Partitella e palestra. Nodo Cerci: resta o va? Colloquio Petrachi-Ventura
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Petrachi, com’era stato annunciato, ieri sera è giunto a Riscone di Brunico, sicuramente per fare visita alla squadra, ma è altrettanto certo che quattro chiacchiere con Cerci le abbia già fatte o le farà nelle prossime ore. Non che il direttore e il giocatore non si siano parlati anche nei giorni scorsi quando Alessio era in vacanza, però è tutt’altra cosa sedersi e guardarsi dritti negli occhi. Premesso che tutti, dal presidente al più piccolo dei tifosi, si augurano che Cerci rimanga non si può negare che c’è più di una possibilità che vada via. In tempi non sospetti l’esterno destro aveva detto che aveva intenzione di cimentarsi in Champions League, come dargli torto visto che è un passo importante nella carriera. Dall’altra parte il Torino sa benissimo che cambiare la coppia d’attacco è comunque un salto nel buio non per nulla la società per sostituire Immobile ha preso Quagliarella che per esperienza e capacità di segnare dà assolute garanzie, ma se ci fosse anche l’addio di Cerci diventa fondamentale avere un sostituto che non lo faccia rimpiangere, quindi non un giocatore scommessa o per età o per poca dimestichezza con il calcio europeo e italiano in particolare. Fra nove giorni il Torino tornerà ad affacciarsi sui campi internazionali e in centottanta minuti, più recuperi, si giocherà la possibilità di continuare il percorso in Europa League oppure fare la comparsa. Poi ci saranno anche il campionato e la Coppa Italia, non meno importanti per confermare che i tempi della lotta per non retrocedere, per non dire di peggio, sono archiviati nelle pagine nere della storia del club. Ecco che quindi sapere se Cerci resterà o andrà via diventa fondamentale e questa decisione deve essere presa in tempo brevi in modo che non si resti più nell’incertezza perché parlando in modo chiaro e senza giri di parole se Cerci va via è meglio per i Torino che accada subito in modo che arrivi con tempestività il sostituto poiché non ci si ambienta in un battito di ciglia. Con questo nessuno vuole mandare via Cerci o fare terrorismo per destabilizzare l’ambiente, semplicemente si vuole il bene del Toro e solo quello. Nel caso Cerci si accasasse altrove i possibili sostituti sono quelli che si vociferano da un po’ di tempo: Seferovic, Duvan Zapata e Facundo Ferreyra. Per quest’ultimo attenzione però perché la sua fuga in Francia dovuta alle questioni socio politiche in Ucraina potrebbe complicare da un punto di vista legale il suo trasferimento a qualsiasi squadra, infatti, il suo cartellino è dello Shakhtar Donetsk e se il giocatore argentino non risolverà la questione con il suo club d’appartenenza convincendolo a cederlo vivrà una situazione di stallo per chissà quanti mesi. Dal canto suo lo Shakhtar Donetsk l’anno scorso lo aveva pagato nove milioni di dollari e non vorrà sicuramente rimetterci. Non si può far altro che stare a vedere non solo l’evolversi della situazione che riguarda Facundo Ferreyra, ma soprattutto ciò che vorrà fare Cerci e di conseguenza il Torino, che per lui continua a chiedere venti milioni di euro, magari alla fine si chiuderà a meno, dipenderà dall’interlocutore e da come procederà quella che oggi si può definire l’eventuale trattativa. A Cerci continuano a essere interessati il Monaco, l’Atletico Madrid, il Milan e l’Inter. L’asta si può aprire. Quando la squadra questa mattina si è recata in palestra Petrachi e Ventura si sono soffermati a bordo campo per qualche minuto a parlare fittamente. Di cosa non è dato saperlo, ma ipotizzare che il mercato sia entrato nella conversazione non è fantascienza.
Nuvole ma anche sole e temperatura dell’aria in rialzo questa mattina. La squadra ha svolto una sessione prevalentemente improntata al lavoro atletico, ma non è mancata una partitella con applicazioni degli schemi e dei movimenti che il mister vuole che i giocatori apprendano. L’allenamento sul campo secondario è iniziato con i giri di corsa e a seguire esercizi con il pallone. Poi una parte molto divertente con la squadra divisa in due gruppi che si sfidavano a correre il più velocemente possibile fra due paletti con l’obbligo di passarsi il testimone fra i membri dello stesso gruppo. Nel frattempo Cerci, Darmian, Quagliarella e Diop e poco dopo anche Vesovic correvano intorno al campo principale e i portieri si allenavano a parte. In seguito partitella a campo ridotto con applicazione degli schemi di gioco e poi tutti in palestra.
Nel pomeriggio allenamento alle ore 17.