.

Parisi: "La serenità è la nostra forza"

di Marina Beccuti

In sala stampa ha parlato oggi Alessandro Parisi. La sua esperienza è fondamentale in questo Toro, anche se manca ancora la forma perfetta, in quanto l'ex Bari ha cominciato tardi la preparazione con Ventura, essendo arrivato a ritiro in corso. Il giocatore ha subito avvertito i suoi che adesso comincia il difficile.  "C'è ancora tanto da lavorare e molto da fare. Adesso viene la parte più dura, perchè bisogna dare qualcosa in più per tenere la distanza dagli avversari, per cui non possiamo avere cali di tensione. Effettivamente non ci aspettavamo di essere in testa con questo vantaggio all'inizio, questo è il frutto del lavoro e della convinzione che ci sta mettendo tutta la squadra. Bisogna credere in tutto quello che fa il mister". In trasferta il Toro si esprime meglio, ma questa squadra ormai può imporsi ovunque: "Giocare fuori casa per noi è meglio perchè abbiamo più spazio, ma la prestazione dipende sempre da noi, dalla serenità nel saper aspettare il momento giusto per colpire. Sono frutto della convinzione anche gli episodi favorevoli. La nostra difesa parte soprattutto dagli attaccanti, si offende e si difende in undici, la manovra parte sempre da dietro".

Il Torino, oltre ad avere la difesa meno battuta del campionato, subisce anche pochi cartellini gialli: "Le poche ammonizioni finora prese sono anch'esse frutto della serenità, del lavoro fatto in settimana, perchè il mister ti prepara ad affrontare ogni situazione, sappiamo sempre cosa fare. Ci fa lavorare per prepararci ad affrontare la partita nella condizione migliore, così arrivano i risultati", ha spiegato Parisi, che ha una vaga somiglianza fisica con l'altro Alessandro del gruppo, Sgrigna. C'è un Pescara che fa puara, può essere la squadra di Zeman l'avversaria più temibile? "Le squadre che sono tornate in B da poco hanno sempre molto entusiasmo, ma quello che mi preoccupa di più è il Gubbio, la gara che magari può lasciare spazio a delle idee certe, con i giochi che sembrano praticamente fatti, ma invece diventa difficile dal punto di vista mentale". Però il Gubbio arriva da un momento difficile, perchè ancora non s'è trovato il sostituto di Pecchia: "Dobbiamo essere bravi noi a sfruttare le loro problematiche interne, anche della mancanza di risultati oltre che del cambio dell'allenatore: Non dobbiamo andare là con la presunzione di aver già vinto la partita, perchè così rischiamo brutte figure".

Il motivo del perchè spesso i gol decisivi arrivano nell'ultimo quarto è sempre frutto della certezza: "Sappiamo che, se riusciamo a giocare come sappiamo ed imporci con serenità, il gol lo possiamo trovare in ogni momento e questo ci dà consapevolezza. La serenità e la pazienza ci aiutano". Parisi vorrebbe anche lui partecipare al gol: "Qualcuno l'ho sempre segnato, ma non è un'ossessione, l'importante è vincere più partite per raggiungere l'obiettivo, io aspetto sempre di avere l'opportunità per farlo. Bisogna stare sul pezzo in ogni momento, anche per chi non è più un ragazzino come me". Ogni volta che si incontra un giocatore in sala stampa si nota la sua tranquillità, che è la ricetta di Ventura, oltre alla libidine l'allegria. Lui scherza sempre durante l'allenamento, dice ancora il difensore, non è un sergente di ferro. Nel calcio con l'allegria si va lontani, in fondo in campo ci vanno degli uomini e non dei bambini ed esserne consapevoli è il miglior insegnamento di Ventura.