermeria che in campo, quindi, se prima della fine del campionato potrà giocare che gli sia dato spazio altrimenti le valutazioni dovranno essere rimandate al ritiro estivo. Per Lyanco stesso discorso valido per Barreca, gli infortuni gli hanno fatto chiudere la stagione anzitempo e di conseguenza tutto è rimandato. Differente la situazione di Milinkovic-Savic anche perché è un portiere, Sirigu è il titolare, ma anche Vanja merita di essere testato e di non passare il suo tempo solo in panchina tanto più che va capito se anche nella prossima stagione sia giusto tenerlo a fare il secondo oppure se per farlo crescere ulteriormente non sarebbe bene darlo in prestito, magari a una neo promossa. Infine, ci sono Berenguer e Niang che hanno indubbiamente deluso, ma stante gli obiettivi sfumati del Torino si potrebbe dare loro ancora una chance e se non la sfrutteranno allora, anche a forte di una minusvalenza, che siano in estate dati via perché se come ha detto il presidente Cairo, nell’intervista rilasciata in esclusiva al direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli e pubblicata oggi nelle pagine 14 e 15, “Chi sottovaluta la mia ambizione commette un errore di valutazione, però, la dimensione di grande squadra la si raggiunge passo dopo passo” e al Torino non servono giocatori non funzionali e che non hanno abbastanza carattere.


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